Il manager Iudica smentisce il sindaco Nigrelli: "Nessuna chiusura del Pronto Soccorso, una bufala ferragostana del sindaco"
"Comincio ad avere l’impressione che la mancanza di argomenti e il desiderio smodato di facile protagonismo spinga nuovi don Chisciotti, di cui il Sindaco evidentemente si fida, ad inventarsi mulini a vento contro cui combattere per potere fregiarsi del titolo di cavalieri al merito del niente", dice Francesco Iudica
Il comunicato precedente del sindaco Nigrelli:
"Nei giorni scorsi il direttore generale dell’Ausl dott. Iudica, in un incontro con i dirigenti medici dell’ospedale Chiello alla presenza del Vescovo mons. Michele Pennisi, ha affermato che presto chiuderà il Pronto soccorso dell’ospedale piazzese e che lo stesso servizio sarà garantito solo dalle 8.00 alle 20.00 nei giorni lavorativi.Più volte nei mesi scorsi, ho fatto presente al Direttore generale che se la chiusura di qualche reparto può essere dolorosa, ma accettabile in un quadro di riduzione delle spese, la chiusura del Pronto soccorso o anche la semplice riduzione di tale servizio non è neppure da prendere in considerazione.L’ospedale Chiello può e deve essere messo in grado di affrontare urgenze ed emergenze e, pertanto, devono essere mantenuti e potenziati i reparti e i servizi legati al Pronto soccorso: chirurgia, ortopedia e traumatologia, cardiologia, nefrologia, con il necessario potenziamento di anestesia, radiologia e del laboratorio analisi.Se poi è necessario istituire una Unità Terapia Intensiva Coronarica (UTIC) per potere avere una cardiologia e un pronto soccorso pienamente efficienti, il Comune di Piazza Armerina è disponibile da subito ad acquistare le apparecchiature necessarie come i letti monitorizzati. All’Ausl non resta che richiamare i bravi cardiologi che erano in servizio a Piazza e che si sono fatti scappare verso altre strutture sanitarie.La difesa del pronto soccorso rappresenta una linea irrinuciabile perché i cittadini del bacino dell’ospedale di Piazza devono avere garantito lo stesso diritto alla salute e alle opportunità di salvezza che hanno avuto finora e, semmai, devono vedere potenziati i servizi di urgenza ed emergenza.Su questa linea Amministrazione e Consiglio comunale sono sicuramente unanimi e adotteranno ogni azione necessaria per raggiungere lo scopo e, se necessario, chiameranno a raccolta l’intera popolazione e quella dei comuni vicini a difesa dell’ospedale Chiello e del suo pronto soccorso".Il sindaco Carmelo Nigrelli - 15 agosto 2009
Dai rovi al museo

Erano state arrotolate e gettate fuori dalla chiesa senza cornice, abbandonate tra i rovi. Adesso un restauro di 36 mila euro, durato ben 9 mesi, le ha riportate al loro originario splendore. Presentate dal settore Beni culturali della Diocesi quattro enormi tele appartenenti alla chiesa di Sant’Andrea, ritrovate cinque anni fa per caso dal parroco Enzo Ciulo. Si tratta di un “Sant’Andrea” del ‘600, “L’Immacolata”, datata 1603, e una “Deposizione”, anch’essa del XVII secolo, e un Sant’Andrea condotto al Martirio.
Sant'Andrea d'Avellino. Entro ottobre sarà restaurato con 10 mila euro delle casse comunali

Sarà la società “Geraci Restauri” di Messina a procedere al restauro del quadro di Sant’Andrea di Avellino, la tela del XVIII secolo che presenta ai piedi del santo la raffigurazione della città, la prima vera fotografia storica del centro abitato piazzese, una sorta di mappa dell’originario agglomerato storico cittadino. La giunta ha affidato l’incarico per 10 mila euro, somma attinta dal fondo di riserva.
"Dio non è grande", il libro di Christopher Hitchens

In nome della ragione, contro ogni intolleranza e fanatismo: un atto d’accusa, ma soprattutto un invito a riflettere.Hitchens affronta di petto le questioni e, analizzando lacune e incongruenze dei testi “sacri”, spiega ciò che è sotteso a norme e tabù, premi e castighi eterni, proponendo illuminanti esempi storici dai tempi più antichi a oggi. La sua è una serrata difesa della ragione e del laicismo contro la crudeltà resa legittima e “santa” in nome di una fede.
Corrado Augias e Vito Mancuso

Credenti cattolici e atei razionalisti si sfidano a duello
"L'illusione di Dio", di Richard Dawkins

Il biologo ed evoluzionista Richard Dawkins torna sul tema da sempre al centro dei propri studi: l’ateismo. E lo fa con un saggio dall’obiettivo esplicito: dimostrare l’inesistenza di quel Creatore a cui tutte le religioni, e in particolare i tre monoteismi, fanno riferimento. Già il provocatorio titolo, L’illusione di Dio, racchiude il nucleo delle argomentazioni di Dawkins: l’esistenza di un Creatore è un presupposto dogmatico, una verità indiscutibile in quanto “sacra”, ma non dimostrabile in alcun modo