sabato 22 giugno 2013

Piazza Armerina. Villa Romana. Meli chiede restauratori, Nigrelli gli manda un netturbino

Mosaici sporchi nella zona delle Terme
di Roberto Palermo
Piazza Armerina. Il Parco Archeologico della Villa Romana del Casale chiede due operatori restauratori per la pulizia dei mosaici e il Comune gli invia per tre mesi un netturbino. Il delicato problema della pulizia e manutenzione del sito Unesco si conferma l’emergenza del momento. L’architetto Guido Meli, direttore del Parco, alcune settimane fa, con una nota inviata al sindaco Carmelo Nigrelli aveva lanciato una sorta di appello all’amministrazione comunale, chiedendo di presentare la Villa “pulita e dignitosa”, evitando di fornire “un’immagine negativa” dei pavimenti musivi patrimonio dell’umanità agli occhi del turista. Un appello rivolto al Comune, in realtà non competente in materia, nelle more dell’arrivo di fondi da parte dell’assessorato regionale ai Beni culturali. “Si chiede di voler provvedere al servizio di pulizia del pavimento musivo mediante due operatori restauratori, anche part-time, che sotto il controllo... diretto di questo Parco dovrebbero provvedere alla spazzatura del pavimento ed eventualmente a piccoli interventi di manutenzione”, aveva chiesto Meli. Una spesa da finanziare con il tesoretto del 30 per cento degli incassi della biglietteria, per legge spettante al Comune armerino. Escrementi di piccioni, piume dei volatili, polvere, macchie biancastre dovute alla risalita dei sali da mesi, ogni giorno, “macchiano” i pavimenti a mosaico del sito archeologico, esponendo la dimora romana a continue polemiche e critiche. Di recente lo stesso architetto Meli per protesta, dopo un’ispezione regionale, aveva preso scopa, sacchi e paletta e ripulito un pezzo di Basilica della Villa Romana del Casale. La Regione Siciliana per ora non apre il portafogli e per questo la direzione del sito Unesco ha scritto agli uffici comunali. “Il Comune non è attualmente nelle condizioni di provvedere tempestivamente a mettere a disposizione del Parco due operatori di restauratori per la pulizia dei pavimenti musivi”, ha risposto il sindaco Nigrelli con una nota inviata a Meli. Restauratori no, ma un operatore ecologico si. E quindi nelle more di una soluzione più adeguata, per i prossimi tre mesi, in pratica per il periodo estivo, sarà un netturbino inviato dal Comune a pulire i mosaici con una spesa di 7.725 euro finanziata con il 30 per cento degli incassi. Per cinque ore al giorno, per giorni a settimana, sarà un operatore ecologico, in mancanza di restauratori, a spazzare i pavimenti musivi dichiarati patrimonio mondiale per salvare l’immagine del sito archeologico. (Giornale di Sicilia - 18 giugno 2013)

Dai rovi al museo

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Erano state arrotolate e gettate fuori dalla chiesa senza cornice, abbandonate tra i rovi. Adesso un restauro di 36 mila euro, durato ben 9 mesi, le ha riportate al loro originario splendore. Presentate dal settore Beni culturali della Diocesi quattro enormi tele appartenenti alla chiesa di Sant’Andrea, ritrovate cinque anni fa per caso dal parroco Enzo Ciulo. Si tratta di un “Sant’Andrea” del ‘600, “L’Immacolata”, datata 1603, e una “Deposizione”, anch’essa del XVII secolo, e un Sant’Andrea condotto al Martirio.

Sant'Andrea d'Avellino. Entro ottobre sarà restaurato con 10 mila euro delle casse comunali

Sant'Andrea d'Avellino. Entro ottobre sarà restaurato con 10 mila euro delle casse comunali
Sarà la società “Geraci Restauri” di Messina a procedere al restauro del quadro di Sant’Andrea di Avellino, la tela del XVIII secolo che presenta ai piedi del santo la raffigurazione della città, la prima vera fotografia storica del centro abitato piazzese, una sorta di mappa dell’originario agglomerato storico cittadino. La giunta ha affidato l’incarico per 10 mila euro, somma attinta dal fondo di riserva.

"Dio non è grande", il libro di Christopher Hitchens

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In nome della ragione, contro ogni intolleranza e fanatismo: un atto d’accusa, ma soprattutto un invito a riflettere.Hitchens affronta di petto le questioni e, analizzando lacune e incongruenze dei testi “sacri”, spiega ciò che è sotteso a norme e tabù, premi e castighi eterni, proponendo illuminanti esempi storici dai tempi più antichi a oggi. La sua è una serrata difesa della ragione e del laicismo contro la crudeltà resa legittima e “santa” in nome di una fede.

Corrado Augias e Vito Mancuso

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Credenti cattolici e atei razionalisti si sfidano a duello

"L'illusione di Dio", di Richard Dawkins

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Il biologo ed evoluzionista Richard Dawkins torna sul tema da sempre al centro dei propri studi: l’ateismo. E lo fa con un saggio dall’obiettivo esplicito: dimostrare l’inesistenza di quel Creatore a cui tutte le religioni, e in particolare i tre monoteismi, fanno riferimento. Già il provocatorio titolo, L’illusione di Dio, racchiude il nucleo delle argomentazioni di Dawkins: l’esistenza di un Creatore è un presupposto dogmatico, una verità indiscutibile in quanto “sacra”, ma non dimostrabile in alcun modo