venerdì 22 agosto 2008

L'ufficio Turismo scrive al sindaco: "Cavalieri Monte da escludere per 3 anni, venuti meno valori di sportività e lealtà". Avevano disertato 4° prova


PIAZZA ARMERINA. Per tre anni dovranno essere esclusi dalla partecipazione al Palio dei Normanni per non aver preso parte alla quarta prova della Giostra del Saraceno. A chiedere l’applicazione della sanzione soggettiva è il dirigente Francesco Galati, responsabile del settore Sport, turismo, feste e tradizioni culturali, in una nota inviata al sindaco Carmelo Nigrelli, all’assessore alle Feste e tradizioni, Lillo Cimino, al coordinatore generale del Palio, Germano Crocco, e al responsabile della Quintana del Saraceno, Filippo Rausa. Una richiesta, quella del dirigente, assunta, come si legge nel documento di due pagine, “venuti meno lo spirito di lealtà, sportività e rispetto nei confronti delle tradizioni di un’intera città e verso i numerosi turisti”. Galati cita l’articolo 46, primo comma, del regolamento tecnico della Quintana del Saraceno, secondo il quale “il cavaliere giostrante che abbandona il campo Sant’Ippolito, senza giustificato motivo, durante o dopo la Quintana, e/o ostacola il regolare svolgimento della manifestazione, sarà escluso per anni tre dalla partecipazione al Palio”. Il dirigente sottolinea il “comportamento irriguardoso e irrispettoso” del cavaliere giostrante Salvatore Sanalitro nei confronti della giuria, il cui giudizio “è inappellabile”. “Questo continuo comportamento ha generato problemi di ordine pubblico e portato alla sospensione temporanea della Quintana”, dice Galati. Il comportamento del cavaliere, poi, prosegue il dirigente, “veniva imitato negativamente dagli altri cavalieri del quartiere Monte, i quali, pur invitati dal responsabile della Quintana a proseguire la gara, si rifiutavano, con un’ulteriore immagine negativa all’intera manifestazione”. Raggiunto al telefono Sanalitro ha dichiarato “di non essere a conoscenza di alcuna richiesta di sanzione”. Chiesta anche l’applicazione ai cavalieri del Monte della “sanzione pecuniaria mediante detrazione del contributo ordinario nella misura del 50 per cento”. Sul Giornale di Sicilia edizione del 22 agosto. http://robertpalermo.blogspot.com/
La precisazione del dirigente Galati: "Naturalmente tra il comportamento di Sanalitro e i tafferugli accaduti sugli spalti non c'è alcuna relazione".
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Dai rovi al museo

Dai rovi al museo
Erano state arrotolate e gettate fuori dalla chiesa senza cornice, abbandonate tra i rovi. Adesso un restauro di 36 mila euro, durato ben 9 mesi, le ha riportate al loro originario splendore. Presentate dal settore Beni culturali della Diocesi quattro enormi tele appartenenti alla chiesa di Sant’Andrea, ritrovate cinque anni fa per caso dal parroco Enzo Ciulo. Si tratta di un “Sant’Andrea” del ‘600, “L’Immacolata”, datata 1603, e una “Deposizione”, anch’essa del XVII secolo, e un Sant’Andrea condotto al Martirio.

Sant'Andrea d'Avellino. Entro ottobre sarà restaurato con 10 mila euro delle casse comunali

Sant'Andrea d'Avellino. Entro ottobre sarà restaurato con 10 mila euro delle casse comunali
Sarà la società “Geraci Restauri” di Messina a procedere al restauro del quadro di Sant’Andrea di Avellino, la tela del XVIII secolo che presenta ai piedi del santo la raffigurazione della città, la prima vera fotografia storica del centro abitato piazzese, una sorta di mappa dell’originario agglomerato storico cittadino. La giunta ha affidato l’incarico per 10 mila euro, somma attinta dal fondo di riserva.

"Dio non è grande", il libro di Christopher Hitchens

"Dio non è grande", il libro di Christopher Hitchens
In nome della ragione, contro ogni intolleranza e fanatismo: un atto d’accusa, ma soprattutto un invito a riflettere.Hitchens affronta di petto le questioni e, analizzando lacune e incongruenze dei testi “sacri”, spiega ciò che è sotteso a norme e tabù, premi e castighi eterni, proponendo illuminanti esempi storici dai tempi più antichi a oggi. La sua è una serrata difesa della ragione e del laicismo contro la crudeltà resa legittima e “santa” in nome di una fede.

Corrado Augias e Vito Mancuso

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Credenti cattolici e atei razionalisti si sfidano a duello

"L'illusione di Dio", di Richard Dawkins

"L'illusione di Dio", di Richard Dawkins
Il biologo ed evoluzionista Richard Dawkins torna sul tema da sempre al centro dei propri studi: l’ateismo. E lo fa con un saggio dall’obiettivo esplicito: dimostrare l’inesistenza di quel Creatore a cui tutte le religioni, e in particolare i tre monoteismi, fanno riferimento. Già il provocatorio titolo, L’illusione di Dio, racchiude il nucleo delle argomentazioni di Dawkins: l’esistenza di un Creatore è un presupposto dogmatico, una verità indiscutibile in quanto “sacra”, ma non dimostrabile in alcun modo