giovedì 8 ottobre 2009
Nessuno si permetta di toccare la trasparenza degli atti amministrativi e il diritto della pubblica opinione ad essere informata.
Il Presidente del Consiglio Comunale, Calogero Centonze, seconda carica istituzionale della città, venerdì sera, 8 ottobre, in consiglio comunale, mentre in aula si discutevano i debiti fuori bilancio, ha ribadito la sua richiesta specifica agli uffici di non far inserire nella stesura degli ordini del giorno l’importo dei debiti fuori bilancio (nel caso specifico l’ammontare delle parcelle degli avvocati incaricati dal Comune), “anche perché sono stati pubblicati in un sito” (Il riferimento di Centonze non può che essere al blog di Agostino Sella, dove il collega Guglielmo Bongiovanni ha pubblicato l’elenco dei debiti fuori bilancio con le somme, elenco già pubblicato qualche giorno prima anche dal Giornale di Sicilia). Non solo. Ma non ha pronunciato in aula, all’atto della lettura di alcuni debiti fuori bilancio, l’ammontare del debito (nel caso specifico sempre l’ammontare della parcella di un avvocato). Tanto che subito dopo (e si tratta dell’unico intervento in aula sull’argomento) un consigliere comunale si è alzato stizzito chiedendo: “Per quale motivo non pronuncia l’ammontare del debito fuori bilancio?”. Evidentemente la gente non deve poter conoscere, leggendo un ordine del giorno, quando percepisce un avvocato pagato con i soldi dei contribuenti. Un fatto privato. Complimenti a chi detto queste cose in aula e a chi è rimasto impassibile rispetto alle parole del presidente dell’aula. Nessuno si permetta di toccare la trasparenza degli atti amministrativi e il diritto della pubblica opinione ad essere informata. Lo dico con estrema serenità. E siccome il Presidente del Consiglio Comunale rappresenta l’intera aula e i singoli consiglieri, a questo punto sarebbe opportuno un piccolo chiarimento da parte dell’assemblea della città, per capire se il pensiero di Centonze sia anche il pensiero dei consiglieri comunali e dell’intero consiglio. Nulla di grave in fondo. Ma da decenni il quadro legislativo nazionale va verso una democrazia degli omissis. E visto che in Italia da diverse legislature a questa parte, da destra e da sinistra, si mettono continuamente i bastoni tra le ruote a chi vuole informare, meglio tutelare il terreno della trasparenza anche dalle più piccole potenziali intemperie. Propongo per i prossimi ordini del giorno in materia di debiti fuori bilancio la seguente dizione: “L’avvocato Tal dei Tali deve avere dei soldi dal Comune”.