lunedì 16 novembre 2009

Piazza Armerina. Villa Romana. Una delegazione di imprenditori vuole incontrare Leanza. E intanto interrogazione a Lombardo.

I ritardi accumulati dal cantiere della Villa Romana del Casale arrivano sul tavolo del presidente della Regione Raffaele Lombardo. I due deputati regionali ennesi, Elio Galvagno e Salvatore Termine, con un’interrogazione a risposta scritta al governatore siciliano e all’assessore regionale per i Beni Culturali, Nicola Leanza, hanno chiesto di conoscere i motivi dei ritardi registrati rispetto ai comunicati ufficiali della direzione lavori e dall’assessorato regionale. I due deputati chiedono lumi “sulle cause e le eventuali responsabilità che hanno determinato i ritardi fin qui accumulati, sulla data prevista per la fine dei lavori e su quella di ultimazione dei lavori esterni al sito archeologico”. Un’iniziativa parlamentare che si innesta sulle forti tensioni delle ultime settimane, legate alla imminente chiusura del sito archeologico. I cancelli della Villa Romana, infatti, a partire dal 16 novembre e fino alla fine dei lavori, rimarranno chiusi quattro giorni su sette, dal lunedì al giovedì. “E’ evidente che il protrarsi dei lavori interni al sito archeologico si ripercuote negativamente sugli operatori turistici e commerciali, nonché sull’intera economia del territorio, senza che ad oggi si intraveda nessuna soluzione definitiva per la fruizione totale della Villa Romana del Casale e delle aree esterne”, dice l’onorevole Galvagno. “Condizioni, queste, necessarie per una proficua promozione e programmazione delle prossime stagioni turistiche”, aggiunge. Una delegazione di imprenditori del settore alberghiero ed extralberghiero e di operatori dei servizi turistici, ha già chiesto un incontro urgente con l’assessore Leanza. L’obiettivo è quello di ottenere la riapertura del sito archeologico, sette giorni su sette, quantomeno a partire dal prossimo primo marzo. E questo in modo da salvare la prossima stagione turistica. Anche perché la grossa torta dei flussi turistici, legata ai gruppi gestiti dai tour operator, si muove settimanalmente proprio da lunedì a giovedì. Chiudere in quei giorni, dicono gli operatori, equivale a chiudere tutta la settimana. Venerdì, sabato e domenica, infatti, si concentrano solo i turisti fai da te. La programmazione stagionale delle imprese turistiche viene sempre fatta sui primi quattro giorni della settimana. La questione era già stata posta nei giorni scorsi dal consiglio comunale armerino, con un ordine del giorno approvato all’unanimità. “L’Alto Commissario Vittorio Sgarbi veniva invitato a garantire la fine dei lavori di restauro e di sostituzione della copertura entro il novembre 2010 e di garantirne, comunque, la fruizione, anche parziale, già dal marzo 2010”, spiegano Termine e Galvagno. I due deputati chiedono di conoscere “se e quali iniziative sono state fin qui assunte al fine di verificare, tra l’altro, se esiste un cronoprogramma per l’esecuzione dei lavori interni al sito archeologico, concordato in sede di affidamento di appalto alla ditta esecutrice, e se l’andamento dei lavori all’interno del sito archeologico è in linea con il suddetto crono programma”. “Sarebbe grave che i lavori dovessero protrarsi oltre il rientro della Venere di Morgantina e per questo vanno urgentemente intraprese tutte le iniziative necessarie a garantire l’inaugurazione della Villa Romana prima di un evento che tutti consideriamo cruciale per il rilancio del territorio”, spiegano nell’interrogazione parlamentare. (Giornale di Sicilia - Edizione del 14 novembre)

Dai rovi al museo

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Erano state arrotolate e gettate fuori dalla chiesa senza cornice, abbandonate tra i rovi. Adesso un restauro di 36 mila euro, durato ben 9 mesi, le ha riportate al loro originario splendore. Presentate dal settore Beni culturali della Diocesi quattro enormi tele appartenenti alla chiesa di Sant’Andrea, ritrovate cinque anni fa per caso dal parroco Enzo Ciulo. Si tratta di un “Sant’Andrea” del ‘600, “L’Immacolata”, datata 1603, e una “Deposizione”, anch’essa del XVII secolo, e un Sant’Andrea condotto al Martirio.

Sant'Andrea d'Avellino. Entro ottobre sarà restaurato con 10 mila euro delle casse comunali

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Sarà la società “Geraci Restauri” di Messina a procedere al restauro del quadro di Sant’Andrea di Avellino, la tela del XVIII secolo che presenta ai piedi del santo la raffigurazione della città, la prima vera fotografia storica del centro abitato piazzese, una sorta di mappa dell’originario agglomerato storico cittadino. La giunta ha affidato l’incarico per 10 mila euro, somma attinta dal fondo di riserva.

"Dio non è grande", il libro di Christopher Hitchens

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In nome della ragione, contro ogni intolleranza e fanatismo: un atto d’accusa, ma soprattutto un invito a riflettere.Hitchens affronta di petto le questioni e, analizzando lacune e incongruenze dei testi “sacri”, spiega ciò che è sotteso a norme e tabù, premi e castighi eterni, proponendo illuminanti esempi storici dai tempi più antichi a oggi. La sua è una serrata difesa della ragione e del laicismo contro la crudeltà resa legittima e “santa” in nome di una fede.

Corrado Augias e Vito Mancuso

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Credenti cattolici e atei razionalisti si sfidano a duello

"L'illusione di Dio", di Richard Dawkins

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Il biologo ed evoluzionista Richard Dawkins torna sul tema da sempre al centro dei propri studi: l’ateismo. E lo fa con un saggio dall’obiettivo esplicito: dimostrare l’inesistenza di quel Creatore a cui tutte le religioni, e in particolare i tre monoteismi, fanno riferimento. Già il provocatorio titolo, L’illusione di Dio, racchiude il nucleo delle argomentazioni di Dawkins: l’esistenza di un Creatore è un presupposto dogmatico, una verità indiscutibile in quanto “sacra”, ma non dimostrabile in alcun modo