giovedì 23 aprile 2015

Piazza Armerina. Trasparenza comunale, un mito che ci raccontano da anni


Trasparenza amministrativa comunale online, un mito per l’utenza della città dei mosaici. Il portale internet del Comune non risponde a tutte le richieste di informazioni che arrivano dai cittadini. Basta fare un breve giro sul sito per rendersene conto. Dove si trovano, ad esempio, le delibere del 2013 e del primo e secondo semestre 2014 di giunta e consiglio comunale? Dove è possibile leggerle? I redditi e patrimoni degli amministratori che dovevano essere letti da casa con un click? E le convocazioni delle commissioni consiliari, così come i verbali delle sedute delle stesse commissioni e della conferenza dei capigruppo? Sono le domande che si fanno i cittadini che consultano il sito internet online del Comune armerino. “Denunciamo da due anni che il sito del Comune viola tutte le norme sulla trasparenza”, sottolineano gli attivisti del Movimento Cinque Stelle nel corso di una conferenza stampa. Consultabile da tempo è solo l’albo pretorio che si appoggia al sito di gazzettaamministrativa.it nel quale si possono trovare, però, soltanto alcune delle delibere più recenti. Tutte le delibere prima del 3 aprile, ad esempio, attualmente non sono più consultabili. L’area archivio non esiste. Le delibere di giunta vengono pubblicate per alcuni giorni, poi non sono più visibili. Stessa cosa per le delibere del consiglio, le quali, tra l’altro, stentano a trovarsi pubblicate online, se non dopo tanto tempo. Stessa cosa per determine di dirigenti e sindaco e per le ordinanze. In base all’articolo 32 della legge numero 69 del 18 giugno 2009, con riferimento all’eliminazione degli sprechi relativi al mantenimento di documenti in forma cartacea, a far data dal gennaio 2010 gli obblighi di pubblicazione degli atti e provvedimenti amministrativi aventi effetto di pubblicità legale dovevano essere assolti dagli enti locali con...
 la loro pubblicazione online nei propri siti informatici. Nella sezione Trasparenza, poi, non si trovano aggiornate da quasi quattro anni le indennità di sindaco e assessori e i gettoni dei consiglieri. Gli ultimi dati sono del 2011. “Abbiamo tutto l’interesse a pubblicare le nostre indennità che sono bassissime, se non ci sono sul sito è solo un caso, se i Cinque Stelle vogliono aprire questa polemica toppano”, dice il vicesindaco Giuseppe Mattia. Nella primavera del 2013 un nuovo regolamento approvato all’unanimità in aula aveva previsto che redditi e patrimoni di sindaco, assessori e consiglieri comunali, fossero consultabili da casa, con un click sulla tastiera del computer. La ricchezza personale di chi amministra doveva essere consultabile sulla sezione “Operazione trasparenza”. Ma di quei dati, da depositare entro 30 giorni dall’elezione, non c’è nemmeno l’ombra.

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