domenica 21 giugno 2015

Piazza Armerina. "Accozzaglia di trasformisti che sta accanto al sindaco", dice l'assessore Di Giorgio. E poi accusa di ipocrisia i colleghi


Chi fa parte dell'"accozzaglia di trasformisti che sta accanto" al sindaco Filippo Miroddi? Le parole sono ancora una volta dell'assessore Di Giorgio, che con la sua iniziativa di fatto provoca un mezzo terremoto politico all'interno della giunta Miroddi. La Di Giorgio, come si sa, oltre ad essere assessore è anche uno dei consiglieri comunali di maggioranza. L'altro firmatario del documento è il consigliere Ivan Picicuto, anche lui consigliere di maggioranza. I due nella parte finale della nota si rivolgono agli altri colleghi della maggioranza, chiedendo loro di "uscire fuori dichiarando la propria posizione, anziché criticare e bisbigliare nei bar e capannelli della città, evitando poi di fare i franchi tiratori durante il Consiglio Comunale convocato sulla problematica del cimitero”. Insomma l'amministrazione comunale non ha la maggioranza per appoggiare il Project Financing sul cimitero. Anzi in questo momento non c'è un solo consigliere comunale di maggioranza che di fronte alle aspre critiche indirizzate a Sala delle Luci, stia muovendo un solo dito per andare in soccorso del primo cittadino. Insomma in casi di questo genere forse sarebbe meglio da parte del sindaco Miroddi fare un passo indietro sul progetto di privatizzazione del camposanto, attivare un immediato chiarimento politico con l'assessore Di Giorgio ed evitare guai ben peggiori alla sua squadra di governo e alla sua stessa sopravvivenza politica a Sala delle Luci. Magari ritirando il punto in programma il 29 giugno in aula, fin da ora, evitando un massacro mediatico, politico e umano. Se invece Miroddi crede davvero in quel progetto per il cimitero (prendendo le distanze dalle frasi della Di Giorgio sulle "ambizioni affaristico-clientelari di qualcuno" che starebbero minando l'originario progetto politico del sindaco) allora vada avanti. Ma deve sapere fin da ora che per lui politicamente rischia di iniziare un logorante percorso di suicidio amministrativo, un percorso che si concluderà senza impianto di cremazione per la città, ma con un'unica cremazione, quella politica della sua esperienza di governo. 

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