giovedì 2 aprile 2009
Fondi 30 per cento Villa Romana. Verso scontro legale tra Comune e Regione
L’amministrazione comunale si rivolge ai propri avvocati contro il dipartimento regionale ai Beni culturali per contestare il blocco dei fondi del 30 per cento della Villa Romana del Casale, le somme per legge spettanti alle casse comunali con cadenza trimestrale. La giunta comunale da mesi non riesce ad ottenere l’autorizzazione di spesa delle somme. A mancare all’appello, nelle casse comunali, vi sarebbe un semestre del 2008, oltre all’attuale trimestre in corso nel 2009. “Qualche giorno fa è arrivato l’ennesimo diniego all’uso dei fondi e abbiamo deciso di procedere per vie legali, esiste una legge regionale che prevede la destinazione del 30 per cento ai Comuni e la sua applicazione non può essere condizionata”, ha spiegato il sindaco Carmelo Nigrelli ai consiglieri comunali, nel corso di un intervento nel quale ha risposto ad alcune richieste di chiarimenti arrivate dai banchi dell’opposizione. Si tratterebbe di una somma tra i 160 e i 200 mila euro. Il primo cittadino nelle scorse settimane si era recato all’interno del sito archeologico in occasione del sopralluogo effettuato tra i pavimenti musivi dall’assessore regionale ai Beni culturali Antonello Antinoro. “Pur non avendo ricevuto alcun invito ufficiale da parte dell’assessorato in occasione della visita istituzionale, mi ero recato alla Villa Romana proprio per chiedere conto all’assessore Antinoro della situazione in atto”, ha riferito in aula Nigrelli. Ma l’incontro non è servito a sbloccare i fondi. “Stiamo trasferendo il fascicolo ad un legale comunale”, dice il primo cittadino. Il blocco dei fondi, il quale sembrerebbe legato a precedenti verifiche in corso sull’uso del 30 per cento e sulla rinnovata convenzione tra Comune e assessorato regionale, è stato criticato anche dal consigliere di centrodestra Carmelo Gagliano, capogruppo del Popolo delle Libertà. Anche perché senza la disponibilità delle somme rimarrebbero chiusi nel cassetto alcuni progetti di manutenzione a regia comunale in grado di poter dare lavoro a manovalanza locale. Il 30 per cento può essere utilizzato solo per specifici servizi elencati nella convenzione e con il doppio consenso del Comune e del museo regionale archeologico Villa Imperiale del Casale sulla base di progetti condivisi. Proprio sull’uso dei fondi era partita nei mesi scorsi un’indagine da parte delle Fiamme Gialle su delega della Procura della Repubblica del Tribunale di Enna, con l’audizione di alcuni esponenti politici che avevano presentato un esposto alla magistratura inquirente e alla Corte dei Conti di Palermo.