Un comitato contro la privatizzazione dei
servizi cimiteriali fresco di costituzione, seguito da un gruppo facebook
chiamato “Giù le mani dal cimitero”, mentre il 26 giugno è già in programma una
possibile manifestazione con un corteo contro quella che è stata ribattezzata
in città come la “tassa sul defunto”. E qualcuno ironizza: “Se i morti
potessero camminare, scenderebbero anche loro in piazza”. Non sembra riscuotere
molto successo il Project Financing da 17 milioni di euro proposto da due
società per il cimitero Bellia. La commissione nominata dal sindaco Filippo
Miroddi, dopo aver visionato tutte le carte, da dato il proprio via libera alla
dichiarazione di pubblica utilità del progetto per la realizzazione di un
impianto di cremazione nel cimitero Bellia. Il progetto prevede anche la
realizzazione di 100 cappelle, 3 mila loculi e centinaia di monumenti. La
commissione ha verificato tutta la documentazione presentata dalla Rti Megares
e Tecnos Costruzioni, le società che hanno proposto la “Riqualificazione e
completamento del cimitero comunale di contrada Bellia, con ampliamento e
realizzazione di un impianto di cremazione”. La verifica della documentazione e
la dichiarazione di pubblica utilità del progetto, infatti, consentono di
passare alla fase vera e propria dell’appalto, con una gara ad evidenza
pubblica cui potrà partecipare qualsiasi società, non soltanto le...
due
promotrici del project financing. Chi si aggiudicherà il progetto avrà diritto
ad una concessione di 25 anni per la gestione dei servizi connessi alle opere
realizzate. La cifra sembra da capogiro e in molti stentano a credere all’avvio
di un progetto simile, anche perché altri project financing in passato si sono
arenati. Ma il tema su cui ruota la forte protesta scoppiata in queste ore è
quello legato alle tariffe. Cosa verrà privatizzato e cosa pagherà il
cittadino? Nodi sui quali occorrerebbe immediatamente un confronto pubblico tra
amministrazione comunale, opposizioni e comitato, per conoscere bene nel
dettaglio l’impatto dell’operazione sul cimitero, sui suoi servizi e sulle
tasche dei cittadini, i quali pagano già delle somme annuali per avere un caro
seppellito all’interno del camposanto. Il progetto prevede anche il
completamento delle opere di urbanizzazione della nuova zona di ampliamento del
cimitero. L’amministrazione dice: “Si smentiscono le voci e
le indiscrezioni (date per certe), su eventuali quote o canoni a carico dei
cittadini che fino ad oggi non sono state in discussione con l’amministrazione
comunale, anzi le trattative tra imprese attuatrici e comune volgono
speditamente e senza alcun dubbio verso l’annullamento di ogni eventuale canone
proposto dal privato nella fase preliminare. Quindi il project financing a
favore dell’area cimiteriale non costerà un solo centesimo al cittadino”. E
poco prima ancora sottolinea e precisa: “Il Project financing sarà a costo zero
per le casse comunali”. Sembra tutto poco credibile se viene raccontata in
questo modo. La riflessione è spontanea: si tratta di una donazione al nostro
Comune, un atto di beneficenza o cosa? Se il Comune non paga e i cittadini non
pagano, come rientreranno dal loro investimento le società private che si
aggiudicheranno in concessione per alcuni decenni il cimitero? Ecco perché occorre
chiarezza da parte di Sala delle Luci, gli amministratori devono parlare alla
città. Il 26 giugno intanto tutto l’arco delle opposizioni, la deputazione
piazzese regionale, tutti i comitati di quartiere e una fetta dell’associazionismo
scenderà in piazza contro la privatizzazione. La replica dell'amministrazione comunale dal sito di RadioMosaici
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