PIAZZA
ARMERINA. Qualcuno rompe la coppa dell’olio, qualcun altro ha danneggiato le
sospensioni o un cerchione della ruota, mentre in motorino il rischio di finire
a terra è molto concreto. Per i residenti di contrada Palermi-Bellia che
abitano attorno all’incompiuta dell’area artigianale gli ultimi anni sono
diventati un’odissea. Prima la zona era servita da due strade asfaltate. Da
quando è iniziato il grande cantiere per la realizzazione della zona
artigianale, però, le cose sono drasticamente cambiate. Soprattutto da quando i
lavori pubblici hanno subito un brusco rallentamento, fino ad una fase di
stallo ancora in atto che vede la mancata posa dell’asfalto su tutte le
bretelle che circondano l’area artigianale stessa. Sterro, pietrisco, polvere e
buche tutto attorno, ma di asfalto non si vede neanche l’ombra. Da qui la
protesta, ieri mattina, con un sit in di famiglie che ora minacciano proteste
eclatanti. Si sono dati appuntamento accanto alla zona del cantiere ed hanno
chiamato sul posto gli amministratori comunali. “Una situazione intollerabile
che subiamo da mesi e mesi, sempre con una serie di impegni che per ora non si
sono concretizzati, molti di noi residenti hanno subito problemi meccanici alle
automobili, si ha paura a far uscire i nostri figli con i motorini, per non
parlare della polvere, qui la situazione deve sbloccarsi”, spiega Calogero
Cassata, idraulico, da oltre 30 anni residente nella zona, portavoce del
comitato spontaneo formatosi in seguito allo stallo dei lavori dell’area
artigianale. “Il prossimo 23 giugno avremo un incontro con l’impresa e in
quella sede chiuderemo un accordo finale per sbloccare la posa dell’asfalto,
inviteremo al tavolo anche una delegazione dei cittadini, entro fine mese
inizieranno i lavori”, spiega il sindaco Filippo Miroddi. Pare che per
sbloccare la situazione servano altri 30 mila euro di pagamenti da parte del
Comune alla ditta che deve ultimare i lavori. Ieri mattina qualche residente ha
lasciato i cartelloni di protesta, anche polemici verso il Comune, nella
propria auto. L’obiettivo è concedere l’ultima chance alle istituzioni locali.
“Se resteremo delusi anche questa volta alzeremo il livello della protesta”,
dice Cassata. Molti residenti sono anche pronti ad adire le vie legali. Fra una
settimana si spera in una svolta.(Giornale di Sicilia - 16 giugno 2015)
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