“L’amministrazione comunale
ha avviato l’iter per esporre la bandiera della città in tutte le sedi
istituzionali della città”. Lo ha scritto in una nota il vicesegretario
Giuseppe Buscemi, rispondendo ad un’interrogazione consiliare proposta dal
consigliere Laura Saffila. Era stata istituita due anni fa, con una delibera
della giunta, e riconosciuta dal governo nazionale, ma finora non era stata mai
esposta nei palazzi governativi piazzesi. “Chiedevo che la bandiera comunale
fosse esposta nei palazzi della giunta, del consiglio comunale e delle
delegazioni comunali, quale segno identificativo del popolo piazzese e per
trasmettere alle generazioni future l'identità di appartenenza, la
risposta ricevuta mi trova soddisfatta”, ha precisato il consigliere, subito
dopo la lettura della nota del dirigente comunale da parte del presidente
dell’aula, Gianfilippo La Mattina. “Concordo nell’esposizione della bandiera,
ma devo rilevare... quanto sia anomalo che ad un atto politico, come
l’interrogazione, si risponda con un atto a firma di un funzionario e non
dell’amministrazione”, spiega il capogruppo del Pd, Lillo Cimino. “L’importante
è che le cose si facciano, i formalismi non mi interessano, di chi è la firma
non è rilevante”, ha precisato Saffila. “La prossima volta firmi tu”, ha
ironizzato Cimino, rivolgendosi al messo comunale. “Mi dispiace per il sarcasmo
utilizzato verso questa interrogazione, capisco le battute da bar, ma quando
provengono da un consigliere”, ha poi commentato il consigliere autore
dell’interrogazione. “Va tutta la mia solidarietà al consigliere Saffila”, ha
detto nel suo successivo intervento il consigliere Francesco Alberghina.
“Nessuna intenzione sarcastica”, ha replicato Cimino.
Dai rovi al museo

Erano state arrotolate e gettate fuori dalla chiesa senza cornice, abbandonate tra i rovi. Adesso un restauro di 36 mila euro, durato ben 9 mesi, le ha riportate al loro originario splendore. Presentate dal settore Beni culturali della Diocesi quattro enormi tele appartenenti alla chiesa di Sant’Andrea, ritrovate cinque anni fa per caso dal parroco Enzo Ciulo. Si tratta di un “Sant’Andrea” del ‘600, “L’Immacolata”, datata 1603, e una “Deposizione”, anch’essa del XVII secolo, e un Sant’Andrea condotto al Martirio.
Sant'Andrea d'Avellino. Entro ottobre sarà restaurato con 10 mila euro delle casse comunali

Sarà la società “Geraci Restauri” di Messina a procedere al restauro del quadro di Sant’Andrea di Avellino, la tela del XVIII secolo che presenta ai piedi del santo la raffigurazione della città, la prima vera fotografia storica del centro abitato piazzese, una sorta di mappa dell’originario agglomerato storico cittadino. La giunta ha affidato l’incarico per 10 mila euro, somma attinta dal fondo di riserva.
"Dio non è grande", il libro di Christopher Hitchens

In nome della ragione, contro ogni intolleranza e fanatismo: un atto d’accusa, ma soprattutto un invito a riflettere.Hitchens affronta di petto le questioni e, analizzando lacune e incongruenze dei testi “sacri”, spiega ciò che è sotteso a norme e tabù, premi e castighi eterni, proponendo illuminanti esempi storici dai tempi più antichi a oggi. La sua è una serrata difesa della ragione e del laicismo contro la crudeltà resa legittima e “santa” in nome di una fede.
Corrado Augias e Vito Mancuso

Credenti cattolici e atei razionalisti si sfidano a duello
"L'illusione di Dio", di Richard Dawkins

Il biologo ed evoluzionista Richard Dawkins torna sul tema da sempre al centro dei propri studi: l’ateismo. E lo fa con un saggio dall’obiettivo esplicito: dimostrare l’inesistenza di quel Creatore a cui tutte le religioni, e in particolare i tre monoteismi, fanno riferimento. Già il provocatorio titolo, L’illusione di Dio, racchiude il nucleo delle argomentazioni di Dawkins: l’esistenza di un Creatore è un presupposto dogmatico, una verità indiscutibile in quanto “sacra”, ma non dimostrabile in alcun modo