Un trattamento sanitario
obbligatorio (Tso) ripropone il tema dell’incompatibilità del primo cittadino?
Una proposta di Tso, convalidata dal sindaco Filippo Miroddi nella sua qualità
di medico psichiatra del centro di Salute mentale, è poi finita sullo stesso
tavolo di Miroddi nella sua qualità di primo cittadino. Per il trattamento
obbligatorio, infatti, è sempre necessaria un’ordinanza del sindaco. L’episodio
fa discutere l’opposizione. Il ricovero obbligatorio con ordinanza comunale del
paziente affetto da malattia mentale, nel caso specifico, è stato poi firmato
dal vicesindaco Giuseppe Mattia, non dal sindaco Miroddi. Ma per il consigliere
Teodoro Ribilotta, ex vicesindaco ed esponente del Partito democratico, la
situazione non può essere ignorata e sarebbe indicativa di un problema più
ampio relativo al tema dell’incompatibilità. “Si tratta di un episodio che
dimostra come questa ambiguità di ruoli vada eliminata nell’interesse del
Comune, il sindaco Miroddi deve decidere se fare il primo cittadino o il
dirigente medico, per quanto ci riguarda è incompatibile ed è già decaduto alla
luce della normativa anticorruzione”, sottolinea Ribilotta. Il sindaco Miroddi,
raggiunto proprio nel suo ufficio, al centro di Salute mentale di via Ciancio,
non manca di replicare... al nuovo attacco arrivato dall’opposizione: “Capisco che
il consigliere Ribilotta debba fare opposizione, ma sappia che farà opposizione
per cinque anni, se lo metta in testa, non sono incompatibile, sono dirigente
di unità operativa semplice, senza budget, non è una situazione che rientra
nelle ipotesi di incompatibilità previste, nella mia stessa situazione si trova
l’assessore alle Politiche sociali di Catania, il medico Fiorentino Traiano”.
“Poteva firmarla il sindaco questa ordinanza, non capisco perché l’abbia fatta
firmare al suo vice, lo stesso giorno dell’ordinanza hanno anche approvato
delibere di giunta”, dice Ribilotta. “Ho firmato io l’ordinanza sul trattamento
sanitario obbligatorio perché il primo cittadino era impedito”, aggiunge,
intanto, il vicesindaco e assessore ai Lavori pubblici Mattia. Non è escluso
che la vicenda possa avere ulteriori strascichi polemici ed essere portata in
seno al consiglio comunale nelle prossime settimane, insieme alle altre
iniziative già assunte dall’opposizione di centrosinistra sul tema
dell’attuazione della normativa sulle inconferibilità e incompatibilità. (Giornale di Sicilia - Edizione del 29 agosto 2013)
Dai rovi al museo

Erano state arrotolate e gettate fuori dalla chiesa senza cornice, abbandonate tra i rovi. Adesso un restauro di 36 mila euro, durato ben 9 mesi, le ha riportate al loro originario splendore. Presentate dal settore Beni culturali della Diocesi quattro enormi tele appartenenti alla chiesa di Sant’Andrea, ritrovate cinque anni fa per caso dal parroco Enzo Ciulo. Si tratta di un “Sant’Andrea” del ‘600, “L’Immacolata”, datata 1603, e una “Deposizione”, anch’essa del XVII secolo, e un Sant’Andrea condotto al Martirio.
Sant'Andrea d'Avellino. Entro ottobre sarà restaurato con 10 mila euro delle casse comunali

Sarà la società “Geraci Restauri” di Messina a procedere al restauro del quadro di Sant’Andrea di Avellino, la tela del XVIII secolo che presenta ai piedi del santo la raffigurazione della città, la prima vera fotografia storica del centro abitato piazzese, una sorta di mappa dell’originario agglomerato storico cittadino. La giunta ha affidato l’incarico per 10 mila euro, somma attinta dal fondo di riserva.
"Dio non è grande", il libro di Christopher Hitchens

In nome della ragione, contro ogni intolleranza e fanatismo: un atto d’accusa, ma soprattutto un invito a riflettere.Hitchens affronta di petto le questioni e, analizzando lacune e incongruenze dei testi “sacri”, spiega ciò che è sotteso a norme e tabù, premi e castighi eterni, proponendo illuminanti esempi storici dai tempi più antichi a oggi. La sua è una serrata difesa della ragione e del laicismo contro la crudeltà resa legittima e “santa” in nome di una fede.
Corrado Augias e Vito Mancuso

Credenti cattolici e atei razionalisti si sfidano a duello
"L'illusione di Dio", di Richard Dawkins

Il biologo ed evoluzionista Richard Dawkins torna sul tema da sempre al centro dei propri studi: l’ateismo. E lo fa con un saggio dall’obiettivo esplicito: dimostrare l’inesistenza di quel Creatore a cui tutte le religioni, e in particolare i tre monoteismi, fanno riferimento. Già il provocatorio titolo, L’illusione di Dio, racchiude il nucleo delle argomentazioni di Dawkins: l’esistenza di un Creatore è un presupposto dogmatico, una verità indiscutibile in quanto “sacra”, ma non dimostrabile in alcun modo