martedì 3 febbraio 2009

Concorso a Ragioniere Capo. Vertice del centrodestra per costringere il consiglio comunale a dibattere e votare una mozione?

Potrebbe aprirsi un varco nella nebbiosa cappa di silenzio nella quale la politica locale, ma soprattutto il centrosinistra, vuol far cadere da settimane la discussa vicenda del concorso per Ragioniere Capo. Autorevoli esponenti politici confermano un programmato vertice (la data ancora non si conosce) nel quale i partiti e consiglieri del centrodestra dovrebbero discutere della questione, per poi portarla in discussione in consiglio comunale. E costringere il partito Democratico al dibattito pubblico in aula. Non è ancora chiaro se il centrodestra sarà in grado di presentarsi con una proposta politica a ranghi compatti. Tra le ipotesi possibili quella di mettere ai voti in aula una mozione, proposta al consiglio dai gruppi di centrodestra, con la quale chiedere al presidente del consiglio comunale Calogero Centonze di dimettersi dalla sua carica in vista della sua partecipazione al concorso. E la motivazione sarebbe quella avanzata da più parti: l’opportunità di non presentarsi ad un concorso pubblico comunale dalla seconda carica istituzionale della città. Una seconda ipotesi, gravida di minori conseguenze politiche per il centrosinistra, potrebbe essere quella di mettere ai voti un indirizzo con il quale chiedere al sindaco Carmelo Nigrelli la revoca in autotutela del bando di concorso. Avrà il centrodestra la forza di sottrarsi con i fatti dalla silenziosa complicità mantenuta finora, con poche eccezioni, sulla discussa vicenda concorsuale? Il dubbio è d’obbligo. L’iniziativa, se dovesse maturare fino in fondo, potrebbe aprire una vera e propria breccia politica nel fronte “democratico”, finora compatto nel mantenere il più assoluto, senza precedenti e a tratti imbarazzante silenzio sull’argomento. http://robertpalermo.blogspot.com

Dai rovi al museo

Dai rovi al museo
Erano state arrotolate e gettate fuori dalla chiesa senza cornice, abbandonate tra i rovi. Adesso un restauro di 36 mila euro, durato ben 9 mesi, le ha riportate al loro originario splendore. Presentate dal settore Beni culturali della Diocesi quattro enormi tele appartenenti alla chiesa di Sant’Andrea, ritrovate cinque anni fa per caso dal parroco Enzo Ciulo. Si tratta di un “Sant’Andrea” del ‘600, “L’Immacolata”, datata 1603, e una “Deposizione”, anch’essa del XVII secolo, e un Sant’Andrea condotto al Martirio.

Sant'Andrea d'Avellino. Entro ottobre sarà restaurato con 10 mila euro delle casse comunali

Sant'Andrea d'Avellino. Entro ottobre sarà restaurato con 10 mila euro delle casse comunali
Sarà la società “Geraci Restauri” di Messina a procedere al restauro del quadro di Sant’Andrea di Avellino, la tela del XVIII secolo che presenta ai piedi del santo la raffigurazione della città, la prima vera fotografia storica del centro abitato piazzese, una sorta di mappa dell’originario agglomerato storico cittadino. La giunta ha affidato l’incarico per 10 mila euro, somma attinta dal fondo di riserva.

"Dio non è grande", il libro di Christopher Hitchens

"Dio non è grande", il libro di Christopher Hitchens
In nome della ragione, contro ogni intolleranza e fanatismo: un atto d’accusa, ma soprattutto un invito a riflettere.Hitchens affronta di petto le questioni e, analizzando lacune e incongruenze dei testi “sacri”, spiega ciò che è sotteso a norme e tabù, premi e castighi eterni, proponendo illuminanti esempi storici dai tempi più antichi a oggi. La sua è una serrata difesa della ragione e del laicismo contro la crudeltà resa legittima e “santa” in nome di una fede.

Corrado Augias e Vito Mancuso

Corrado Augias e Vito Mancuso
Credenti cattolici e atei razionalisti si sfidano a duello

"L'illusione di Dio", di Richard Dawkins

"L'illusione di Dio", di Richard Dawkins
Il biologo ed evoluzionista Richard Dawkins torna sul tema da sempre al centro dei propri studi: l’ateismo. E lo fa con un saggio dall’obiettivo esplicito: dimostrare l’inesistenza di quel Creatore a cui tutte le religioni, e in particolare i tre monoteismi, fanno riferimento. Già il provocatorio titolo, L’illusione di Dio, racchiude il nucleo delle argomentazioni di Dawkins: l’esistenza di un Creatore è un presupposto dogmatico, una verità indiscutibile in quanto “sacra”, ma non dimostrabile in alcun modo