lunedì 19 ottobre 2009

Villa Romana. Nuova chiusura in vista. Meli scrive all'assessorato regionale Beni culturali. Fine lavori nel novembre 2010?

Chiusura della Villa Romana del Casale tra il 2 novembre e il 28 febbraio per ragioni di sicurezza, per effettuare il grosso degli interventi di sostituzione delle passerelle e delle coperture. Poi riapertura parziale ai turisti il primo marzo 2010 e fine dei restanti lavori prevista per il 9 novembre del 2010. In una nota inviata all’assessorato regionale ai Beni culturali l’architetto Guido Meli, progettista della nuova Villa e direttore dei lavori, ha chiesto all’amministrazione regionale la chiusura al pubblico del sito archeologico per quattro mesi. Nella lettera, inviata anche al sindaco Carmelo Nigrelli, al direttore del museo archeologico Villa Imperiale del Casale, Maria Costanza Lentini, e all’Alto Commissario per la Villa Romana, Vittorio Sgarbi, l’architetto Meli spiega le motivazioni della richiesta, supportata dalle esigenze della ditta che esegue i lavori. Si dovrà procedere allo smontaggio delle passerelle e tali interventi comporteranno l’uso della gru ed altre attività di cantiere incompatibili per motivi di sicurezza con la presenza di turisti. Indicato anche un cronoprogramma dell’attività di cantiere: 180 giorni di proroga da inserire nella variante, 60 giorni utili per le tecniche di finitura e 60 giorni per sospensioni presunte o ritardi o forza maggiore. Al momento della riapertura, poi, il primo marzo del 2010, dovrebbero essere restituite alla fruizione turistica la Basilica, il Triclinium, le Terme ed altre stanze adiacenti. Il sindaco Carmelo Nigrelli, però, su questo chiede garanzie. Il primo cittadino avrebbe già telefonato all’architetto Meli per chiedergli nei prossimi giorni un incontro. La data possibile del confronto potrebbe essere quella del 28 ottobre, alla presenza della Provincia di Enna. “Chiederò garanzie certe su quello che succederà il primo marzo e su cosa verrà aperto ai turisti”, spiega il sindaco Nigrelli. Sarà l’assessorato regionale ai Beni culturali a decidere sulla richiesta del progettista e della ditta appaltatrice. Ma sembra, almeno dalle prime indiscrezioni, che non ci siano tante alternative per gli amministratori regionali. Il sito archeologico era già stato chiuso al pubblico lo scorso anno, dal novembre 2008 al febbraio 2009, sempre per esigenze legate al cantiere. Ma in quell’occasione furono molte le polemiche e le critiche seguite al periodo di chiusura. E questo soprattutto per quasi totale assenza di sostituzione delle coperture vecchie con quelle nuove. E intanto dalla nota del direttore dei lavori emerge un altro dato ormai paventato da tempo. I ritardi accumulati nel corso del cantiere faranno spostare in avanti la data di conclusione dei lavori, prima programmata per la primavera del 2010. Se tutto va bene, invece, occorrerà aspettare fino al novembre del prossimo anno. (Giornale di Sicilia - Edizione 18 ottobre)

Dai rovi al museo

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Erano state arrotolate e gettate fuori dalla chiesa senza cornice, abbandonate tra i rovi. Adesso un restauro di 36 mila euro, durato ben 9 mesi, le ha riportate al loro originario splendore. Presentate dal settore Beni culturali della Diocesi quattro enormi tele appartenenti alla chiesa di Sant’Andrea, ritrovate cinque anni fa per caso dal parroco Enzo Ciulo. Si tratta di un “Sant’Andrea” del ‘600, “L’Immacolata”, datata 1603, e una “Deposizione”, anch’essa del XVII secolo, e un Sant’Andrea condotto al Martirio.

Sant'Andrea d'Avellino. Entro ottobre sarà restaurato con 10 mila euro delle casse comunali

Sant'Andrea d'Avellino. Entro ottobre sarà restaurato con 10 mila euro delle casse comunali
Sarà la società “Geraci Restauri” di Messina a procedere al restauro del quadro di Sant’Andrea di Avellino, la tela del XVIII secolo che presenta ai piedi del santo la raffigurazione della città, la prima vera fotografia storica del centro abitato piazzese, una sorta di mappa dell’originario agglomerato storico cittadino. La giunta ha affidato l’incarico per 10 mila euro, somma attinta dal fondo di riserva.

"Dio non è grande", il libro di Christopher Hitchens

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In nome della ragione, contro ogni intolleranza e fanatismo: un atto d’accusa, ma soprattutto un invito a riflettere.Hitchens affronta di petto le questioni e, analizzando lacune e incongruenze dei testi “sacri”, spiega ciò che è sotteso a norme e tabù, premi e castighi eterni, proponendo illuminanti esempi storici dai tempi più antichi a oggi. La sua è una serrata difesa della ragione e del laicismo contro la crudeltà resa legittima e “santa” in nome di una fede.

Corrado Augias e Vito Mancuso

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Credenti cattolici e atei razionalisti si sfidano a duello

"L'illusione di Dio", di Richard Dawkins

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Il biologo ed evoluzionista Richard Dawkins torna sul tema da sempre al centro dei propri studi: l’ateismo. E lo fa con un saggio dall’obiettivo esplicito: dimostrare l’inesistenza di quel Creatore a cui tutte le religioni, e in particolare i tre monoteismi, fanno riferimento. Già il provocatorio titolo, L’illusione di Dio, racchiude il nucleo delle argomentazioni di Dawkins: l’esistenza di un Creatore è un presupposto dogmatico, una verità indiscutibile in quanto “sacra”, ma non dimostrabile in alcun modo