sabato 14 febbraio 2009

Randagi dominano la città, hanno più diritti i cani che i cittadini loro ostaggio

Città da dieci mesi sempre più invasa dai cani randagi. L’amministrazione comunale e la Polizia municipale ci riprovano. Secondo bando in cinque mesi per tentare di assegnare il servizio di accalappiamento, ricovero, mantenimento, cura e prevenzione dei cani randagi rinvenuti nel nostro territorio. Dopo il flop del primo tentativo di fine settembre, risoltosi con l’aggiudicazione ad una ditta alla quale, poi, non è seguita la firma del contratto, l’amministrazione a fine febbraio spera di mettere ordine al settore. Il nuovo bando di gara concede tempo alle ditte fino alle 12 del 26 febbraio per presentare una propria offerta. L’importo previsto per il servizio ammonta ad 80 mila euro, partendo da una base d’asta di 2,50 euro per ogni cane custodito giornalmente, oltre all’iva al 20 per cento, su una presenza media giornaliera di 40 cani proveniente dal territorio armerino. L’aggiudicazione avverrà alla ditta che avrà offerto il maggior ribasso. L’aggiudicazione sarà effettuata anche in presenza di una sola offerta valida. Il servizio comprenderà il trasferimento dei cani dall’attuale canile Mimiani in provincia di Caltanissetta a quello del nuovo appaltatore, il recupero di cani randagi presenti sul territorio comunale, segnalati dal Comando dei vigili urbani o dal personale dell’Asl, servizio Veterinario, il trasferimento degli animali alle strutture su idonei mezzi autorizzati, la custodia e il mantenimento dei cani e il seppellimento degli esemplari deceduti. Ma l’appalto dovrebbe portare anche alla convenzione per l’istituzione dell’anagrafe canina per la tutela degli animali d’affezione e un’attività di prevenzione del randagismo. Il servizio di accalappiamento arriva con grande ritardo rispetto alle reali esigenze del territorio. Il bando di gara per il recupero e la custodia dei randagi era stato approvato lo scorso 20 giugno 2008. Tre mesi per lo svolgimento della gara, tenuta a fine settembre 208, poi altri tre mesi per la firma di un contratto che alla fine non è mai arrivata, e adesso altri due mesi per la nuova gara. Questa volta si chiede un sistema di aggiudicazione attento ad evitare ulteriori perdite di tempo, così come avvenuto di recente, mentre decine e decine di randagi hanno continuato a farla da padrone in molte aree della città. L’amministrazione comunale ha dovuto rifare tutto da capo dopo che l’associazione cinotecnica “Sole Nero”, la ditta che si era aggiudicata a fine settembre la gara per 76 mila euro, con un ribasso del 4 per cento, ha comunicato all’amministrazione comunale di rinunciare all’assegnazione dell’appalto. Una rinuncia a sorpresa e inattesa, conseguenza del mancato arrivo, a quasi quattro mesi dallo svolgimento della gara, del nulla osta sanitario per il parco-canile in fase di allestimento in contrada Casale, tra la città dei mosaici e Barrafranca. E mentre la burocrazia è lenta, dall’estate 2008 ci sono cittadini esasperati per la presenza continua di cani randagi dietro la porta di casa, con segnalazioni che cadono nel vuoto. Il servizio, intanto, in attesa della nuova gara in corso, è stato prorogato proprio al “Rifugio Mimiani” di Caltanissetta, assegnatario uscente del servizio. Al Mimiani, tra l’altro, si troverebbero una trentina di quattrozampe prelevati dal nostro territorio, la cui custodia continua a rimanere a carico delle casse comunali, in attesa di essere trasferiti nel nuovo canile assegnatario del servizio. http://robertpalermo.blogspot.com

Dai rovi al museo

Dai rovi al museo
Erano state arrotolate e gettate fuori dalla chiesa senza cornice, abbandonate tra i rovi. Adesso un restauro di 36 mila euro, durato ben 9 mesi, le ha riportate al loro originario splendore. Presentate dal settore Beni culturali della Diocesi quattro enormi tele appartenenti alla chiesa di Sant’Andrea, ritrovate cinque anni fa per caso dal parroco Enzo Ciulo. Si tratta di un “Sant’Andrea” del ‘600, “L’Immacolata”, datata 1603, e una “Deposizione”, anch’essa del XVII secolo, e un Sant’Andrea condotto al Martirio.

Sant'Andrea d'Avellino. Entro ottobre sarà restaurato con 10 mila euro delle casse comunali

Sant'Andrea d'Avellino. Entro ottobre sarà restaurato con 10 mila euro delle casse comunali
Sarà la società “Geraci Restauri” di Messina a procedere al restauro del quadro di Sant’Andrea di Avellino, la tela del XVIII secolo che presenta ai piedi del santo la raffigurazione della città, la prima vera fotografia storica del centro abitato piazzese, una sorta di mappa dell’originario agglomerato storico cittadino. La giunta ha affidato l’incarico per 10 mila euro, somma attinta dal fondo di riserva.

"Dio non è grande", il libro di Christopher Hitchens

"Dio non è grande", il libro di Christopher Hitchens
In nome della ragione, contro ogni intolleranza e fanatismo: un atto d’accusa, ma soprattutto un invito a riflettere.Hitchens affronta di petto le questioni e, analizzando lacune e incongruenze dei testi “sacri”, spiega ciò che è sotteso a norme e tabù, premi e castighi eterni, proponendo illuminanti esempi storici dai tempi più antichi a oggi. La sua è una serrata difesa della ragione e del laicismo contro la crudeltà resa legittima e “santa” in nome di una fede.

Corrado Augias e Vito Mancuso

Corrado Augias e Vito Mancuso
Credenti cattolici e atei razionalisti si sfidano a duello

"L'illusione di Dio", di Richard Dawkins

"L'illusione di Dio", di Richard Dawkins
Il biologo ed evoluzionista Richard Dawkins torna sul tema da sempre al centro dei propri studi: l’ateismo. E lo fa con un saggio dall’obiettivo esplicito: dimostrare l’inesistenza di quel Creatore a cui tutte le religioni, e in particolare i tre monoteismi, fanno riferimento. Già il provocatorio titolo, L’illusione di Dio, racchiude il nucleo delle argomentazioni di Dawkins: l’esistenza di un Creatore è un presupposto dogmatico, una verità indiscutibile in quanto “sacra”, ma non dimostrabile in alcun modo