sabato 3 ottobre 2009

Piazza Armerina. Palio. Più soldi ai plotoni per evitare i baby soldati tra i figuranti. E crediti formativi agli studenti.

Compenso aumentato fino a 100 euro per i figuranti che prendono parte ai plotoni del Palio dei Normanni, un protocollo d’intesa per assegnare crediti formativi agli studenti che prenderanno parte alla manifestazione ed un regolamento definitivo da approvare in consiglio comunale. Le tre proposte sono emerse in aula, ricevendo anche consensi, nel corso della seduta di venerdì sera, con all’ordine del giorno l’alto costo dell’estate armerina e la Giostra del Saraceno dell’edizione appena trascorsa. Intanto tra gli obiettivi quello di evitare i ripetersi di baby plotoni, con soldati figuranti composti solo da teen ager che rendono poco credibile la ricostruzione storica. “Propongo a quest’aula di aumentare la quota pro capite dei compensi per i componenti dei plotoni, alzandola da 25 a 100 euro, è inutile che ci prendiamo in giro, solo in questo modo rendiamo più appetibile la partecipazione al corteo ed evitiamo di fare brutte figure con i turisti”, spiega in aula Carmelo Gagliano, capogruppo del Popolo delle Libertà. Gli stessi vertici organizzativi del Palio dei Normanni da tempo sottolineano la necessità di aumentare i compensi alla figura dei “soldati” per incentivare la partecipazione ai plotoni di adulti con tratti somatici più adeguati alla ricostruzione storica. Quindi la seconda proposta dell’esponente di centrodestra del popolo delle Libertà, quella di un protocollo d’intesa tra il Comune e il Provveditorato agli Studi di Enna per poter concedere crediti formativi agli studenti che decidono di prendere parte al Palio dei Normanni. Proposta abbracciata anche da esponenti del centrosinistra nel corso del dibattito in aula. “Condivido la proposta del consigliere Gagliano, ma chiedo venga integrata con la previsione di introdurre la conoscenza della manifestazione tra i banchi della scuola dell’obbligo, è lì che gettiamo il seme per il futuro delle nuove generazioni”, spiega dai banchi del centrosinistra Riccardo Calamaio, consigliere del partito Democratico. “No a soldi di più per i figuranti, partecipare al Palio deve essere un vanto, deve esserci il piacere della partecipazione”, ha detto in aula, invece, Vincenzo Filetti, consigliere dell’Udc. Tra i temi di principale rilievo emersi quello delle regole della manifestazione, le quali cambiano troppo spesso, di anno in anno e di amministrazione in amministrazione, con la puntuale striscia polemica successiva ad ogni edizione. “Occorre mettere nero su bianco un regolamento sul Palio da parte del consiglio comunale, se no ogni anno corriamo il rischio che qualcuno cambi continuamente molti aspetti della manifestazione”, aggiunge Gagliano, secondo il quale “più la politica toglie le mani dal Palio e più si fa il bene del Palio stesso”. Giornale di Sicilia - Edizione del 27 settembre 2009

Dai rovi al museo

Dai rovi al museo
Erano state arrotolate e gettate fuori dalla chiesa senza cornice, abbandonate tra i rovi. Adesso un restauro di 36 mila euro, durato ben 9 mesi, le ha riportate al loro originario splendore. Presentate dal settore Beni culturali della Diocesi quattro enormi tele appartenenti alla chiesa di Sant’Andrea, ritrovate cinque anni fa per caso dal parroco Enzo Ciulo. Si tratta di un “Sant’Andrea” del ‘600, “L’Immacolata”, datata 1603, e una “Deposizione”, anch’essa del XVII secolo, e un Sant’Andrea condotto al Martirio.

Sant'Andrea d'Avellino. Entro ottobre sarà restaurato con 10 mila euro delle casse comunali

Sant'Andrea d'Avellino. Entro ottobre sarà restaurato con 10 mila euro delle casse comunali
Sarà la società “Geraci Restauri” di Messina a procedere al restauro del quadro di Sant’Andrea di Avellino, la tela del XVIII secolo che presenta ai piedi del santo la raffigurazione della città, la prima vera fotografia storica del centro abitato piazzese, una sorta di mappa dell’originario agglomerato storico cittadino. La giunta ha affidato l’incarico per 10 mila euro, somma attinta dal fondo di riserva.

"Dio non è grande", il libro di Christopher Hitchens

"Dio non è grande", il libro di Christopher Hitchens
In nome della ragione, contro ogni intolleranza e fanatismo: un atto d’accusa, ma soprattutto un invito a riflettere.Hitchens affronta di petto le questioni e, analizzando lacune e incongruenze dei testi “sacri”, spiega ciò che è sotteso a norme e tabù, premi e castighi eterni, proponendo illuminanti esempi storici dai tempi più antichi a oggi. La sua è una serrata difesa della ragione e del laicismo contro la crudeltà resa legittima e “santa” in nome di una fede.

Corrado Augias e Vito Mancuso

Corrado Augias e Vito Mancuso
Credenti cattolici e atei razionalisti si sfidano a duello

"L'illusione di Dio", di Richard Dawkins

"L'illusione di Dio", di Richard Dawkins
Il biologo ed evoluzionista Richard Dawkins torna sul tema da sempre al centro dei propri studi: l’ateismo. E lo fa con un saggio dall’obiettivo esplicito: dimostrare l’inesistenza di quel Creatore a cui tutte le religioni, e in particolare i tre monoteismi, fanno riferimento. Già il provocatorio titolo, L’illusione di Dio, racchiude il nucleo delle argomentazioni di Dawkins: l’esistenza di un Creatore è un presupposto dogmatico, una verità indiscutibile in quanto “sacra”, ma non dimostrabile in alcun modo