giovedì 24 settembre 2009

Pd e opposizione "richiamano" il vice sindaco Ribilotta

Bacchettata politica al vicesindaco Tesoro Ribilotta dal consiglio comunale. Ma soprattutto, è questo è l’aspetto politicamente più rilevante, dal gruppo consiliare del partito Democratico, la sua formazione politica di riferimento. L’aula, infatti, giovedì sera, ha approvato un “richiamo” formale nei confronti dell'assessore al Commercio per la vicenda di un posto concesso ad un ambulante al mercato settimanale con un discutibile atto d'imperio dell'amministratore, giudicato da molti illegale, su un’area non destinata a mercato. Il “rimprovero” politico, messo ai voti dall’opposizione di centrodestra, ha ricevuto anche i voti favorevoli di due esponenti del partito Democratico, il presidente del consiglio comunale, Calogero Centonze, e il consigliere Luca Calisto Failla, e l’astensione degli altri quattro consiglieri “democratici” presenti tra i banchi del centrosinistra, il capogruppo del Pd, Giuseppe Venezia, ed i consiglieri Riccardo Calamaio, Edoardo Lotario e Giuseppe Capizzi. Nessun esponente del partito Democratico ha votato a favore dell’amministratore, mentre due altri consiglieri “democratici” avevano in precedenza lasciato l’aula. Duri i toni in aula. Tutto nasce dalla lettera di protesta di alcuni commercianti i quali affermano di non aver ricevuto alcun riscontro dall’assessorato al Commercio sulla presunta autorizzazione rilasciata ad un commerciante in via Giacinto Lo Giudice, di fronte la palestra ex Itis, “zona bandita al commercio dal consiglio comunale che ha vietato la presenza di bancarelle su quella via”. Nella lettera i commercianti hanno chiesto all’aula provvedimenti urgenti. Acceso l’intervento del consigliere Renato Incardona: “Quella bancarella viola il regolamento del consiglio, un atto del genere, temporaneo o definitivo, è illegale, ritengo sia stato commesso un abuso che se dovesse essere accertato dovrà comportare le dimissioni di sindaco e vicesindaco”. Immediata la reazione in aula dell’assessore al Commercio Ribilotta: “Quando sono partiti i controlli seri sul mercato è venuto fuori un problema, mentre tutti gli operatori in via Giacinto Lo Giudice erano abusivi, un operatore regolarmente autorizzato, si è trovato privo di posto per la propria bancarella all’interno della piazza Falcone Borsellino, nella sua autorizzazione non era indicato il numero del posto e all’interno della piazza non sono segnati i numeri, l’autorizzazione è solo temporanea per sei settimane, in attesa del trasferimento del mercato a breve”. Dal centrodestra è stato sottolineato “il mancato rispetto da parte dell’assessore degli atti del consiglio comunale”. Giornale di Sicilia - Edizione del 19 settembre

Dai rovi al museo

Dai rovi al museo
Erano state arrotolate e gettate fuori dalla chiesa senza cornice, abbandonate tra i rovi. Adesso un restauro di 36 mila euro, durato ben 9 mesi, le ha riportate al loro originario splendore. Presentate dal settore Beni culturali della Diocesi quattro enormi tele appartenenti alla chiesa di Sant’Andrea, ritrovate cinque anni fa per caso dal parroco Enzo Ciulo. Si tratta di un “Sant’Andrea” del ‘600, “L’Immacolata”, datata 1603, e una “Deposizione”, anch’essa del XVII secolo, e un Sant’Andrea condotto al Martirio.

Sant'Andrea d'Avellino. Entro ottobre sarà restaurato con 10 mila euro delle casse comunali

Sant'Andrea d'Avellino. Entro ottobre sarà restaurato con 10 mila euro delle casse comunali
Sarà la società “Geraci Restauri” di Messina a procedere al restauro del quadro di Sant’Andrea di Avellino, la tela del XVIII secolo che presenta ai piedi del santo la raffigurazione della città, la prima vera fotografia storica del centro abitato piazzese, una sorta di mappa dell’originario agglomerato storico cittadino. La giunta ha affidato l’incarico per 10 mila euro, somma attinta dal fondo di riserva.

"Dio non è grande", il libro di Christopher Hitchens

"Dio non è grande", il libro di Christopher Hitchens
In nome della ragione, contro ogni intolleranza e fanatismo: un atto d’accusa, ma soprattutto un invito a riflettere.Hitchens affronta di petto le questioni e, analizzando lacune e incongruenze dei testi “sacri”, spiega ciò che è sotteso a norme e tabù, premi e castighi eterni, proponendo illuminanti esempi storici dai tempi più antichi a oggi. La sua è una serrata difesa della ragione e del laicismo contro la crudeltà resa legittima e “santa” in nome di una fede.

Corrado Augias e Vito Mancuso

Corrado Augias e Vito Mancuso
Credenti cattolici e atei razionalisti si sfidano a duello

"L'illusione di Dio", di Richard Dawkins

"L'illusione di Dio", di Richard Dawkins
Il biologo ed evoluzionista Richard Dawkins torna sul tema da sempre al centro dei propri studi: l’ateismo. E lo fa con un saggio dall’obiettivo esplicito: dimostrare l’inesistenza di quel Creatore a cui tutte le religioni, e in particolare i tre monoteismi, fanno riferimento. Già il provocatorio titolo, L’illusione di Dio, racchiude il nucleo delle argomentazioni di Dawkins: l’esistenza di un Creatore è un presupposto dogmatico, una verità indiscutibile in quanto “sacra”, ma non dimostrabile in alcun modo