mercoledì 18 giugno 2014

Piazza. Le "dirigenze" al Comune, tribunale del lavoro, tar e fibrillazioni

Prima il contenzioso con due funzionari finito davanti al tribunale del lavoro, ora un nuovo contenzioso, questa volta davanti al Tar di Catania con un terzo funzionario. La copertura dei posti da dirigente, o meglio la titolarità delle posizione organizzative alla guida di altrettanti settori della macchina comunale, continua a provocare fibrillazioni. L’ex responsabile di uno dei settori comunali ha presentato ricorso al tribunale amministrativo regionale etneo chiedendo la sospensione della determina sindacale numero 16 del 2014, un provvedimento considerato emesso in violazione dei suoi diritti perché non ne riconoscerebbe la giusta collocazione nella pianta organica comunale con una posizione organizzativa. E copia del ricorso sarebbe stata inviata anche alla Procura della Repubblica della Corte dei Conti di Palermo. Da parte sua la giunta, con una delibera ad hoc, ha deciso di costituirsi in giudizio, assegnando un incarico all’avvocato Cariola Agatino. “Al legale sarà corrisposto per i diritti e onorari relativi al giudizio il compenso di 7.612 euro”, si legge del provvedimento dell’amministrazione. Mesi fa il giudice del lavoro, invece, aveva riscontrato “irregolarità” nel procedimento di conferimento degli incarichi di vertice nei settori comunali. E l’amministrazione era stata costretta a revocare l’incarico a due dirigenti. Il sindaco Filippo Miroddi con proprio provvedimento aveva dovuto prendere atto delle ordinanze del tribunale di Enna, sezione del Lavoro, relative a due reclami presentati nei mesi prima da altrettanti funzionari comunali. Reclami che erano arrivati dopo l’assegnazione degli incarichi di posizione effettuati da Sala delle Luci. Nelle ordinanze della magistratura del lavoro del capoluogo, in quel caso, si sarebbero evidenziate irregolarità procedurali nel conferire alcuni incarichi e anche carenza di motivazione.

Dai rovi al museo

Dai rovi al museo
Erano state arrotolate e gettate fuori dalla chiesa senza cornice, abbandonate tra i rovi. Adesso un restauro di 36 mila euro, durato ben 9 mesi, le ha riportate al loro originario splendore. Presentate dal settore Beni culturali della Diocesi quattro enormi tele appartenenti alla chiesa di Sant’Andrea, ritrovate cinque anni fa per caso dal parroco Enzo Ciulo. Si tratta di un “Sant’Andrea” del ‘600, “L’Immacolata”, datata 1603, e una “Deposizione”, anch’essa del XVII secolo, e un Sant’Andrea condotto al Martirio.

Sant'Andrea d'Avellino. Entro ottobre sarà restaurato con 10 mila euro delle casse comunali

Sant'Andrea d'Avellino. Entro ottobre sarà restaurato con 10 mila euro delle casse comunali
Sarà la società “Geraci Restauri” di Messina a procedere al restauro del quadro di Sant’Andrea di Avellino, la tela del XVIII secolo che presenta ai piedi del santo la raffigurazione della città, la prima vera fotografia storica del centro abitato piazzese, una sorta di mappa dell’originario agglomerato storico cittadino. La giunta ha affidato l’incarico per 10 mila euro, somma attinta dal fondo di riserva.

"Dio non è grande", il libro di Christopher Hitchens

"Dio non è grande", il libro di Christopher Hitchens
In nome della ragione, contro ogni intolleranza e fanatismo: un atto d’accusa, ma soprattutto un invito a riflettere.Hitchens affronta di petto le questioni e, analizzando lacune e incongruenze dei testi “sacri”, spiega ciò che è sotteso a norme e tabù, premi e castighi eterni, proponendo illuminanti esempi storici dai tempi più antichi a oggi. La sua è una serrata difesa della ragione e del laicismo contro la crudeltà resa legittima e “santa” in nome di una fede.

Corrado Augias e Vito Mancuso

Corrado Augias e Vito Mancuso
Credenti cattolici e atei razionalisti si sfidano a duello

"L'illusione di Dio", di Richard Dawkins

"L'illusione di Dio", di Richard Dawkins
Il biologo ed evoluzionista Richard Dawkins torna sul tema da sempre al centro dei propri studi: l’ateismo. E lo fa con un saggio dall’obiettivo esplicito: dimostrare l’inesistenza di quel Creatore a cui tutte le religioni, e in particolare i tre monoteismi, fanno riferimento. Già il provocatorio titolo, L’illusione di Dio, racchiude il nucleo delle argomentazioni di Dawkins: l’esistenza di un Creatore è un presupposto dogmatico, una verità indiscutibile in quanto “sacra”, ma non dimostrabile in alcun modo