giovedì 19 novembre 2009

"Strisce blu e sorci verdi", di Filippo Andrea Di Giorgio

Questa sera, così come avevo promesso, ho parcheggiato la mia macchina sulle strisce blu in via Mazzini.
Chi mi conosce bene sa che tengo sempre fede agli impegni presi, e prometto che combatterò con tutte le mie forze questo sistema, convinto come sono che attualmente abbia come unico risultato quello di impinguare le casse della società privata, e non certo di rendere un servizio agli utenti (come hanno ben evidenziato, in questi giorni, diversi consiglieri comunali).
Mi dispiace solo che certi politicanti stiano diffondendo ad arte delle notizie false per screditarmi. E questa sera ne ho avuto la prova.
Una delle due signore che è venuta a verbalizzarmi mi ha detto, con grande amarezza, che temeva che io stessi combattendo contro di loro e che volessi farle perdere il posto di lavoro.
Ho provato, istantaneamente, un senso di tenerezza e di simpatia per quella donna, cui ho detto che la mia battaglia non è contro i precari (che in sede sindacale, come qualcuno sa, sto provando a tutelare combattendo anche contro la Giunta) ma contro questo sistema dei parcheggi.
Le signore erano venute pensando di trovare un mostro (così, probabilmente, sono stato dipinto da chi mostro lo è veramente), ed alla fine credo siano rimaste sorprese esse stesse dal contesto della discussione, che è stato garbato e civile. Ad un certo punto il clima è stato così disteso che ci siamo messi pure a scherzare!
Date le circostanze del caso concreto, ritengo comunque indispensabile ribadire che questo servizio poteva essere gestito per intero dal Comune, lasciando alle casse comunali tutti gli introiti derivanti dalle zone a pagamento. Ora invece al Comune resteranno solo le briciole.
Per gli stessi precari che stanno operando alle dipendenze della ditta privata credo che sarebbe stato molto meglio, anche per le maggiori garanzie in termini occupazionali.
Ma ormai non ha più senso discutere delle scelte scellerate compiute da questa Giunta.
Quello che mi preme dire è che combatteremo in ogni sede contro le strisce posizionate sui posti dove non servono, contro quelle ingannevoli perché la segnaletica ha un posizionamento frodatorio, contro quelle che cagionano danni alla viabilità urbana.
Avverto tutti i cittadini che questa sarà una battaglia lunga e terrificante.
Chiunque la intraprenderà insieme a noi sarà ammonito delle conseguenze patrimoniali, ed anche personali, che può comportare un contenzioso con questa Amministrazione. Metto le mani avanti in questa sede per lasciare traccia anche di queste parole.
Lo spirito giusto deve essere pertanto quello dei trecento quando si recarono alle Termopili.
Dal canto nostro, vi assicuro che faremo di tutto per fare vedere i sorci verdi a questi potentati delle strisce blu. Ci rifaremo ancora una volta ai Notarbartolo, a Peppino Impastato e a tutti gli altri “rompiscatole” che hanno fatto di tutto per difendere i principi in cui credevano.
Filippo Andrea Di Giorgio
Associazione “Emanuele e Leopoldo Notarbartolo”

Dai rovi al museo

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Erano state arrotolate e gettate fuori dalla chiesa senza cornice, abbandonate tra i rovi. Adesso un restauro di 36 mila euro, durato ben 9 mesi, le ha riportate al loro originario splendore. Presentate dal settore Beni culturali della Diocesi quattro enormi tele appartenenti alla chiesa di Sant’Andrea, ritrovate cinque anni fa per caso dal parroco Enzo Ciulo. Si tratta di un “Sant’Andrea” del ‘600, “L’Immacolata”, datata 1603, e una “Deposizione”, anch’essa del XVII secolo, e un Sant’Andrea condotto al Martirio.

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