lunedì 2 novembre 2009

Il gruppo Centonze: "Non siamo semplici notai del sindaco"

Cresce il livello dello scontro politico sulle “strisce blu”, soprattutto nei rapporti interni al partito Democratico, tra il sindaco Carmelo Nigrelli ed una parte dei componenti del gruppo consiliare “democratico”. Un duro e teso confronto degli ultimi giorni sulla mancata concertazione tra le parti in materia di sosta a pagamento è sfociato in un documento firmato da tre consiglieri del Pd, il presidente dell’aula, Calogero Centonze, e i consiglieri Fabio Monasteri e Calisto Failla. I tre non hanno gradito le critiche del primo cittadino nei confronti di chi, anche nel Pd, “si scatena contro il cambiamento”. “Accusare alcuni consiglieri comunali del Pd in maniera indistinta, e quindi collettiva, di non capire, dormire o peggio ancora di affrontare i problemi della città in maniera strumentale, e tutto questo a mezzo stampa, non fa certo onore al sindaco”, spiegano i tre esponenti politici nel documento, i quali ricordano il proprio appoggio “coerente” e il “senso di responsabilità” dimostrato approvando per mesi molti atti della giunta. Anche quelli rispetto ai quali spesso da qualche banco della maggioranza ci si è turati il naso. E sul merito dei contrasti i tre consiglieri dicono la loro: “Nessuno è contrario al cambiamento, ma la sensibilità dell’amministrazione, quella che dovrebbe far sì che si realizzi un equilibrio tra stalli liberi e a pagamento, cozza con quanto si sta di fatto realizzando nelle vie della città”, dicono Centonze, Failla e Monasteri. Lo stesso primo cittadino, per alcune strade, come la via Generale Muscarà, aveva parlato di “un lato riservato alle strisce blu ed un lato alle strisce bianche gratuite”. “Ed invece questo non trova riscontro nella realtà”, spiega il documento. Ma al di là delle norme in materia di competenze e tariffe, a provocare lo strappo è stata la sensazione di essere stati messi alla porta fin dall’inizio. “Se qualcuno pensava che il nostro ruolo dovesse essere solo quello di notai passivi del lavoro di altri si è commesso un grave errore”, spiega Centonze.

Dai rovi al museo

Dai rovi al museo
Erano state arrotolate e gettate fuori dalla chiesa senza cornice, abbandonate tra i rovi. Adesso un restauro di 36 mila euro, durato ben 9 mesi, le ha riportate al loro originario splendore. Presentate dal settore Beni culturali della Diocesi quattro enormi tele appartenenti alla chiesa di Sant’Andrea, ritrovate cinque anni fa per caso dal parroco Enzo Ciulo. Si tratta di un “Sant’Andrea” del ‘600, “L’Immacolata”, datata 1603, e una “Deposizione”, anch’essa del XVII secolo, e un Sant’Andrea condotto al Martirio.

Sant'Andrea d'Avellino. Entro ottobre sarà restaurato con 10 mila euro delle casse comunali

Sant'Andrea d'Avellino. Entro ottobre sarà restaurato con 10 mila euro delle casse comunali
Sarà la società “Geraci Restauri” di Messina a procedere al restauro del quadro di Sant’Andrea di Avellino, la tela del XVIII secolo che presenta ai piedi del santo la raffigurazione della città, la prima vera fotografia storica del centro abitato piazzese, una sorta di mappa dell’originario agglomerato storico cittadino. La giunta ha affidato l’incarico per 10 mila euro, somma attinta dal fondo di riserva.

"Dio non è grande", il libro di Christopher Hitchens

"Dio non è grande", il libro di Christopher Hitchens
In nome della ragione, contro ogni intolleranza e fanatismo: un atto d’accusa, ma soprattutto un invito a riflettere.Hitchens affronta di petto le questioni e, analizzando lacune e incongruenze dei testi “sacri”, spiega ciò che è sotteso a norme e tabù, premi e castighi eterni, proponendo illuminanti esempi storici dai tempi più antichi a oggi. La sua è una serrata difesa della ragione e del laicismo contro la crudeltà resa legittima e “santa” in nome di una fede.

Corrado Augias e Vito Mancuso

Corrado Augias e Vito Mancuso
Credenti cattolici e atei razionalisti si sfidano a duello

"L'illusione di Dio", di Richard Dawkins

"L'illusione di Dio", di Richard Dawkins
Il biologo ed evoluzionista Richard Dawkins torna sul tema da sempre al centro dei propri studi: l’ateismo. E lo fa con un saggio dall’obiettivo esplicito: dimostrare l’inesistenza di quel Creatore a cui tutte le religioni, e in particolare i tre monoteismi, fanno riferimento. Già il provocatorio titolo, L’illusione di Dio, racchiude il nucleo delle argomentazioni di Dawkins: l’esistenza di un Creatore è un presupposto dogmatico, una verità indiscutibile in quanto “sacra”, ma non dimostrabile in alcun modo