giovedì 5 agosto 2010

Piazza Armerina. Crisi Pd. Fioriglio: "Non capisco perchè anche io sono stato tirato in causa dai cinque autonomisti, pensino al centrosinistra"

Di seguito pubblichiamo la replica integrale del consigliere indipendente Basilio Fioriglio al documento degli "autonomisti" (che troverete alla fine dell'intervento di Fioriglio) pubblicato sull’edizione numero 30 di Report e su questo blog:

E’ d’obbligo inserirmi, perché chiamato in causa, nella pretestuosa ed inopportuna dichiarazione del portavoce degli Autonomisti del P.D., rilasciate in coda al comunicato di domenica 25 Luglio, relativamente all’astensione dell’opposizione nel voto del Bilancio di Previsione. Ricordo agli autonomisti di raccontare gli antefatti al max emendamento presentato in Aula “ in gran segreto” dagli autonomisti, superando quanto stabilito nella conferenza dei capigruppo, di tutte le forze politiche presenti, che ci si doveva incontrare per condividere un percorso comune sul reperimento dei fondi necessari per avviare la stabilizzazione dei precari. E’ grave nel volere ricordare “l’appoggio” per l’approvazione degli emendamenti. Il mio emendamento sulla trasmissione indiretta con radio o tv dei Consigli Comunali. Credo che era un atto doveroso nei confronti dei Cittadini di portare nelle loro case ciò che accade nell’Aula Consiliare. Quanto alla pretesa di abbandono dell’Aula, ricordo che mai, dico mai, lo scrivente ha abbandonato l’Aula quando si è trattato di problematiche che hanno avuto l’oggettivo interesse per la Città, come il Bilancio atto più importante di competenza del C.C. In quale occasione gli
Autonomisti avevano comunicato la loro intenzione di abbandonare l’Aula ?. In politica nulla avviene per caso, tutto deve essere concordato e non con segnali di fumo, ma parlando; In democrazia ciò si chiama responsabilità politica. Ricordo che con l’abbandono dell’Aula la maggioranza avrebbe approvare l’atto con solo 7 Consiglieri, trattandosi di Consiglio in prosecuzione, a parte la presenza di altri consiglieri
dell’opposizione, nel caso specifico funzionale alla maggioranza. Farebbe bene il gruppo degli autonomisti di occuparsi del centrosinistra e dare più peso alla concertazione non a parole
ma con i fatti, ed avviare un nuovo processo per dare alla Città un governo stabile e che abbia rispetto del programma presentato agli elettori. Quello che è accaduto in C.C. alcuni giorni fa , sancisce la spaccatura all’interno del centrosinistra che deteneva la maggioranza anche in C.C.. Spiegano l’azione intrapresa, e spiegano cosa vuole dire il Sindaco quando replica: “ I cinque autonomisti ?. Dietro , le loro dichiarazioni altre motivazioni molto meno nobili”. Di già hanno dimenticato il mio voto favorevole al loro max emendamento, l’unico fuori dal loro gruppo. E’ la richiesta politica, solo dal sottoscritto rivolta al Sindaco invitandolo a prendere atto della nuova situazione politica ed in particolare che la sua stessa parte politica gli vota contro chiedendogli di venire a riferire in Consiglio Comunale sui fatti in argomento soprattutto sulle dimissioni dell’Assessore Restivo.
Ciò premesso la dovuta replica non impedisce ognuno per la propria parte un percorso politico consiliare per riportare chiarezza nell’azione amm/va che consenta alla Città di riappropriarsi del proprio ruolo, come nel passato. Invito, pertanto, i consiglieri di avere il coraggio politico di future azioni adeguatamente forti per un cambiamento radicale dell’attuale ristagno socio – politico – amministrativo - economico e culturale di una politica oggi asservita a disegni esterni che soffocano la speranza della Città di rivivere tempi migliori che i nostri avi e padri hanno costruito.

Basilio Fioriglio

Ecco cosa aveva scritto Giuseppe Capizzi, in qualità di porta voce del gruppo degli autonomisti:
Polemizzare a mezzo stampa è già il segno della nostra sconfitta politica. Una sconfitta politica che investe in prima persona il sindaco. Un sindaco che piuttosto che stemperare gli animi e cercare adeguate soluzioni rilancia sul piano della polemica e degli attacchi personali. Ma noi piuttosto che ribadire e puntualizzare quando affermato dal nostro primo cittadino, ci teniamo ad affermare con forza alcuni aspetti politici di rilievo. In primo luogo i cinque consiglieri che vengono additati come impertinenti sobillatori, sono tra i pochi che hanno rinnovato la loro iscrizione al Pd. Per quanto riguarda le accuse esplicite di movimenti finalizzati a logiche congressuali, le accuse vanno riferite ad altri. A coloro che, con tatticismi da Prima Repubblica, non hanno ancora rinnovato la loro adesione al Partito Democratico in attesa degli eventi.
Per quanto riguarda la nostra presa di posizione sul bilancio ribadiamo che avevamo avvertito per tempo che il bilancio che ci era stato sottoposto non rispondeva alle nostre aspettative. Un vizio non solo di forma ma anche di sostanza visto l’eccessivo costo dei servizi sociali e tenuto conto che nella programmazione non si proponeva nessuna innovazione sulla gestione degli stessi da noi fortemente voluta e base del nuovo regolamento sui servizi che noi abbiamo presentato in consiglio e che verrà discusso.
Noi riteniamo che debba passare la logica degli accreditamenti, così come tra l’altro inserito nel programma di mandato elettorale, che considera perno del sistema chi usufruisce del servizio e non chi lo effettua eliminando così tutti i condizionamenti su chi gestisce.
Questo problema lo avevamo sollevato già in fase di stesura del documento programmatico. Dunque nessuno può accusarci di imboscate, è questo un criterio legittimo di condivisione politica. Nessuno di noi è più disposto a sopportare e subire logiche piramidali e impositive. Nessuno si sogni di continuare a classificarci come dipendenti che con solerzia aziendale approvano e subiscono. Avevamo segnalato delle direttive di intervento che riteniamo vitali per l’economia cittadina. Il riferimento è al turismo, alla viabilità, al verde pubblico e soprattutto alla risoluzione del problema del personale precario che non ha trovato nessuna attenzione in sede di predisposizione della programmazione pluriennale.
Politicamente vorremmo chiedere al primo cittadino Cosa dire adesso di un governo che si fa votare dall’opposizione il suo bilancio di previsione? Cosa dire dell’opposizione che prima ha avuto l’appoggio per l’approvazione di emendamenti , che in riunioni di gruppo erano stati etichettati come demagogici, e poi rimane in aula per dare sostegno alla “presunta” maggioranza astenendosi?
Ma il nostro intento non è quello di affollare le cronache dei giornali estivi. La nostra proposta politica, solo politica, non personale, è quella di operare un giusto correttivo di dare ampio spazio al dibattito politico nelle giuste sedi e aprire un confronto anche se duro democratico e leale.
Al sindaco chiediamo di procedere ad un’attenta analisi della situazione politica. Migliaia di concittadini ci hanno dato il loro consenso operando una sorta di investimento politico. La città ci ha conferito un mandato esplicito, quello di operare fuori dalle vecchie logiche di spartizione, che purtroppo hanno guidato la scelta degli assessori, e quello di agire secondo legalità correttezza e trasparenza.

Dai rovi al museo

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Erano state arrotolate e gettate fuori dalla chiesa senza cornice, abbandonate tra i rovi. Adesso un restauro di 36 mila euro, durato ben 9 mesi, le ha riportate al loro originario splendore. Presentate dal settore Beni culturali della Diocesi quattro enormi tele appartenenti alla chiesa di Sant’Andrea, ritrovate cinque anni fa per caso dal parroco Enzo Ciulo. Si tratta di un “Sant’Andrea” del ‘600, “L’Immacolata”, datata 1603, e una “Deposizione”, anch’essa del XVII secolo, e un Sant’Andrea condotto al Martirio.

Sant'Andrea d'Avellino. Entro ottobre sarà restaurato con 10 mila euro delle casse comunali

Sant'Andrea d'Avellino. Entro ottobre sarà restaurato con 10 mila euro delle casse comunali
Sarà la società “Geraci Restauri” di Messina a procedere al restauro del quadro di Sant’Andrea di Avellino, la tela del XVIII secolo che presenta ai piedi del santo la raffigurazione della città, la prima vera fotografia storica del centro abitato piazzese, una sorta di mappa dell’originario agglomerato storico cittadino. La giunta ha affidato l’incarico per 10 mila euro, somma attinta dal fondo di riserva.

"Dio non è grande", il libro di Christopher Hitchens

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In nome della ragione, contro ogni intolleranza e fanatismo: un atto d’accusa, ma soprattutto un invito a riflettere.Hitchens affronta di petto le questioni e, analizzando lacune e incongruenze dei testi “sacri”, spiega ciò che è sotteso a norme e tabù, premi e castighi eterni, proponendo illuminanti esempi storici dai tempi più antichi a oggi. La sua è una serrata difesa della ragione e del laicismo contro la crudeltà resa legittima e “santa” in nome di una fede.

Corrado Augias e Vito Mancuso

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Credenti cattolici e atei razionalisti si sfidano a duello

"L'illusione di Dio", di Richard Dawkins

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Il biologo ed evoluzionista Richard Dawkins torna sul tema da sempre al centro dei propri studi: l’ateismo. E lo fa con un saggio dall’obiettivo esplicito: dimostrare l’inesistenza di quel Creatore a cui tutte le religioni, e in particolare i tre monoteismi, fanno riferimento. Già il provocatorio titolo, L’illusione di Dio, racchiude il nucleo delle argomentazioni di Dawkins: l’esistenza di un Creatore è un presupposto dogmatico, una verità indiscutibile in quanto “sacra”, ma non dimostrabile in alcun modo