venerdì 30 ottobre 2009

I disabili armerini confermano Lorenzo Naso presidente e promettono battaglia sui Piani Zona 2010-2012

Domenica 26 ottobre u.s. si è tenuta, presso i locali di contrada Bellia, l’assemblea della Sezione Armerina dell’A.I.AS..
I lavori hanno avuto inizio ricordando, con grande applauso, la recente scomparsa di Salvatore Roccaverde, il promotore della costituzione della sezione. Salvatore, ha detto Lorenzo Naso, ha avuto un ruolo importantissimo nelle attività della sezione. Ha sollecitato l’interesse e la sensibilità verso il problema delle persone disabili segnando l’inizio della fine dei pregiudizi nei confronti dei disabili che le famiglie, vergognandosi, tenevano segregati in casa, ed è grazie, anche, al suo impegno che oggi tanti disabili possono usufruire dell’importante servizio del Centro A.I.A.S.
Dopo la relazione del presidente, l’Assemblea ha sottolineato la problematica più pressante: il servizio e l’integrazione dei non scolarizzati che restano a totale carico della famiglia. Trascurati da persone senza scrupolo che invece di ampliare e rendere più idonei i servizi che mirano alla loro integrazione, nega l’unico servizio che si occupa della loro integrazione e del “DOPO DI NOI”.
Il servizio degli unici centri di aggregazione (A.I.A.S. e A.Ge.Di.) operanti nel territorio e che assiste disabili di Piazza Armerina e Aidone è stato escluso dalla progettazione dei piani di zona 2010-2012. Il dibattito è stato molto accesso anche perché non sono ancora chiari i motivi che hanno indotto il Gruppo Piano a escludere tale servizio. A nulla è valso l’incontro di alcuni giorni fa con i sindaci Nigrelli e Gangi, durante il quale si è giustificata l’esclusione del servizio con la mancanza di requisiti da parte dell’A.I.A.S. e dell’A.Ge.Di.. Giustificazione che, oltre a non essere corrispondente al vero, non sarebbe comunque sufficiente a escludere i disabili dalla progettazione posto che il servizio potrebbe essere affidato ad altro soggetto “titolato”. È, invero, poco credibile chi afferma che c’è una copertura sino al 2011 e che, in ogni caso, nel frattempo, con i proventi del 5 per mille (che in ogni caso non potrà arrivare prima del 2011) si risolveranno i problemi dei disabili. Di fatto questi servizi non compaiono nella nuova progettazione ed è sconcertante l’affermazione che s’interverrà con la premialità, perché la premialità è un evento incerto (se e quanto ci sarà) e pur ammettendo che esso si verifichi non consente ora il richiesto ampliamento del servizio già esistente, (in atto solo 10 assistiti per centro e quindici ore la settimana) esiguo sia in relazione al numero degli utenti che alle modalità di erogazione.
L’assemblea si è, poi, posta un quesito: perché i disabili compaiono o scompaiono a periodi; non c’erano nel Piano di Zona del 2004, compaiono nel 2008 e scompaiono di nuovo nel 2009. Che cosa dobbiamo attendere per la loro ricomparsa? Questo, poco importa a qualche amministratore di turno, tanto i disabili sono nati per soffrire. Questa volta, affermano i familiari, non intendiamo arrenderci, percorreremmo tutte le strade lecite affinché si possa fare chiarezza sui veri motivi che hanno escluso, i servizi dei centri di aggregazione. Per i nostri figli questo servizio è di vitale importanza.
L’assemblea ha continuato i lavori riconfermando, all’unanimità, Lorenzo Naso presidente della sezione che ha ribadito: “l’impegno della sezione a difesa dei diritti delle persone disabili continuerà senza sosta”. Per quando riguarda la campagna di sensibilizzazione sui parcheggi riservati ai disabili, poiché si sono ottenuti deboli risultati, presto sarà incrementata. Inoltre, a breve sarà intrapresa una nuova campagna dì sensibilizzazione sull’abbattimento delle barriere architettoniche fisiche. Per quelle “mentali”, che forse sono le vere barriere da abbattere, ci stiamo attrezzando.
Piazza Armerina 30 ottobre 2009 -
Il Presidente
- Lorenzo Naso-

Dai rovi al museo

Dai rovi al museo
Erano state arrotolate e gettate fuori dalla chiesa senza cornice, abbandonate tra i rovi. Adesso un restauro di 36 mila euro, durato ben 9 mesi, le ha riportate al loro originario splendore. Presentate dal settore Beni culturali della Diocesi quattro enormi tele appartenenti alla chiesa di Sant’Andrea, ritrovate cinque anni fa per caso dal parroco Enzo Ciulo. Si tratta di un “Sant’Andrea” del ‘600, “L’Immacolata”, datata 1603, e una “Deposizione”, anch’essa del XVII secolo, e un Sant’Andrea condotto al Martirio.

Sant'Andrea d'Avellino. Entro ottobre sarà restaurato con 10 mila euro delle casse comunali

Sant'Andrea d'Avellino. Entro ottobre sarà restaurato con 10 mila euro delle casse comunali
Sarà la società “Geraci Restauri” di Messina a procedere al restauro del quadro di Sant’Andrea di Avellino, la tela del XVIII secolo che presenta ai piedi del santo la raffigurazione della città, la prima vera fotografia storica del centro abitato piazzese, una sorta di mappa dell’originario agglomerato storico cittadino. La giunta ha affidato l’incarico per 10 mila euro, somma attinta dal fondo di riserva.

"Dio non è grande", il libro di Christopher Hitchens

"Dio non è grande", il libro di Christopher Hitchens
In nome della ragione, contro ogni intolleranza e fanatismo: un atto d’accusa, ma soprattutto un invito a riflettere.Hitchens affronta di petto le questioni e, analizzando lacune e incongruenze dei testi “sacri”, spiega ciò che è sotteso a norme e tabù, premi e castighi eterni, proponendo illuminanti esempi storici dai tempi più antichi a oggi. La sua è una serrata difesa della ragione e del laicismo contro la crudeltà resa legittima e “santa” in nome di una fede.

Corrado Augias e Vito Mancuso

Corrado Augias e Vito Mancuso
Credenti cattolici e atei razionalisti si sfidano a duello

"L'illusione di Dio", di Richard Dawkins

"L'illusione di Dio", di Richard Dawkins
Il biologo ed evoluzionista Richard Dawkins torna sul tema da sempre al centro dei propri studi: l’ateismo. E lo fa con un saggio dall’obiettivo esplicito: dimostrare l’inesistenza di quel Creatore a cui tutte le religioni, e in particolare i tre monoteismi, fanno riferimento. Già il provocatorio titolo, L’illusione di Dio, racchiude il nucleo delle argomentazioni di Dawkins: l’esistenza di un Creatore è un presupposto dogmatico, una verità indiscutibile in quanto “sacra”, ma non dimostrabile in alcun modo