giovedì 26 febbraio 2009

Concorso Ragioniere Capo. Sono quattro, adesso, le firme per portare il contestato concorso in consiglio comunale. Firma Gagliano, capogruppo Pdl

Il contestato concorso comunale a Ragioniere Capo finirà in consiglio comunale. Sono quattro le firme dei consiglieri del centrodestra alla richiesta di convocazione dell’aula con all’ordine del giorno la vicenda. Alle firme dei consiglieri Giuseppe Falcone, Ivan Picicuto e Michelangelo Trebastoni, infatti, si è aggiunta anche una quarta firma, quella di Carmelo Gagliano, capogruppo del Popolo delle Libertà. Ed altre firme sarebbero attese nei prossimi giorni. “Ho apposto anche la mia firma alla richiesta di convocazione del consiglio, è giusto che se ne parli in aula, ponendo due questioni, quella del ritiro del bando di concorso in autotutela e della eliminazione del requisito dei tre anni di esperienza, allargando le possibilità di partecipazione al concorso”, spiega Gagliano. “Spingiamo perché la vicenda venga affrontata in consiglio, non riusciamo a capire il perché di tanto silenzio su questa vicenda da parte del governo locale e del partito Democratico”, afferma Giuseppe Mattia, coordinatore dell’Mpa, il quale ritiene il bando un danno per l’ente. Il requisito d’accesso al concorso dei tre anni di guida di un servizio economico-finanziario di un’amministrazione pubblica viene considerato come “poco democratico”. A poter partecipare, di fatto, è solo chi ha ricevuto in passato incarichi da amministrazioni pubbliche. Un laureato con l’abilitazione professionale, ma senza incarichi, è escluso in partenza. I candidati, infatti, sono solo in tre, tra cui il presidente del consiglio comunale, Calogero Centonze, esponente del partito Democratico, il partito del primo cittadino. E in molti considerano inopportuno che al concorso ci si possa presentare dalla posizione di seconda carica istituzionale della città. Cioè da una posizione di oggettivo potere politico. Il sindaco Carmelo Nigrelli sembrerebbe intenzionato a valutare l’opportunità di una revoca del bando. Giornale di Sicilia - Edizione del 26 febbraio 2009 http://robertpalermo.blogspot.com

Dai rovi al museo

Dai rovi al museo
Erano state arrotolate e gettate fuori dalla chiesa senza cornice, abbandonate tra i rovi. Adesso un restauro di 36 mila euro, durato ben 9 mesi, le ha riportate al loro originario splendore. Presentate dal settore Beni culturali della Diocesi quattro enormi tele appartenenti alla chiesa di Sant’Andrea, ritrovate cinque anni fa per caso dal parroco Enzo Ciulo. Si tratta di un “Sant’Andrea” del ‘600, “L’Immacolata”, datata 1603, e una “Deposizione”, anch’essa del XVII secolo, e un Sant’Andrea condotto al Martirio.

Sant'Andrea d'Avellino. Entro ottobre sarà restaurato con 10 mila euro delle casse comunali

Sant'Andrea d'Avellino. Entro ottobre sarà restaurato con 10 mila euro delle casse comunali
Sarà la società “Geraci Restauri” di Messina a procedere al restauro del quadro di Sant’Andrea di Avellino, la tela del XVIII secolo che presenta ai piedi del santo la raffigurazione della città, la prima vera fotografia storica del centro abitato piazzese, una sorta di mappa dell’originario agglomerato storico cittadino. La giunta ha affidato l’incarico per 10 mila euro, somma attinta dal fondo di riserva.

"Dio non è grande", il libro di Christopher Hitchens

"Dio non è grande", il libro di Christopher Hitchens
In nome della ragione, contro ogni intolleranza e fanatismo: un atto d’accusa, ma soprattutto un invito a riflettere.Hitchens affronta di petto le questioni e, analizzando lacune e incongruenze dei testi “sacri”, spiega ciò che è sotteso a norme e tabù, premi e castighi eterni, proponendo illuminanti esempi storici dai tempi più antichi a oggi. La sua è una serrata difesa della ragione e del laicismo contro la crudeltà resa legittima e “santa” in nome di una fede.

Corrado Augias e Vito Mancuso

Corrado Augias e Vito Mancuso
Credenti cattolici e atei razionalisti si sfidano a duello

"L'illusione di Dio", di Richard Dawkins

"L'illusione di Dio", di Richard Dawkins
Il biologo ed evoluzionista Richard Dawkins torna sul tema da sempre al centro dei propri studi: l’ateismo. E lo fa con un saggio dall’obiettivo esplicito: dimostrare l’inesistenza di quel Creatore a cui tutte le religioni, e in particolare i tre monoteismi, fanno riferimento. Già il provocatorio titolo, L’illusione di Dio, racchiude il nucleo delle argomentazioni di Dawkins: l’esistenza di un Creatore è un presupposto dogmatico, una verità indiscutibile in quanto “sacra”, ma non dimostrabile in alcun modo