giovedì 18 dicembre 2014

Piazza. Corte dei Conti, 28 disfunzioni nella macchina comunale segnalate dai giudici a sindaco, presidente del consiglio e revisori


Ben 28 disfunzioni nella gestione amministrativa comunale segnalate dai giudici della Corte dei Conti. I togati della sezione di controllo della magistratura contabile hanno segnalato le anomalie al consiglio comunale piazzese ai fini dell’adozione delle necessarie misure di adeguamento. Le “criticità”, come vengono chiamate nella relazione, riguardano diversi aspetti della macchina amministrativa. I giudici parlano nella loro relazione di “lacunose e imprecise informazioni in merito al numero di giudizi promossi contro” il Comune e agli “oneri per lo stesso”. Poi si fa riferimento alla “bassissima capacità di realizzazione delle previsioni di vendita”. Il Comune, cioè, da anni tenta di vendere i propri beni immobili inutili e costosi per le proprie finalità pubbliche, ma senza riuscirci. L’amministrazione ha dichiarato in una memoria che tale impasse dipenderebbe “dalla crisi economica e del mercato immobiliare”. Tra le disfunzioni segnalate “l’irregolarità nella riscossione dei proventi da locazione”, e anche “la necessità di verificare la giustificata concessione di beni in comodato gratuito o altra forma di esenzione dal pagamento di canoni e/o tariffe”. E qui il Comune dichiara che “la concessione a titolo gratuito è effettuata per contribuire a mantenere sul territorio delle associazioni no-profit con finalità sociali”. Poi c’è anche un tema scomodo per chi amministra la cosa pubblica in città, cioè la mancata adozione dei regolamenti volti a disciplinare le modalità di pubblicità e trasparenza dello stato patrimoniale dei titolari di cariche pubbliche elettive e di governo.L’obbligo risulta superato dall’entrata in vigore del decreto legislativo numero 33 del 2013 che all’articolo 14 disciplina le modalità di pubblicazione dello stato patrimoniale dei titolari di cariche elettive recepito con la delibera del consiglio comunale 25 del 2013”. Soltanto che basta collegarsi al portale internet comunale per verificare con un paio di click come di questo stato patrimoniale non ci sia alcuna traccia. La relazione della Corte è stata anche inviata al sindaco Filippo Miroddi e al Collegio dei Revisori dei conti della città dei mosaici. Il presidente del consiglio comunale Gianfilippo la Mattina, adesso, appena ricevuta la nota, dovrà inserirla all’ordine del giorno della conferenza dei capigruppo, per poi portarla in consiglio comunale per valutare le “necessarie misure di adeguamento”. (Giornale di Sicilia - Edizione 12 dicembre 2014)

Nessun commento:

Dai rovi al museo

Dai rovi al museo
Erano state arrotolate e gettate fuori dalla chiesa senza cornice, abbandonate tra i rovi. Adesso un restauro di 36 mila euro, durato ben 9 mesi, le ha riportate al loro originario splendore. Presentate dal settore Beni culturali della Diocesi quattro enormi tele appartenenti alla chiesa di Sant’Andrea, ritrovate cinque anni fa per caso dal parroco Enzo Ciulo. Si tratta di un “Sant’Andrea” del ‘600, “L’Immacolata”, datata 1603, e una “Deposizione”, anch’essa del XVII secolo, e un Sant’Andrea condotto al Martirio.

Sant'Andrea d'Avellino. Entro ottobre sarà restaurato con 10 mila euro delle casse comunali

Sant'Andrea d'Avellino. Entro ottobre sarà restaurato con 10 mila euro delle casse comunali
Sarà la società “Geraci Restauri” di Messina a procedere al restauro del quadro di Sant’Andrea di Avellino, la tela del XVIII secolo che presenta ai piedi del santo la raffigurazione della città, la prima vera fotografia storica del centro abitato piazzese, una sorta di mappa dell’originario agglomerato storico cittadino. La giunta ha affidato l’incarico per 10 mila euro, somma attinta dal fondo di riserva.

"Dio non è grande", il libro di Christopher Hitchens

"Dio non è grande", il libro di Christopher Hitchens
In nome della ragione, contro ogni intolleranza e fanatismo: un atto d’accusa, ma soprattutto un invito a riflettere.Hitchens affronta di petto le questioni e, analizzando lacune e incongruenze dei testi “sacri”, spiega ciò che è sotteso a norme e tabù, premi e castighi eterni, proponendo illuminanti esempi storici dai tempi più antichi a oggi. La sua è una serrata difesa della ragione e del laicismo contro la crudeltà resa legittima e “santa” in nome di una fede.

Corrado Augias e Vito Mancuso

Corrado Augias e Vito Mancuso
Credenti cattolici e atei razionalisti si sfidano a duello

"L'illusione di Dio", di Richard Dawkins

"L'illusione di Dio", di Richard Dawkins
Il biologo ed evoluzionista Richard Dawkins torna sul tema da sempre al centro dei propri studi: l’ateismo. E lo fa con un saggio dall’obiettivo esplicito: dimostrare l’inesistenza di quel Creatore a cui tutte le religioni, e in particolare i tre monoteismi, fanno riferimento. Già il provocatorio titolo, L’illusione di Dio, racchiude il nucleo delle argomentazioni di Dawkins: l’esistenza di un Creatore è un presupposto dogmatico, una verità indiscutibile in quanto “sacra”, ma non dimostrabile in alcun modo