La lettera inviata dal responsabile del Tribunale per i diritti del malato, Rodolfo Carcione, al manager Iudica:
Abbiamo appreso dalla stampa due notizie che ci lasciano perplessi e che rifiutiamo di credere corrispondenti al vero.
La prima è il trasferimento di un dirigente medico del servizio di fisiatria dal P.O. di Piazza Armerina a quello di Leonforte.
Non ci sembra assolutamente possa avere fondamento dimezzare il personale medico di un unità operativa, che svolge un’attività apprezzata da tutti gli utenti e che nell’anno 2008 ha effettuato (di questo abbiamo notizie certe) quasi 20.000 (ventimila) visite e trattamenti riabilitativi a pazienti ricoverati presso il P.O. ed ad utenti esterni, con ecografie, infiltrazioni medicamentose, artrocentesi, bendaggi, terapie strumentali e rieducative funzionali.
L’organico del reparto consta di solo due dirigenti medici, due infermieri professionali e quattro fisioterapisti. E’ evidente che indebolendo una U.O. con il trasferimento di un dirigente medico, le prestazioni mediche (che peraltro ci sembra abbiano fatto incassare all’AUSL quasi 500.000 euro) nel corso dell’anno 2009 subiranno conseguentemente una rilevante flessione, arrecando grandissimo nocumento agli utenti.
Altra incredibile notizia è quella della soppressione del Centro Trasfusionale e della rimodulazione del qualificato Laboratorio Analisi, che dovrà ridurre la sua operatività fornendo prestazioni all’utenza solo per 9 ore per cinque giorni la settimana.
E’ noto che il Laboratorio Analisi del “Chiello” svolge una encomiabile ed apprezzata attività che dà sicurezza e conforto a tutta la cittadinanza ed ha avuto la certificazione di qualità ISO 9001:2000, che, peraltro, non ha potuto mantenere solo perche l’AUSL 4 di Enna non ha ritenuto fosse necessario e non ha provveduto a finanziare l’iniziativa pare per solo duemila euro.
Tenuto conto che l’Assessorato Regionale alla Sanità, con la nuova legge di riordino del servizio sanitario deliberata nei giorni scorsi, ha richiesto e previsto il potenziamento dei servizi, ci sembra che non possa rispondere al vero quanto, in definitiva, indebolisce, o quasi annulla, l’assistenza sanitaria dei settori all’utenza di Piazza Armerina.
Riteniamo dovrebbero essere infondate le accuse, che si alzano in diversi ambienti, di un accanimento dell’Azienda, per indebolire quanto più è possibile del P.O. M. Chiello a favore di altre strutture.
Le richiediamo, pertanto, di darci un cortese e sollecito riscontro, per conoscere lo stato effettivo dei fatti.