L’aumento al massimo dei tributi locali non
avrebbe portato maggiori entrate alle casse comunali, mentre nell’ultimo
biennio sarebbe triplicato il numero reale dei debiti fuori bilancio, ma non ci
sarebbe la liquidità per pagarne anche una piccola parte all’anno. Il Comune
nell’ottobre del 2011 aveva raccontato alla Corte dei Conti di avere un ammontare
di debiti fuori bilancio di 469 mila euro. Nell’arco di due anni, poi, tali
debiti hanno subito “un aumento rilevante”, passando a 1 milione e 143 mila euro.
La decisione del consiglio comunale di prevedere 200 mila euro l’anno per il
graduale ripiano di questi debiti, però, “non ha prodotto i risultati sperati
in termini di liquidità necessaria per garantire il pagamento almeno in misura
pari allo stanziamento previsto”. Così il dirigente del servizio
Economico-finanziario Giuseppe Baiunco. Cioè quegli stessi 200 mila euro
previsti in bilancio per pagare i debiti non ci sono. E pare sia difficile
trovare quella somma anche per gli anni a venire. Lo squilibrio strutturale
accertato dalla Corte dei Conti, quindi, non solo si è aggravato, ma... permane e
rischia di permanere ancora. “Salvo un energico ripensamento dei programmi di
spesa ed un significativo miglioramento degli incassi tributari”, scrive
Baiunco, il quale insieme a giunta, consiglio comunale e revisori dei conti ha
messo a punto la recente manovra correttiva che confluirà di fatto nel prossimo
Bilancio di Previsione 2014. Si tratta dell’ultima possibilità concreta che ha
il Comune per evitare la strada del dissesto. “L’impegno che abbiamo assunto è
quello di predisporre il Bilancio di Previsione entro aprile, sulla base dei
dati a disposizione”, ha detto Baiunco alla commissione Bilancio. Si
tratterebbe di un record se è vero che negli ultimi anni i bilanci di
previsione avevano poche previsioni e quasi solo rendicontazione, venendo
approvati in estate inoltrata e addirittura in autunno. L’aumento al massimo
delle tasse, poi, ha impoverito ancora di più il ceto medio, ma senza apportare
nuova linfa vitale. “L’aumento delle aliquote non si traduce in maggiori
entrate per l’ente”, ha scritto il dirigente della Ragioneria. L’aumento dei
tributi al massimo “non ha prodotto i risultati sperati”. Anzi si sarebbe
registrato un minor gettito di 300 mila euro rispetto alle stime iniziali.
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Dai rovi al museo

Erano state arrotolate e gettate fuori dalla chiesa senza cornice, abbandonate tra i rovi. Adesso un restauro di 36 mila euro, durato ben 9 mesi, le ha riportate al loro originario splendore. Presentate dal settore Beni culturali della Diocesi quattro enormi tele appartenenti alla chiesa di Sant’Andrea, ritrovate cinque anni fa per caso dal parroco Enzo Ciulo. Si tratta di un “Sant’Andrea” del ‘600, “L’Immacolata”, datata 1603, e una “Deposizione”, anch’essa del XVII secolo, e un Sant’Andrea condotto al Martirio.
Sant'Andrea d'Avellino. Entro ottobre sarà restaurato con 10 mila euro delle casse comunali

Sarà la società “Geraci Restauri” di Messina a procedere al restauro del quadro di Sant’Andrea di Avellino, la tela del XVIII secolo che presenta ai piedi del santo la raffigurazione della città, la prima vera fotografia storica del centro abitato piazzese, una sorta di mappa dell’originario agglomerato storico cittadino. La giunta ha affidato l’incarico per 10 mila euro, somma attinta dal fondo di riserva.
"Dio non è grande", il libro di Christopher Hitchens

In nome della ragione, contro ogni intolleranza e fanatismo: un atto d’accusa, ma soprattutto un invito a riflettere.Hitchens affronta di petto le questioni e, analizzando lacune e incongruenze dei testi “sacri”, spiega ciò che è sotteso a norme e tabù, premi e castighi eterni, proponendo illuminanti esempi storici dai tempi più antichi a oggi. La sua è una serrata difesa della ragione e del laicismo contro la crudeltà resa legittima e “santa” in nome di una fede.
Corrado Augias e Vito Mancuso

Credenti cattolici e atei razionalisti si sfidano a duello
"L'illusione di Dio", di Richard Dawkins

Il biologo ed evoluzionista Richard Dawkins torna sul tema da sempre al centro dei propri studi: l’ateismo. E lo fa con un saggio dall’obiettivo esplicito: dimostrare l’inesistenza di quel Creatore a cui tutte le religioni, e in particolare i tre monoteismi, fanno riferimento. Già il provocatorio titolo, L’illusione di Dio, racchiude il nucleo delle argomentazioni di Dawkins: l’esistenza di un Creatore è un presupposto dogmatico, una verità indiscutibile in quanto “sacra”, ma non dimostrabile in alcun modo
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