

Nelle prossime ore nuovi stralci del documento degli "autonomisti" (Luca Failla, Calogero Centonze, Giuseppe Capizzi, Fabio Monasteri e Franco Azzolina) con le dichiarazioni del portavoce Giuseppe Capizzi.
Continua il documento: "Noi impertinenti sobillatori? Ma se siamo tra i pochi che hanno rinnovato la loro iscrizione al Pd".
"Per quanto riguarda le accuse esplicite di movimenti finalizzati a logiche congressuali, le accuse vanno riferite ad altri. A coloro che, con tatticismi da Prima Repubblica, non hanno ancora rinnovato la loro adesione al Partito Democratico in attesa degli eventi".
Il documento, poi, passa subito in rassegna il nodo del bilancio e dei costi dei servizi sociali, due vicende sulle quali si è consumata la rottura politica in aula, con l'abbandono del consiglio da parte del gruppo "autonomista", il venir meno della maggioranza e la stampella determinante dell'opposizione, con il voto favorevole di Cursale (Udc) e le astensioni determinanti di altri consiglieri del centrodestra. Senza gli autonomisti l'altra parte del Pd (5 lealisti + l'indipendente Vitali) non sarebbe riuscita da sola a mantenere il numero legale di terza convocazione (occorrevano almeno sette consiglieri in aula). Tra l'altro quando un governo non ha la maggioranza sul documento fondamentale della propria programmazione politica deve seguire un momento di nuovo confronto politico e apertura ai rilievi di chi pone questioni di merito.
"Per quanto riguarda la nostra presa di posizione sul bilancio ribadiamo che avevamo avvertito per tempo che il bilancio che ci era stato sottoposto non rispondeva alle nostre aspettative. Un vizio non solo di forma ma anche di sostanza visto l’eccessivo costo dei servizi sociali e tenuto conto che nella programmazione non si proponeva nessuna innovazione sulla gestione degli stessi da noi fortemente voluta e base del nuovo regolamento sui servizi che noi abbiamo presentato in consiglio e che verrà discusso". Continua...