venerdì 11 dicembre 2009
Piazza Armerina. Disabilità. Appello per il caso di Salvatore. Casale, Agedi: "Le istituzioni non fanno niente da un anno"
Si chiama Salvatore, ha 20 anni, è affetto da una disabilità psichica gravissima, il suo “iperattivismo” in alcuni periodi, per settimane, impedisce all’intera famiglia anche di dormire. Ha bisogno di assistenza continua per 24 ore, ma da quando non può più frequentare le aule scolastiche è papà a doversi occupare di lui, insieme alla moglie, la quale deve anche dividersi con il lavoro ed un’altra figlia. “Rivolgo un appello alle istituzioni, a partire dal Comune, non chiediamo soldi, ma solo un assistente specializzato che possa occuparsi per alcune ore al giorno di nostro figlio al centro diurno di contrada Grottacalda, gestito dall’Agedi”, spiega il padre operaio. “Di situazioni così gravi ce ne sono in città almeno tre o quattro, le ho segnalate da tempo ad Ausl e Comune, ma non riceviamo risposte concrete, la situazione di queste famiglie non può essere ignorata”, spiega Enzo Casale, presidente dell’Agedi, l’associazione genitori di bambini disabili. “Da un anno circa nessuno si occupa del caso del padre di Salvatore, quello che non si riesce a capire è che queste famiglie, se lasciate a se stesse, rischiano di scoppiare, e tutto quello che chiedono è assistenza specifica per alcune ore al giorno, non denaro”, aggiunge Casale. “Se è per questo siamo anche disposti a dare il nostro piccolo apporto per contribuire con le istituzioni a pagare personale specializzato, come abbiamo fatto in passato”, dice il papà di Salvatore. “Ma lei sa cosa significa stare dietro ad un ragazzo di vent’anni, 24 ore su 24, minuto dopo minuto, con alcuni periodi in cui non si dorme la notte?”, aggiunge. “Qualcuno nelle istituzioni ci ha fatto capire che sarebbe più facile aiutarci avviando la pratica per far trasferire nostro figlio in una Casa Famiglia, ma non è questo quello che vogliamo, deve rimanere con noi, ma ci devono aiutare, Comune e Ausl non possono lasciarci a noi stessi, specialmente da quando a Salvatore non viene più consentito di frequentare le aule scolastiche, un’equipe medica ha giudicato la sua condizione non compatibile con la scuola”, dice. Per l’invalidità del figlio la famiglia percepisce 400 euro al mese, ai quali potrebbero aggiungersi fra non molto una piccola pensione di 200 euro prevista dalle leggi statali al compimento del ventesimo anno. “E i genitori non chiedono soldi, ma una mano concreta per l’assistenza dei figli”, dice Casale. La famiglia chiede al sindaco Carmelo Nigrelli una mano tesa per ricevere assistenza. (Giornale di Sicilia - Edizione del 9 dicembre)