sabato 30 ottobre 2010

Piazza Armerina. Caos Pd. Una soap opera in cui se ti perdi un paio di puntate non ci capisci più nulla...



Ore decisive per la futura tenuta del governo monocolore del Pd, guidato dal sindaco Carmelo Nigrelli. L’incontro e confronto tra il nuovo segretario del partito Democratico, l’imprenditore Ranieri Ferrara, appoggiato solo da una parte del Pd, e il primo cittadino, servirà a capire se si andrà ad una fase di scontro fratricida dentro i “democratici” armerini o di rilancio del dialogo fra le varie componenti del partito. “Disposto a dialogare in modo approfondito, a confrontarmi su tutto, e se necessario, a raddrizzare la mira sull’attuazione di alcuni punti del programma, ma non ad essere ricattato dal partito”, spiega il primo cittadino. Ogni rimpasto o azzeramento dettato dal partito secondo vecchie logiche, insomma, sarà rispedito al mittente. Nigrelli pone al centro di tutta la sua azione il programma elettorale del 2008. “Per la sua attuazione, in ultima istanza, sono anche disposto a lavorare politicamente con chiunque se sarà necessario”, spiega. In pratica un vero e proprio monito: se il dialogo con una componente del partito e del gruppo consiliare del Pd dovesse fallire l’amministrazione non esiterebbe a trattare politicamente con chi è disposto ad attuare il programma di governo. “Sono fermamente intenzionato ad imprimere una svolta al nostro partito, affinché torni ad essere protagonista delle scelte del territorio e faccia sentire la propria voce anche a livello provinciale e regionale”, sottolinea il neo segretario Ferrara. “Amo questa città e nutro profondo rispetto per quei cittadini che ci hanno votato due anni e mezzo or sono, scegliendo il sindaco Nigrelli, perché convinti della bontà del nostro progetto amministrativo, senza attendersi alcun miracolo, ma soltanto il governo buono, condiviso ed equilibrato della nostra comunità e che oggi manifestano un diffuso risentimento”, aggiunge il nuovo leader del partito Democratico. “Sulle vicende più scottanti perseguirò l’unità del partito e la sua tenuta sul territorio, ascoltando la voce della gente, con in tasca una carta d’identità politica marchiata con il timbro della trasparenza, della legalità unita allo sviluppo della nostra comunità, senza fare sconti a nessuno, allargando l’orizzonte del dialogo a quei partiti cittadini che vorranno condividere con noi idee e progetti per la città”, dice Ferrara. “Pronto ad assumermi la responsabilità di costruire una classe dirigente concorde, virtuosa e responsabile per rilanciare la speranza e l’entusiasmo dei cittadini, soprattutto dei più giovani e lanciare loro un messaggio di fiducia per il futuro”, conclude. Diretto il messaggio lanciato, però, dagli esponenti di punta del partito vicini al sindaco. Nigrelli è stato eletto dal popolo per attuare un programma, un sindaco non può essere ostaggio del partito, per essere molto chiari”, commenta il capogruppo in aula del partito, il consigliere Giuseppe Venezia, secondo il quale la relazione congressuale del segretario Ferrara si è collocata “in controtendenza al progetto iniziale del Pd”.

Intanto ecco l'estratto di un comunicato Area Democratica, componente del Pd della quale fanno parte nella città dei mosaici il consigliere Riccardo Calamaio e l'assessore alla Sanità Innocenzo Di Carlo:
Ma è del tutto evidente che, a questo punto, per rilanciare quel programma elettorale che Nigrelli giustamente rivendica ed al quale abbiamo aderito convintamente, è necessaria da parte di tutti un'assunzione di responsabilità per verificare la tenuta di una maggioranza che esce lacerata all'indomani di questa vicenda.

Per questo facciamo appello a tutti i componenti della giunta di fare un passo indietro e di rimettere le proprie deleghe nelle mani del sindaco se questo può essere utile ad agevolare il percorso di rilancio del dialogo, e noi, non essendo mai stati legati a ruoli e poltrone, siamo pronti a farlo insieme agli altri, affinchè il primo cittadino possa lavorare serenamente per avviare una verifica di maggioranza non più rinviabile, che gli consenta di rilanciare il lavoro che è già in programma per la seconda metà della legislatura.


Gli "Autonomisti":
I Consiglieri Comunali, Capizzi, Failla, Azzolina, Monasteri e Centone nell’esprimere il compiacimento per l’elezione di Ranieri Ferrara a segretario del Circolo di Piazza Armerina auspicano che, dopo tanto vuoto politico ed organizzativo, lo stesso possa divenire protagonista di una nuova fase.
Lo impongono le necessità e le urgenze della Città, le quali richiedono una unità di intenti e di sforzi, che vanno profusi nell’interesse della comunità.
La grave crisi che colpisce tante fasce di cittadini e tanti settori produttivi impone
all’Amministrazione, che deve aprirsi al confronto, ed alla classe dirigente del PD di agire in sinergia per affrontare con unità e rinnovato slancio i problemi della nostra comunità – Il confronto dialettico non puo’ e non deve essere foriero di divisioni che i cittadini non comprenderebbero,
ma strumento per pervenire ad una sintesi intelligente e responsabile.
L’azione del Partito e dell’Amministrazione deve essere trasparente ed improntata a legalità, profusa al servizio dei cittadini, che vanno coinvolti, allorquando bisogna operare scelte importanti per la città.
Siano consapevoli che a Ranieri Ferrara è stato affidato un compito difficile, ma si ritiene che le sue capacità consentiranno, unitamente alla collaborazione di tutti, di aprire una nuova stagione politica, connotata da impegno serio, responsabile e mirato allo sviluppo della città, anche attraverso un confronto costruttivo con le altre forze politiche.

Dai rovi al museo

Dai rovi al museo
Erano state arrotolate e gettate fuori dalla chiesa senza cornice, abbandonate tra i rovi. Adesso un restauro di 36 mila euro, durato ben 9 mesi, le ha riportate al loro originario splendore. Presentate dal settore Beni culturali della Diocesi quattro enormi tele appartenenti alla chiesa di Sant’Andrea, ritrovate cinque anni fa per caso dal parroco Enzo Ciulo. Si tratta di un “Sant’Andrea” del ‘600, “L’Immacolata”, datata 1603, e una “Deposizione”, anch’essa del XVII secolo, e un Sant’Andrea condotto al Martirio.

Sant'Andrea d'Avellino. Entro ottobre sarà restaurato con 10 mila euro delle casse comunali

Sant'Andrea d'Avellino. Entro ottobre sarà restaurato con 10 mila euro delle casse comunali
Sarà la società “Geraci Restauri” di Messina a procedere al restauro del quadro di Sant’Andrea di Avellino, la tela del XVIII secolo che presenta ai piedi del santo la raffigurazione della città, la prima vera fotografia storica del centro abitato piazzese, una sorta di mappa dell’originario agglomerato storico cittadino. La giunta ha affidato l’incarico per 10 mila euro, somma attinta dal fondo di riserva.

"Dio non è grande", il libro di Christopher Hitchens

"Dio non è grande", il libro di Christopher Hitchens
In nome della ragione, contro ogni intolleranza e fanatismo: un atto d’accusa, ma soprattutto un invito a riflettere.Hitchens affronta di petto le questioni e, analizzando lacune e incongruenze dei testi “sacri”, spiega ciò che è sotteso a norme e tabù, premi e castighi eterni, proponendo illuminanti esempi storici dai tempi più antichi a oggi. La sua è una serrata difesa della ragione e del laicismo contro la crudeltà resa legittima e “santa” in nome di una fede.

Corrado Augias e Vito Mancuso

Corrado Augias e Vito Mancuso
Credenti cattolici e atei razionalisti si sfidano a duello

"L'illusione di Dio", di Richard Dawkins

"L'illusione di Dio", di Richard Dawkins
Il biologo ed evoluzionista Richard Dawkins torna sul tema da sempre al centro dei propri studi: l’ateismo. E lo fa con un saggio dall’obiettivo esplicito: dimostrare l’inesistenza di quel Creatore a cui tutte le religioni, e in particolare i tre monoteismi, fanno riferimento. Già il provocatorio titolo, L’illusione di Dio, racchiude il nucleo delle argomentazioni di Dawkins: l’esistenza di un Creatore è un presupposto dogmatico, una verità indiscutibile in quanto “sacra”, ma non dimostrabile in alcun modo