Il consiglio comunale torna a bussare alle istituzioni regionali per pretendere spiegazioni sui ritardi accumulati per Palazzo Trigona, l’edificio storico destinato a diventare museo della città. L’aula ha approvato un ordine del giorno, inviato all’assessorato regionale ai Beni culturali e alla Soprintendenza di Enna, invitando i due enti a “relazionare dettagliatamente sullo stato dei lavori, sulla data presunta di completamento del restauro e della musealizzazione dell’edificio”. Il punto è stato trattato in aula nel corso di un dibattito, però, privo di interlocutori. Mancavano, infatti, i dirigenti della soprintendenza. Ma probabilmente per colpa di un difetto organizzativo della stessa aula. Il presidente della commissione Beni culturali, Riccardo Calamaio, infatti, si è rivolto al vice presidente dell’aula, Vincenzo Filetti, in quel momento alla guida dei lavori consiliari per l’assenza di Calogero Centonze, chiedendo se fossero stati invitati i responsabili della soprintendenza ennese. “Non saprei dire”, ha risposto Filetti. Mentre dalla Segreteria della Presidenza, tuttavia, è sembrato emergere come non fosse stato fatto alcun invito o concordato un incontro.
Ecco i 9 punti sui quali insiste l’intero consiglio dal maggio scorso, con un mandato alla giunta e alle altre istituzioni competenti: 1) istituzione del biglietto unico Villa Romana-Museo Trigona; 2) apertura e gestione del museo per la primavera 2010; 3) partecipazione di una delegazione dell’aula alla commissione di studio che porterà all’apertura ed alla gestione del museo; 4) studio per una illuminazione artistica esterna dell’edificio; 5) studio e messa in posa dei dissuasori per impedire il parcheggio delle auto lungo il prospetto del palazzo; 6) impegno nel bilancio comunale delle somme necessarie per l’acquisto e l’installazione dei dissuasori; 7) recupero dei beni archeologici “armerini” oggi esposti in altri musei; 8) loro esposizione nel futuro museo Trigona; 9) esposizione, previo restauro, degli altri reperti oggi conservati nei depositi della Soprintendenza di Enna.