venerdì 4 luglio 2008
Prestifilippo replica a Ferrari: "Non ha capito nulla di quello che è successo"
Piazza Armerina. “ Ancora una volta il dott. Dante Ferrari ci ha fornito una eloquente dimostrazione della sua incapacità di comprendere i fenomeni politici – afferma l’ex sindaco di Piazza Armerina, Maurizio Prestifilippo. Ferrari sembra essersi cucito addosso lo stemma della vittoria del centrodestra come se la mia parte politica non avesse contribuito enormemente e lealmente a quel successo. Anzi stiamo osservando certi giochetti sleali che partono dallo stesso Dante Ferrari e dai suoi amici in tema di composizione della Giunta provinciale e di nomine dei sottogoverni. L’ultima sua uscita nei miei confronti fa parte di queste inopportune strategie”. Queste sono le prime dichiarazioni a caldo subito dopo l’attacco dello stesso Ferrari nei confronti di Prestifilippo, reo a suo dire della vittoria del centro sinistra a Piazza Armerina. “ Non comprendo poi a quali dichiarazioni si riferisca Dante Ferrari. Forse a quella secondo la quale a Piazza Armerina si è verificata l’attendibilità del proverbio «Chi troppo vuole nulla stringe»? Il dott. Ferrari, con manifesta acredine di tipo personale, attribuisce a me la responsabilità della divisione del centrodestra e di aver voluto favorire la sinistra, dopo l’esclusione del Pdl dal turno di ballottaggio nelle elezioni comunali di Piazza Armerina continua lo stesso Prestifilippo -.gli sfugge che il Pdl non era in competizione perché i dirigenti dell’Mpa e dell’Udc non avevano voluto alcun apparentamento con il nostro partito per non rinunciare a nessuno dei dodici consiglieri spettanti in caso di vittoria in conseguenza del premio di maggioranza. Pertanto gli elettori del Pdl sono stati lasciati liberi di votare secondo coscienza. Il dott. Ferrari, che non si è adoperato in alcun modo per evitare che tutto questo avvenisse, era troppo impegnato nel suo nuovo e divertente gioco di far da battistrada al Presidente Monaco, per accorgersi degli errori fatali che hanno portato i suoi maldestri compagni d’avventura, Paolo Colianni, Sebastiano Lantieri e i pochi quadri residui di An, a perdere la città di Piazza Armerina, puntando sul nome di Giuseppe Mattia e lasciando che costui si cullasse con la prospettiva di una vittoria certa. Eppoi – conclude - c’è un altro proverbio che in politica funziona sempre ed è: «Chi di spada ferisce, di spada perisce». E’ quello che è capitato a Mattia e all’Mpa, che avevano iniziato già da due anni una battaglia senza quartiere contro il sindaco di Forza Italia, culminata nella mozione di sfiducia del 21 dicembre 2007 e nella candidatura di Giuseppe Mattia alle regionali, reclutato alla vigilia della presentazione delle liste. Non contenti di ciò, hanno contrapposto la candidatura dello stesso Mattia alla designazione del sindaco uscente espressa dal partito di Berlusconi spaccando ulteriormente il centrodestra piazzese. Ma Dante Ferrari, accecato dal successo di Pippo Monaco, pensa che il Pdl sia appannaggio degli uomini di Alleanza Nazionale e dimentica che il Pdl comprende anche sensibilità ed intelligenze, assai diverse dalla sua, che credono alla condivisione più che alla contrapposizione, ma che se subiscono quest’ultima sanno bene come comportarsi: chi la fa l’aspetti “. Piero Cancarè su http://radiomosaici.blogspot.com