“Il responso del popolo
armerino alle ultime elezioni comunali è stato chiaro e ineludibile, se
qualcuno vuole arrampicarsi sugli specchi è libero di farlo, ma sarebbe giusto
accettare la sconfitta, o meglio il responso delle urne”. A dichiararlo il
sindaco Filippo Miroddi intervenendo in aula sullo spinoso tema della sua
presunta incompatibilità sollevato dalle opposizioni di centrosinistra. “Qui
nessuno si arrampica sugli specchi, le diamo un consiglio, si metta in
aspettativa fino a quando non verrà chiarita la sua posizione, la nostra
preoccupazione è legata alla legittimità di tutti gli atti finora posti in
essere dalla sua amministrazione, cosa succede se dovesse essere dichiarato
incompatibile”, ha replicato in aula il consigliere Teodoro Ribilotta. “Le sue
risposte non ci hanno soddisfatto, ha peccato di arroganza, quella di
sostituirsi al legislatore”, ha spiegato il consigliere Teresa Neglia. “Ho
comprato un materasso, così se decado non mi faccio nulla”, ha ironizzato il
primo cittadino.
Dai rovi al museo

Erano state arrotolate e gettate fuori dalla chiesa senza cornice, abbandonate tra i rovi. Adesso un restauro di 36 mila euro, durato ben 9 mesi, le ha riportate al loro originario splendore. Presentate dal settore Beni culturali della Diocesi quattro enormi tele appartenenti alla chiesa di Sant’Andrea, ritrovate cinque anni fa per caso dal parroco Enzo Ciulo. Si tratta di un “Sant’Andrea” del ‘600, “L’Immacolata”, datata 1603, e una “Deposizione”, anch’essa del XVII secolo, e un Sant’Andrea condotto al Martirio.
Sant'Andrea d'Avellino. Entro ottobre sarà restaurato con 10 mila euro delle casse comunali

Sarà la società “Geraci Restauri” di Messina a procedere al restauro del quadro di Sant’Andrea di Avellino, la tela del XVIII secolo che presenta ai piedi del santo la raffigurazione della città, la prima vera fotografia storica del centro abitato piazzese, una sorta di mappa dell’originario agglomerato storico cittadino. La giunta ha affidato l’incarico per 10 mila euro, somma attinta dal fondo di riserva.
"Dio non è grande", il libro di Christopher Hitchens

In nome della ragione, contro ogni intolleranza e fanatismo: un atto d’accusa, ma soprattutto un invito a riflettere.Hitchens affronta di petto le questioni e, analizzando lacune e incongruenze dei testi “sacri”, spiega ciò che è sotteso a norme e tabù, premi e castighi eterni, proponendo illuminanti esempi storici dai tempi più antichi a oggi. La sua è una serrata difesa della ragione e del laicismo contro la crudeltà resa legittima e “santa” in nome di una fede.
Corrado Augias e Vito Mancuso

Credenti cattolici e atei razionalisti si sfidano a duello
"L'illusione di Dio", di Richard Dawkins

Il biologo ed evoluzionista Richard Dawkins torna sul tema da sempre al centro dei propri studi: l’ateismo. E lo fa con un saggio dall’obiettivo esplicito: dimostrare l’inesistenza di quel Creatore a cui tutte le religioni, e in particolare i tre monoteismi, fanno riferimento. Già il provocatorio titolo, L’illusione di Dio, racchiude il nucleo delle argomentazioni di Dawkins: l’esistenza di un Creatore è un presupposto dogmatico, una verità indiscutibile in quanto “sacra”, ma non dimostrabile in alcun modo