domenica 16 agosto 2009

Piazza Armerina. Il 26 agosto al Tribunale di Enna udienza con al centro il concorso a Ragioniere Capo su ricorso del Diccap-Sulpm

Il concorso comunale a Ragioniere Capo finisce davanti al Tribunale di Enna. Fissata al 26 agosto, davanti alla sezione del Giudice del Lavoro, l’udienza di comparizione del sindacato Diccap-Sulpm e del Comune, con al centro il requisito di accesso al concorso dei tre anni di esperienza alla guida di un servizio economico-finanziario in un’amministrazione pubblica. L’organizzazione sindacale, guidata dal segretario provinciale Filippo Andrea Di Giorgio e difesa dall’avvocato Roberto Sardella, ha presentato un ricorso nel quale chiede il riconoscimento dell’antisindacalità della condotta del Comune per aver omesso la procedura di preventiva informazione e concertazione proprio in occasione della individuazione dei requisiti di accesso ai bandi di concorso pubblici. E di conseguenza si chiede l’annullamento del bando di concorso. L’amministrazione comunale ha appena votato una delibera con la quale da incarico agli avvocati Harald Bonura e Filippo Basile di difendere le ragioni dell’ente. Per il Diccap-Sulpm non era competenza del servizio Gestione e risorse umane specificare nel bando il requisito dei tre anni di esperienza, avendo i dirigenti solo “compiti attuativi”. “Della modifica al regolamento degli uffici è stata data informazione preventiva a tutti i sindacati, tra cui il Diccap, e nessuna richiesta di attivazione della preventiva concertazione è arrivata a questo ente da quel sindacato”, spiega, invece, la relazione del servizio Gestione risorse umane. Giornale di Sicilia - Edizione del 15 agosto 2009

Dai rovi al museo

Dai rovi al museo
Erano state arrotolate e gettate fuori dalla chiesa senza cornice, abbandonate tra i rovi. Adesso un restauro di 36 mila euro, durato ben 9 mesi, le ha riportate al loro originario splendore. Presentate dal settore Beni culturali della Diocesi quattro enormi tele appartenenti alla chiesa di Sant’Andrea, ritrovate cinque anni fa per caso dal parroco Enzo Ciulo. Si tratta di un “Sant’Andrea” del ‘600, “L’Immacolata”, datata 1603, e una “Deposizione”, anch’essa del XVII secolo, e un Sant’Andrea condotto al Martirio.

Sant'Andrea d'Avellino. Entro ottobre sarà restaurato con 10 mila euro delle casse comunali

Sant'Andrea d'Avellino. Entro ottobre sarà restaurato con 10 mila euro delle casse comunali
Sarà la società “Geraci Restauri” di Messina a procedere al restauro del quadro di Sant’Andrea di Avellino, la tela del XVIII secolo che presenta ai piedi del santo la raffigurazione della città, la prima vera fotografia storica del centro abitato piazzese, una sorta di mappa dell’originario agglomerato storico cittadino. La giunta ha affidato l’incarico per 10 mila euro, somma attinta dal fondo di riserva.

"Dio non è grande", il libro di Christopher Hitchens

"Dio non è grande", il libro di Christopher Hitchens
In nome della ragione, contro ogni intolleranza e fanatismo: un atto d’accusa, ma soprattutto un invito a riflettere.Hitchens affronta di petto le questioni e, analizzando lacune e incongruenze dei testi “sacri”, spiega ciò che è sotteso a norme e tabù, premi e castighi eterni, proponendo illuminanti esempi storici dai tempi più antichi a oggi. La sua è una serrata difesa della ragione e del laicismo contro la crudeltà resa legittima e “santa” in nome di una fede.

Corrado Augias e Vito Mancuso

Corrado Augias e Vito Mancuso
Credenti cattolici e atei razionalisti si sfidano a duello

"L'illusione di Dio", di Richard Dawkins

"L'illusione di Dio", di Richard Dawkins
Il biologo ed evoluzionista Richard Dawkins torna sul tema da sempre al centro dei propri studi: l’ateismo. E lo fa con un saggio dall’obiettivo esplicito: dimostrare l’inesistenza di quel Creatore a cui tutte le religioni, e in particolare i tre monoteismi, fanno riferimento. Già il provocatorio titolo, L’illusione di Dio, racchiude il nucleo delle argomentazioni di Dawkins: l’esistenza di un Creatore è un presupposto dogmatico, una verità indiscutibile in quanto “sacra”, ma non dimostrabile in alcun modo