giovedì 2 dicembre 2010

Piazza Armerina. Venezia, Pd: "L'assestamento? Un'imboscata a tavolino. Si rifletta sulla nostra classe dirigente"


Indefinibile, indefinibile è l’unico termine che mi viene per sintetizzare il comportamento di alcuni consiglieri comunali circa la seduta del trenta novembre, tutti sapevamo che il termine ultimo per l’approvazione delle variazioni di bilancio era il trenta di novembre e tutti sapevamo che sarebbe stato opportuno rinviare il consiglio a giorno 29 proprio per evitare quello che è successo giorno trenta in aula , era stato il presidente del consiglio comunale Calogero Centonze a chiedere il rinvio a giorno trenta in seno alla conferenza dei capigruppo e quando giorno ventisei si è votato il rinvio del punto, diversi consiglieri abbiamo manifestato qualche perplessità, a fronte di ciò tutti ci siamo impegnati affermando che giorno trenta il consiglio avrebbe comunque esitato il provvedimento. Il risultato della seduta di giorno trenta ha confermato le perplessità di cui sopra, un’imboscata studiata a tavolino precedentemente da diversi consiglieri comunali, in barba alle responsabilità e all’affidabilità, un atto grave e irresponsabile verso i cittadini e la città, che inciderà sicuramente in modo negativo nel rapporto tra i diversi gruppi consiliari , in buona sostanza sono venuti meno i rapporti di fiducia tra consiglieri comunali, un gesto eclatante, ma nello stesso tempo stolto, a conferma che tanti probabilmente perseguono fini diversi da quelli che gli elettori si aspettano da chi li rappresenta nelle istituzioni . Soltanto il Pdl, pur non condividendo il provvedimento, ha onorato l’impegno assunto giorno ventisei novembre durante la sospensione. Tutto ciò induce ad una riflessione profonda circa la classe dirigente di questa città e soprattutto per il futuro della nostra città.
Predicare bene e razzolare male non aiuta nessuno a volte neanche noi stessi.
Pino Venezia, capogruppo del partito Democratico

Dai rovi al museo

Dai rovi al museo
Erano state arrotolate e gettate fuori dalla chiesa senza cornice, abbandonate tra i rovi. Adesso un restauro di 36 mila euro, durato ben 9 mesi, le ha riportate al loro originario splendore. Presentate dal settore Beni culturali della Diocesi quattro enormi tele appartenenti alla chiesa di Sant’Andrea, ritrovate cinque anni fa per caso dal parroco Enzo Ciulo. Si tratta di un “Sant’Andrea” del ‘600, “L’Immacolata”, datata 1603, e una “Deposizione”, anch’essa del XVII secolo, e un Sant’Andrea condotto al Martirio.

Sant'Andrea d'Avellino. Entro ottobre sarà restaurato con 10 mila euro delle casse comunali

Sant'Andrea d'Avellino. Entro ottobre sarà restaurato con 10 mila euro delle casse comunali
Sarà la società “Geraci Restauri” di Messina a procedere al restauro del quadro di Sant’Andrea di Avellino, la tela del XVIII secolo che presenta ai piedi del santo la raffigurazione della città, la prima vera fotografia storica del centro abitato piazzese, una sorta di mappa dell’originario agglomerato storico cittadino. La giunta ha affidato l’incarico per 10 mila euro, somma attinta dal fondo di riserva.

"Dio non è grande", il libro di Christopher Hitchens

"Dio non è grande", il libro di Christopher Hitchens
In nome della ragione, contro ogni intolleranza e fanatismo: un atto d’accusa, ma soprattutto un invito a riflettere.Hitchens affronta di petto le questioni e, analizzando lacune e incongruenze dei testi “sacri”, spiega ciò che è sotteso a norme e tabù, premi e castighi eterni, proponendo illuminanti esempi storici dai tempi più antichi a oggi. La sua è una serrata difesa della ragione e del laicismo contro la crudeltà resa legittima e “santa” in nome di una fede.

Corrado Augias e Vito Mancuso

Corrado Augias e Vito Mancuso
Credenti cattolici e atei razionalisti si sfidano a duello

"L'illusione di Dio", di Richard Dawkins

"L'illusione di Dio", di Richard Dawkins
Il biologo ed evoluzionista Richard Dawkins torna sul tema da sempre al centro dei propri studi: l’ateismo. E lo fa con un saggio dall’obiettivo esplicito: dimostrare l’inesistenza di quel Creatore a cui tutte le religioni, e in particolare i tre monoteismi, fanno riferimento. Già il provocatorio titolo, L’illusione di Dio, racchiude il nucleo delle argomentazioni di Dawkins: l’esistenza di un Creatore è un presupposto dogmatico, una verità indiscutibile in quanto “sacra”, ma non dimostrabile in alcun modo