venerdì 1 luglio 2011

Marina stai tranquilla e vai avanti con serenità

Condanno senza se e senza ma l'episodio capitato alla collega Marina Chiaramonte, direttore di Startnews, alla quale è stato impedito e limitato di fatto l'esercizio del diritto di cronaca in via Monsignor La Vaccara mentre tentava di fotografare e poi raccontare l'ennesimo episodio di avvelenamento di randagi. Piena solidarietà alla collega Marina e al collega Lo Iacono che invito a continuare ad occuparsi di randagismo come hanno sempre fatto, in autonomia come hanno sempre fatto, come meglio credono e ritengono, essendo la libertà il solo e unico padrone al quale rendere conto. Marina e Nicola, come qualsiasi giornalista, non devono prendere lezioni di giornalismo da nessuno. Minacciare la collega, una giornalista iscritta all'ordine, per quanto mi riguarda, significa minacciare l'intera categoria dei giornalisti. Non lo accetto. A coloro che hanno a cuore le sorti degli animali mi permetto con molta umiltà di suggerire una cosa: non permettete a chi uccide i randagi di uccidere anche la vostra grande capacità di stimolo al dibattito pubblico, ricerca del confronto e individuazione delle soluzioni ai problemi. Tutti i giornalisti piazzesi hanno sempre garantito ampio e articolato spazio a tutti i problemi che ruotano attorno al randagismo e al punto di vista delle associazioni animaliste. Se poi fare buon giornalismo significa parlare solo di un punto di vista, mi dispiace, ma questo, si, sarebbe anomalo. I problemi di carattere igienico-sanitario, sicurezza pubblica, tutela dell'incolumità pubblica, gli innumerevoli disagi (sacchi di spazzatura disseminati sui marciapiedi, bisogni nelle aiuole e davanti agli ingressi delle abitazioni, latrati che disturbano la quiete diurna e notturna e il nervosismo del branco in alcuni periodi nei confronti di pedoni, ciclomotori e auto) vanno raccontati, così come vanno raccontati gli incivili gesti dei delinquenti che gettano le polpette, premono il grilletto contro i quattrozampe o insaccano i poveri e incolpevoli randagi. I mass media e i giornalisti naturalmente possono e devono essere criticati liberamente, perchè a nessuno è concesso sottrarsi al confronto con la libera manifestazione del pensiero degli altri. Ma la civiltà dei gesti e delle parole vale per tutti, nessuno ne è escluso, fuori e dentro i blog, i siti di informazione online e la carta stampata. E siccome il movimento animalista armerino è sano e pieno di straordinarie persone e quello dei giornalisti lo stesso, credo inopportuno delegare alla rabbia il compito di governare il confronto.

Dai rovi al museo

Dai rovi al museo
Erano state arrotolate e gettate fuori dalla chiesa senza cornice, abbandonate tra i rovi. Adesso un restauro di 36 mila euro, durato ben 9 mesi, le ha riportate al loro originario splendore. Presentate dal settore Beni culturali della Diocesi quattro enormi tele appartenenti alla chiesa di Sant’Andrea, ritrovate cinque anni fa per caso dal parroco Enzo Ciulo. Si tratta di un “Sant’Andrea” del ‘600, “L’Immacolata”, datata 1603, e una “Deposizione”, anch’essa del XVII secolo, e un Sant’Andrea condotto al Martirio.

Sant'Andrea d'Avellino. Entro ottobre sarà restaurato con 10 mila euro delle casse comunali

Sant'Andrea d'Avellino. Entro ottobre sarà restaurato con 10 mila euro delle casse comunali
Sarà la società “Geraci Restauri” di Messina a procedere al restauro del quadro di Sant’Andrea di Avellino, la tela del XVIII secolo che presenta ai piedi del santo la raffigurazione della città, la prima vera fotografia storica del centro abitato piazzese, una sorta di mappa dell’originario agglomerato storico cittadino. La giunta ha affidato l’incarico per 10 mila euro, somma attinta dal fondo di riserva.

"Dio non è grande", il libro di Christopher Hitchens

"Dio non è grande", il libro di Christopher Hitchens
In nome della ragione, contro ogni intolleranza e fanatismo: un atto d’accusa, ma soprattutto un invito a riflettere.Hitchens affronta di petto le questioni e, analizzando lacune e incongruenze dei testi “sacri”, spiega ciò che è sotteso a norme e tabù, premi e castighi eterni, proponendo illuminanti esempi storici dai tempi più antichi a oggi. La sua è una serrata difesa della ragione e del laicismo contro la crudeltà resa legittima e “santa” in nome di una fede.

Corrado Augias e Vito Mancuso

Corrado Augias e Vito Mancuso
Credenti cattolici e atei razionalisti si sfidano a duello

"L'illusione di Dio", di Richard Dawkins

"L'illusione di Dio", di Richard Dawkins
Il biologo ed evoluzionista Richard Dawkins torna sul tema da sempre al centro dei propri studi: l’ateismo. E lo fa con un saggio dall’obiettivo esplicito: dimostrare l’inesistenza di quel Creatore a cui tutte le religioni, e in particolare i tre monoteismi, fanno riferimento. Già il provocatorio titolo, L’illusione di Dio, racchiude il nucleo delle argomentazioni di Dawkins: l’esistenza di un Creatore è un presupposto dogmatico, una verità indiscutibile in quanto “sacra”, ma non dimostrabile in alcun modo