martedì 21 gennaio 2014

Piazza. Il ragioniere capo non accetta la "dirigenza", Miroddi incarica esperto esterno

Alfonso Catalano
Il ragioniere capo comunale rinuncia a fare il ragioniere capo? Almeno in parte? Sembrerebbe di si visto che Alfonso Catalano, il quale fino a dicembre era il responsabile del settore Economico finanziario dell’ente, non ha accettato la nomina di dirigente (la dizione corretta è “titolare di posizione organizzativa” nel caso del comune piazzese che è privo di personale con qualifica dirigenziale) che era stata firmata dal sindaco Filippo Miroddi il 31 dicembre scorso per i primi tre mesi del 2014. Il primo cittadino aveva nominato i nove titolari dei vari settori e Catalano era stato l’unico a non accettare, rinunciando anche alla relativa indennità di posizione. E per questo il sindaco è stato costretto a dare incarico esterno al dottor Filippo Manuele, esperto in discipline economico-finanziarie, dalla data di accettazione dell’incarico e fino al 31 marzo. “Non so per quale motivo il ragionier Catalano non abbia accettato la nomina, in seguito alla sua decisione ho dovuto firmare l’incarico esterno. L’attività dell’esperto incaricato, come si legge nella determina di Miroddi del 15 gennaio, “è prestata a titolo gratuito”. In pratica nessuna retribuzione, con esclusione “delle spese effettivamente sostenute, documentate, autorizzate, compatibili e anzi necessarie all’espletamento dell’attività di esperto prestata per l’ente”. Non è un mistero che da tempo il dottor Catalano soffrisse i troppi carichi di lavoro legati al suo settore, rispetto al quale erano state avanzate più volte le richieste di rafforzamento dell'organico a supporto delle attività lavorative. Catalano, dipendente comunale vincitore di concorso, non si è dunque licenziato (la voce si era diffusa erroneamente nelle settimane scorse), ma ha forse scelto semplicemente di "alleggerire" i carichi di lavoro dei mesi scorsi. 

Dai rovi al museo

Dai rovi al museo
Erano state arrotolate e gettate fuori dalla chiesa senza cornice, abbandonate tra i rovi. Adesso un restauro di 36 mila euro, durato ben 9 mesi, le ha riportate al loro originario splendore. Presentate dal settore Beni culturali della Diocesi quattro enormi tele appartenenti alla chiesa di Sant’Andrea, ritrovate cinque anni fa per caso dal parroco Enzo Ciulo. Si tratta di un “Sant’Andrea” del ‘600, “L’Immacolata”, datata 1603, e una “Deposizione”, anch’essa del XVII secolo, e un Sant’Andrea condotto al Martirio.

Sant'Andrea d'Avellino. Entro ottobre sarà restaurato con 10 mila euro delle casse comunali

Sant'Andrea d'Avellino. Entro ottobre sarà restaurato con 10 mila euro delle casse comunali
Sarà la società “Geraci Restauri” di Messina a procedere al restauro del quadro di Sant’Andrea di Avellino, la tela del XVIII secolo che presenta ai piedi del santo la raffigurazione della città, la prima vera fotografia storica del centro abitato piazzese, una sorta di mappa dell’originario agglomerato storico cittadino. La giunta ha affidato l’incarico per 10 mila euro, somma attinta dal fondo di riserva.

"Dio non è grande", il libro di Christopher Hitchens

"Dio non è grande", il libro di Christopher Hitchens
In nome della ragione, contro ogni intolleranza e fanatismo: un atto d’accusa, ma soprattutto un invito a riflettere.Hitchens affronta di petto le questioni e, analizzando lacune e incongruenze dei testi “sacri”, spiega ciò che è sotteso a norme e tabù, premi e castighi eterni, proponendo illuminanti esempi storici dai tempi più antichi a oggi. La sua è una serrata difesa della ragione e del laicismo contro la crudeltà resa legittima e “santa” in nome di una fede.

Corrado Augias e Vito Mancuso

Corrado Augias e Vito Mancuso
Credenti cattolici e atei razionalisti si sfidano a duello

"L'illusione di Dio", di Richard Dawkins

"L'illusione di Dio", di Richard Dawkins
Il biologo ed evoluzionista Richard Dawkins torna sul tema da sempre al centro dei propri studi: l’ateismo. E lo fa con un saggio dall’obiettivo esplicito: dimostrare l’inesistenza di quel Creatore a cui tutte le religioni, e in particolare i tre monoteismi, fanno riferimento. Già il provocatorio titolo, L’illusione di Dio, racchiude il nucleo delle argomentazioni di Dawkins: l’esistenza di un Creatore è un presupposto dogmatico, una verità indiscutibile in quanto “sacra”, ma non dimostrabile in alcun modo