martedì 24 novembre 2009

Piazza Armerina. Palazzo Trigona. L'aula chiede lumi alle autorità competenti.

Il consiglio comunale torna a bussare alle istituzioni regionali per pretendere spiegazioni sui ritardi accumulati per Palazzo Trigona, l’edificio storico destinato a diventare museo della città. L’aula ha approvato un ordine del giorno, inviato all’assessorato regionale ai Beni culturali e alla Soprintendenza di Enna, invitando i due enti a “relazionare dettagliatamente sullo stato dei lavori, sulla data presunta di completamento del restauro e della musealizzazione dell’edificio”. Il punto è stato trattato in aula nel corso di un dibattito, però, privo di interlocutori. Mancavano, infatti, i dirigenti della soprintendenza. Ma probabilmente per colpa di un difetto organizzativo della stessa aula. Il presidente della commissione Beni culturali, Riccardo Calamaio, infatti, si è rivolto al vice presidente dell’aula, Vincenzo Filetti, in quel momento alla guida dei lavori consiliari per l’assenza di Calogero Centonze, chiedendo se fossero stati invitati i responsabili della soprintendenza ennese. “Non saprei dire”, ha risposto Filetti. Mentre dalla Segreteria della Presidenza, tuttavia, è sembrato emergere come non fosse stato fatto alcun invito o concordato un incontro.

Ecco i 9 punti sui quali insiste l’intero consiglio dal maggio scorso, con un mandato alla giunta e alle altre istituzioni competenti: 1) istituzione del biglietto unico Villa Romana-Museo Trigona; 2) apertura e gestione del museo per la primavera 2010; 3) partecipazione di una delegazione dell’aula alla commissione di studio che porterà all’apertura ed alla gestione del museo; 4) studio per una illuminazione artistica esterna dell’edificio; 5) studio e messa in posa dei dissuasori per impedire il parcheggio delle auto lungo il prospetto del palazzo; 6) impegno nel bilancio comunale delle somme necessarie per l’acquisto e l’installazione dei dissuasori; 7) recupero dei beni archeologici “armerini” oggi esposti in altri musei; 8) loro esposizione nel futuro museo Trigona; 9) esposizione, previo restauro, degli altri reperti oggi conservati nei depositi della Soprintendenza di Enna.

Dai rovi al museo

Dai rovi al museo
Erano state arrotolate e gettate fuori dalla chiesa senza cornice, abbandonate tra i rovi. Adesso un restauro di 36 mila euro, durato ben 9 mesi, le ha riportate al loro originario splendore. Presentate dal settore Beni culturali della Diocesi quattro enormi tele appartenenti alla chiesa di Sant’Andrea, ritrovate cinque anni fa per caso dal parroco Enzo Ciulo. Si tratta di un “Sant’Andrea” del ‘600, “L’Immacolata”, datata 1603, e una “Deposizione”, anch’essa del XVII secolo, e un Sant’Andrea condotto al Martirio.

Sant'Andrea d'Avellino. Entro ottobre sarà restaurato con 10 mila euro delle casse comunali

Sant'Andrea d'Avellino. Entro ottobre sarà restaurato con 10 mila euro delle casse comunali
Sarà la società “Geraci Restauri” di Messina a procedere al restauro del quadro di Sant’Andrea di Avellino, la tela del XVIII secolo che presenta ai piedi del santo la raffigurazione della città, la prima vera fotografia storica del centro abitato piazzese, una sorta di mappa dell’originario agglomerato storico cittadino. La giunta ha affidato l’incarico per 10 mila euro, somma attinta dal fondo di riserva.

"Dio non è grande", il libro di Christopher Hitchens

"Dio non è grande", il libro di Christopher Hitchens
In nome della ragione, contro ogni intolleranza e fanatismo: un atto d’accusa, ma soprattutto un invito a riflettere.Hitchens affronta di petto le questioni e, analizzando lacune e incongruenze dei testi “sacri”, spiega ciò che è sotteso a norme e tabù, premi e castighi eterni, proponendo illuminanti esempi storici dai tempi più antichi a oggi. La sua è una serrata difesa della ragione e del laicismo contro la crudeltà resa legittima e “santa” in nome di una fede.

Corrado Augias e Vito Mancuso

Corrado Augias e Vito Mancuso
Credenti cattolici e atei razionalisti si sfidano a duello

"L'illusione di Dio", di Richard Dawkins

"L'illusione di Dio", di Richard Dawkins
Il biologo ed evoluzionista Richard Dawkins torna sul tema da sempre al centro dei propri studi: l’ateismo. E lo fa con un saggio dall’obiettivo esplicito: dimostrare l’inesistenza di quel Creatore a cui tutte le religioni, e in particolare i tre monoteismi, fanno riferimento. Già il provocatorio titolo, L’illusione di Dio, racchiude il nucleo delle argomentazioni di Dawkins: l’esistenza di un Creatore è un presupposto dogmatico, una verità indiscutibile in quanto “sacra”, ma non dimostrabile in alcun modo