venerdì 20 marzo 2009
Italia Nostra Sicilia: "Riaprire Pasquasia. Economia, occupazione...e verità
Riaprire la miniera di Pasquasia e far ripartire l’attività di estrazione dei sali potassici. A chiederlo, con una provocatoria lettera inviata al presidente della Regione Siciliana Raffaele Lombardo, il consiglio regionale di Italia Nostra, ma anche le sezioni di Piazza Armerina, Caltanissetta e Agrigento dell’associazione. Una posizione destinata ad aprire un nuovo dibattito sul futuro del sito chiuso nel lontano 1992. La miniera, infatti, a metà strada tra Enna e Caltanissetta, da anni è al centro di polemiche e proteste per la possibilità, puntualmente smentita, di poter diventare, o essere già stato in passato, un deposito di scorie nucleari. A spiegare la provocazione uno dei principali sostenitori dell’iniziativa assunta da Italia Nostra, il professor Giuseppe Anzaldi, presidente della sezione di Piazza Armerina. “Ci hanno sempre spiegato dalle istituzioni regionali e nazionali che non ci sono depositi di scorie radioattive e che per il futuro non ci sono programmi di questo genere, la presenza dei sali alcalini nel sottosuolo è abbondante, il mercato internazionale richiede questo tipo di produzione, e allora, se non ci sono problemi ambientali, si vada al riavvio dell’estrazione”, dice Anzaldi, il quale chiede un comportamento coerente alle istituzioni competenti. “Si creerebbe sviluppo economico e nuova occupazione, scongiurando l’utilizzo del sito per altri fini, pericolosi e dannosi per la popolazione, come quella di utilizzare la miniera come deposito dei fanghi industriali di Priolo”, aggiunge. “Ci chiediamo perché l’ipotesi della riapertura non entri nell’agenda politica dell’attuale giunta di governo regionale”, recita la lettera indirizzata al governatore Lombardo. E proprio su questo fronte Italia Nostra Sicilia sottolinea come “positivo” il recente interesse dei consigli provinciali di Enna, Agrigento e Caltanissetta, così come dell’assessore regionale all’Industria, Pippo Gianni, proprio verso un’eventuale ipotesi di riapertura. “Ovviamente con la riapertura della miniera, andrebbero poste in essere quelle misure di garanzia previste dalla legislazione comunitaria, nazionale e regionale, volte a tutelare l’integrità dell’ambiente”, spiega Leandro Janni, presidente del consiglio regionale di Italia Nostra Sicilia, il quale, comunque, torna a sollecitare “le necessarie e dovute verifiche sulle attuali condizioni ambientali del sito” e appoggia anche l’altra ipotesi alternativa alla riapertura, quella del riuso a fini museali dell’ex miniera di sali potassici. Giornale di Sicilia - Edizione del 16 marzo http://robertpalermo.blogspot.com