lunedì 20 aprile 2009

La commissione Beni culturali ispeziona Palazzo Trigona. Fine lavori prevista a luglio. Museo già finanziato?

Il sopralluogo
Un sopralluogo della commissione Beni culturali sul cantiere di Palazzo Trigona, mentre è in corso la fase di restauro dell’edificio storico di piazza Duomo. I cinque componenti dell’organo consiliare con funzione ispettiva e consultiva, il 21 aprile, alle 10, verificheranno lo stato del restauro in atto e le immediate prospettive di allestire all’interno del palazzo il primo vero museo della città dei mosaici.
Lo stato dei lavori
“Si tratta di un’iniziativa concertata con la Soprintendenza di Enna allo scopo di verificare l’andamento dei lavori che dovrebbero essere ultimati entro la fine del mese di luglio, affinché l’edificio possa essere disponibile alla fruizione dei cittadini e dei turisti in tempi brevi”, dichiara Riccardo Calamaio, presidente della V commissione. “Faremo la visita grazie alla gentile disponibilità dell’architetto Rosa Oliva, responsabile della sezione Architettonica e paesistica della Soprintendenza di Enna, che ha curato il progetto e segue tutto l’iter dei lavori di restauro, potendo dare significative indicazioni sul futuro del palazzo”, spiega Calamaio, il quale ha invitato al sopralluogo anche tutti gli altri consiglieri comunali e l’amministrazione comunale. Al centro del sopralluogo sul campo, oltre alla presa d’atto dell’attività di restauro effettuata in questi mesi dall’impresa, vi sarà anche lo stato di progettazione e attuazione della futura area museale.
Il futuro museo
Con il completamento dei lavori a luglio la musealizzazione del palazzo si imporrà al centro del dibattito. Rifatto il contenitore ci si occuperà del contenuto. Nel marzo del 2001, un protocollo d'intesa tra il Comune e la Sovrintendenza, ha previsto l’istituzione del museo archeologico all'interno dello storico palazzo. Sulla sua destinazione d’uso, però, proprio il consiglio comunale, si è espresso in modo netto, all’unanimità, il 5 maggio del 2002, sottolineando la necessità di realizzare “un Museo della Città con valenza storica e archeologica che metta in relazione la storia di Piazza Armerina con le testimonianze archeologiche del territorio”. Anche una petizione sottoscritta dalle associazioni locali e da 3 mila cittadini chiese la stessa cosa. Non è ancora chiaro se si andrà verso una destinazione monotematica, come può essere quella prevalentemente archeologica, o verso un museo in grado di presentare più offerte culturali, tra le quali anche quella archeologica. Insomma bisogna decidere cosa mettere dentro l’edificio.
Il progetto
La soprintendenza di Enna, mentre il cantiere della messa in sicurezza e quello del restauro si sono succeduti negli ultimi anni, in realtà non è rimasta con le mani in mano. Ha già predisposto un progetto di allestimento del futuro museo, mentre la Presidenza del Consiglio dei Ministri avrebbe già provveduto a finanziare il museo con una somma che andrebbe dai 300 ai 400 mila euro. Notizie più certe, però, si potranno avere soltanto nei prossimi giorni. E con il museo potrebbe tornare attuale anche l’idea, più volte lanciata da Legambiente, di un biglietto unico Villa Romana-Trigona. Un espediente in grado di metter in relazione non solo due importanti storie, quella del sito archeologico e della città, ma anche le economie dei due siti. Il sopralluogo della commissione consiliare è stato previsto, in modo simbolico, proprio nel corso della “Settimana della Cultura” iniziata proprio ieri e in programma fino al 26 aprile. Giornale di Sicilia - Edizione del 19 aprile

Dai rovi al museo

Dai rovi al museo
Erano state arrotolate e gettate fuori dalla chiesa senza cornice, abbandonate tra i rovi. Adesso un restauro di 36 mila euro, durato ben 9 mesi, le ha riportate al loro originario splendore. Presentate dal settore Beni culturali della Diocesi quattro enormi tele appartenenti alla chiesa di Sant’Andrea, ritrovate cinque anni fa per caso dal parroco Enzo Ciulo. Si tratta di un “Sant’Andrea” del ‘600, “L’Immacolata”, datata 1603, e una “Deposizione”, anch’essa del XVII secolo, e un Sant’Andrea condotto al Martirio.

Sant'Andrea d'Avellino. Entro ottobre sarà restaurato con 10 mila euro delle casse comunali

Sant'Andrea d'Avellino. Entro ottobre sarà restaurato con 10 mila euro delle casse comunali
Sarà la società “Geraci Restauri” di Messina a procedere al restauro del quadro di Sant’Andrea di Avellino, la tela del XVIII secolo che presenta ai piedi del santo la raffigurazione della città, la prima vera fotografia storica del centro abitato piazzese, una sorta di mappa dell’originario agglomerato storico cittadino. La giunta ha affidato l’incarico per 10 mila euro, somma attinta dal fondo di riserva.

"Dio non è grande", il libro di Christopher Hitchens

"Dio non è grande", il libro di Christopher Hitchens
In nome della ragione, contro ogni intolleranza e fanatismo: un atto d’accusa, ma soprattutto un invito a riflettere.Hitchens affronta di petto le questioni e, analizzando lacune e incongruenze dei testi “sacri”, spiega ciò che è sotteso a norme e tabù, premi e castighi eterni, proponendo illuminanti esempi storici dai tempi più antichi a oggi. La sua è una serrata difesa della ragione e del laicismo contro la crudeltà resa legittima e “santa” in nome di una fede.

Corrado Augias e Vito Mancuso

Corrado Augias e Vito Mancuso
Credenti cattolici e atei razionalisti si sfidano a duello

"L'illusione di Dio", di Richard Dawkins

"L'illusione di Dio", di Richard Dawkins
Il biologo ed evoluzionista Richard Dawkins torna sul tema da sempre al centro dei propri studi: l’ateismo. E lo fa con un saggio dall’obiettivo esplicito: dimostrare l’inesistenza di quel Creatore a cui tutte le religioni, e in particolare i tre monoteismi, fanno riferimento. Già il provocatorio titolo, L’illusione di Dio, racchiude il nucleo delle argomentazioni di Dawkins: l’esistenza di un Creatore è un presupposto dogmatico, una verità indiscutibile in quanto “sacra”, ma non dimostrabile in alcun modo