domenica 25 agosto 2013

Piazza Armerina. Pubblicate dichiarazioni su incompatibilità. "Eluso l'articolo 12. Sindaco e assessori per noi sono già decaduti"

Sindaco e assessore si dichiarano compatibili, ma l’opposizione denuncia “l’elusione” della normativa anticorruzione per “omessa dichiarazione” di un articolo e chiede spiegazioni al segretario generale Carolina Ferro, presentando un’interrogazione consiliare. Si fa caldo il tema dell’incompatibilità dopo la pubblicazione sul sito internet del Comune delle dichiarazioni di insussistenza di cause di inconferibilità e incompatibilità presentate dal primo cittadino Filippo Miroddi e dall’assessore al Bilancio Ornella Monasteri, entrambi dirigenti dell’Asp di Enna. A far imbestialire il Pd e il Pdl il fatto che nelle due certificazioni le tre ipotesi di incompatibilità previste dall’articolo 12 del decreto legislativo 39 del 2013 appaiono sbarrate con un colpo di penna, in diagonale, e di fatto sostituite da una nota integrativa allegata alla certificazione stessa. “In riferimento all’articolo 12, commi 1, 3 e 4 vedi allegato 1, parte integrante ed inscindibile della presente dichiarazione”, viene scritto a penna dai due amministratori. Facendo seguire alla dichiarazione sostitutiva dell’atto di notorietà una nota di due pagine nella quale ...
viene considerata applicabile al proprio caso specifico solo l’articolo 14 dello stesso decreto che fa espresso riferimento alle aziende del sistema sanitario, non l’articolo 12. Per le opposizioni si tratta di una vera e propria elusione della dichiarazione sull’articolo 12. In un’interrogazione al segretario generale Ferro, responsabile della Prevenzione della corruzione, i consiglieri Teodoro Ribilotta e Lillo Cimino per il Pd e Teresa Neglia per la lista Nigrelli Sindaco, hanno chiesto “chiarimenti su tale omissione” e sulla sua conformità al dettato di legge. “Sulla base di quale titolo è stata sostituita la normativa richiamata dal citato decreto legislativo”, recita l’interrogazione, chiedendo di valutare se la vicenda “evidenzi illeciti collegati all’azione amministrativa, contabile e penale”. “Per noi sono già decaduti”, dicono i tre consiglieri. “Condividiamo l’iniziativa del Pd”, spiegano Gianluca Speranza, coordinatore del Pdl, e l’ex consigliere Carmelo Gagliano, esponente del Pdl. Chiesta anche “idonea documentazione” attestante eventuale altri incarichi sia interni che esterni ricoperti da Miroddi e Monasteri. I due amministratori si dichiarano “compatibili” e si riservano azioni per il risarcimento dei danni subiti nel caso di riconoscimento della propria incompatibilità. Il sindaco in caso di incompatibilità fa sapere di optare per l’aspettativa dal lavoro continuando a fare il primo cittadino, mentre l’assessore scrive che rinuncerebbe all’incarico di governo. Roberto Palermo (Giornale di Sicilia - Edizione del 24 Agosto 2013)

Dai rovi al museo

Dai rovi al museo
Erano state arrotolate e gettate fuori dalla chiesa senza cornice, abbandonate tra i rovi. Adesso un restauro di 36 mila euro, durato ben 9 mesi, le ha riportate al loro originario splendore. Presentate dal settore Beni culturali della Diocesi quattro enormi tele appartenenti alla chiesa di Sant’Andrea, ritrovate cinque anni fa per caso dal parroco Enzo Ciulo. Si tratta di un “Sant’Andrea” del ‘600, “L’Immacolata”, datata 1603, e una “Deposizione”, anch’essa del XVII secolo, e un Sant’Andrea condotto al Martirio.

Sant'Andrea d'Avellino. Entro ottobre sarà restaurato con 10 mila euro delle casse comunali

Sant'Andrea d'Avellino. Entro ottobre sarà restaurato con 10 mila euro delle casse comunali
Sarà la società “Geraci Restauri” di Messina a procedere al restauro del quadro di Sant’Andrea di Avellino, la tela del XVIII secolo che presenta ai piedi del santo la raffigurazione della città, la prima vera fotografia storica del centro abitato piazzese, una sorta di mappa dell’originario agglomerato storico cittadino. La giunta ha affidato l’incarico per 10 mila euro, somma attinta dal fondo di riserva.

"Dio non è grande", il libro di Christopher Hitchens

"Dio non è grande", il libro di Christopher Hitchens
In nome della ragione, contro ogni intolleranza e fanatismo: un atto d’accusa, ma soprattutto un invito a riflettere.Hitchens affronta di petto le questioni e, analizzando lacune e incongruenze dei testi “sacri”, spiega ciò che è sotteso a norme e tabù, premi e castighi eterni, proponendo illuminanti esempi storici dai tempi più antichi a oggi. La sua è una serrata difesa della ragione e del laicismo contro la crudeltà resa legittima e “santa” in nome di una fede.

Corrado Augias e Vito Mancuso

Corrado Augias e Vito Mancuso
Credenti cattolici e atei razionalisti si sfidano a duello

"L'illusione di Dio", di Richard Dawkins

"L'illusione di Dio", di Richard Dawkins
Il biologo ed evoluzionista Richard Dawkins torna sul tema da sempre al centro dei propri studi: l’ateismo. E lo fa con un saggio dall’obiettivo esplicito: dimostrare l’inesistenza di quel Creatore a cui tutte le religioni, e in particolare i tre monoteismi, fanno riferimento. Già il provocatorio titolo, L’illusione di Dio, racchiude il nucleo delle argomentazioni di Dawkins: l’esistenza di un Creatore è un presupposto dogmatico, una verità indiscutibile in quanto “sacra”, ma non dimostrabile in alcun modo