martedì 3 novembre 2009

PIAZZA ARMERINA. Platia Servizi. La società mista verso lo scioglimento e la messa in liquidazione

Dopo la strada del fallimento, risultata non percorribile, adesso si tenta la via dello scioglimento. L’amministrazione comunale, con propria delibera, ha deciso di dare il via libera alla procedura di messa in liquidazione per la Platia Servizi, la società mista al 51 per cento in mano alle casse comunali. La giunta ha dato mandato al settore Affari generali di portare avanti la fase di scioglimento. Primo passo dovrà essere la convocazione, già effettuata, dell’assemblea straordinaria dei soci che dovrà ratificare la procedura. Stanziati anche 900 euro per le spese notarili. La società mista, infatti, come emerge da una nota dello scorso maggio della presidenza del consiglio di amministrazione, “non dispone della benché minima risorsa economica per far fronte alle spese notarili”. La Platia Servizi era stata costituita nel maggio del 2003, dopo una delibera del consiglio comunale del dicembre 2002, con l’obiettivo di ricevere in affidamento una serie di servizi pubblici in città, dalla manutenzione degli edifici pubblici al montaggio dei palchi, passando per la manutenzione delle strade. Il capitale sociale inizialmente versato era stato pari a 30 mila euro, 15.300 euro da parte del Comune, detentore, quindi, del 51 per cento delle quote, 14.700 euro, pari al 49 per cento delle quote, invece, da parte della coop 2G. Negli ultimi anni, però, erano stati accumulati debiti consistenti, mentre i servizi non erano stati più affidati per via del mutato quadro legislativo e giurisprudenziale. Polemiche, poi i tentativi di salvataggio andati a vuoto e quindi la decisione di chiudere bottega. La scorsa primavera l’istanza di fallimento era stata rigettata dai giudici ennesi per la mancanza di alcuni requisiti.

Dai rovi al museo

Dai rovi al museo
Erano state arrotolate e gettate fuori dalla chiesa senza cornice, abbandonate tra i rovi. Adesso un restauro di 36 mila euro, durato ben 9 mesi, le ha riportate al loro originario splendore. Presentate dal settore Beni culturali della Diocesi quattro enormi tele appartenenti alla chiesa di Sant’Andrea, ritrovate cinque anni fa per caso dal parroco Enzo Ciulo. Si tratta di un “Sant’Andrea” del ‘600, “L’Immacolata”, datata 1603, e una “Deposizione”, anch’essa del XVII secolo, e un Sant’Andrea condotto al Martirio.

Sant'Andrea d'Avellino. Entro ottobre sarà restaurato con 10 mila euro delle casse comunali

Sant'Andrea d'Avellino. Entro ottobre sarà restaurato con 10 mila euro delle casse comunali
Sarà la società “Geraci Restauri” di Messina a procedere al restauro del quadro di Sant’Andrea di Avellino, la tela del XVIII secolo che presenta ai piedi del santo la raffigurazione della città, la prima vera fotografia storica del centro abitato piazzese, una sorta di mappa dell’originario agglomerato storico cittadino. La giunta ha affidato l’incarico per 10 mila euro, somma attinta dal fondo di riserva.

"Dio non è grande", il libro di Christopher Hitchens

"Dio non è grande", il libro di Christopher Hitchens
In nome della ragione, contro ogni intolleranza e fanatismo: un atto d’accusa, ma soprattutto un invito a riflettere.Hitchens affronta di petto le questioni e, analizzando lacune e incongruenze dei testi “sacri”, spiega ciò che è sotteso a norme e tabù, premi e castighi eterni, proponendo illuminanti esempi storici dai tempi più antichi a oggi. La sua è una serrata difesa della ragione e del laicismo contro la crudeltà resa legittima e “santa” in nome di una fede.

Corrado Augias e Vito Mancuso

Corrado Augias e Vito Mancuso
Credenti cattolici e atei razionalisti si sfidano a duello

"L'illusione di Dio", di Richard Dawkins

"L'illusione di Dio", di Richard Dawkins
Il biologo ed evoluzionista Richard Dawkins torna sul tema da sempre al centro dei propri studi: l’ateismo. E lo fa con un saggio dall’obiettivo esplicito: dimostrare l’inesistenza di quel Creatore a cui tutte le religioni, e in particolare i tre monoteismi, fanno riferimento. Già il provocatorio titolo, L’illusione di Dio, racchiude il nucleo delle argomentazioni di Dawkins: l’esistenza di un Creatore è un presupposto dogmatico, una verità indiscutibile in quanto “sacra”, ma non dimostrabile in alcun modo