lunedì 21 ottobre 2013

Piazza Armerina. Villa Romana. Sindacati: "Ci sono magagne di cui la Procura non si occupa"

“La legalità è sinora mancata soprattutto da parte degli enti pubblici e delle autorità”. Duro atto d’accusa di Confcommercio e Confesercenti alle istituzioni dopo la notizia dell’indagine aperta dalla Procura di Enna nei confronti di 7 venditori di souvenir della Villa Romana del Casale, accusati dai magistrati e dalla Squadra Mobile di Enna di violenza privata aggravata nei confronti dei turisti. Secondo gli inquirenti avrebbero costretto molti visitatori ad un percorso più lungo per farli passare dalle proprie bancarelle. La strada bloccata dai vasi? “Non li hanno messi certo i commercianti! Non sappiamo con certezza chi li abbia acquistati e posizionati in quel sito, ma sappiamo che a tal proposito era stato raggiunto un accordo tra Comune, Provincia e Direzione del Museo, fortemente criticato dalle organizzazioni sindacali dei commercianti”, spiegano i due sindacati. Un accordo “non condiviso” da Confcommercio e Confesercenti “per la scomodità del percorso alternativo che costringeva i turisti ad allungare in salita di oltre seicento metri per raggiungere la Villa”.
 “Alle concitate fasi di quel dialogo mancato furono tuttavia sempre presenti funzionari di polizia: gli stessi che oggi hanno istruito le indagini che vedono incredibilmente accusati i commercianti, unici colpevoli di una complessa vicenda dai contorni bui e inquietanti”, dicono i due sindacati, parlando anche di “magagne” che da almeno cinque anni si consumerebbero in molti uffici pubblici. Ma che rimarrebbero sistematicamente senza attenzione. Insomma l’accusa agli inquirenti da parte dei due sindacati è di applicare due pesi e due misure. Ed il riferimento è anche alla realizzazione dell’area commerciale, definita come un’area “che grida vendetta al cielo” e meriterebbe un approfondimento di carattere giudiziario. “La fede negli uomini non ce l’hanno più nemmeno gli altri venti commercianti, non denunciati, ma che condividono la strana persecuzione del muro di gomma”, dicono.

Dai rovi al museo

Dai rovi al museo
Erano state arrotolate e gettate fuori dalla chiesa senza cornice, abbandonate tra i rovi. Adesso un restauro di 36 mila euro, durato ben 9 mesi, le ha riportate al loro originario splendore. Presentate dal settore Beni culturali della Diocesi quattro enormi tele appartenenti alla chiesa di Sant’Andrea, ritrovate cinque anni fa per caso dal parroco Enzo Ciulo. Si tratta di un “Sant’Andrea” del ‘600, “L’Immacolata”, datata 1603, e una “Deposizione”, anch’essa del XVII secolo, e un Sant’Andrea condotto al Martirio.

Sant'Andrea d'Avellino. Entro ottobre sarà restaurato con 10 mila euro delle casse comunali

Sant'Andrea d'Avellino. Entro ottobre sarà restaurato con 10 mila euro delle casse comunali
Sarà la società “Geraci Restauri” di Messina a procedere al restauro del quadro di Sant’Andrea di Avellino, la tela del XVIII secolo che presenta ai piedi del santo la raffigurazione della città, la prima vera fotografia storica del centro abitato piazzese, una sorta di mappa dell’originario agglomerato storico cittadino. La giunta ha affidato l’incarico per 10 mila euro, somma attinta dal fondo di riserva.

"Dio non è grande", il libro di Christopher Hitchens

"Dio non è grande", il libro di Christopher Hitchens
In nome della ragione, contro ogni intolleranza e fanatismo: un atto d’accusa, ma soprattutto un invito a riflettere.Hitchens affronta di petto le questioni e, analizzando lacune e incongruenze dei testi “sacri”, spiega ciò che è sotteso a norme e tabù, premi e castighi eterni, proponendo illuminanti esempi storici dai tempi più antichi a oggi. La sua è una serrata difesa della ragione e del laicismo contro la crudeltà resa legittima e “santa” in nome di una fede.

Corrado Augias e Vito Mancuso

Corrado Augias e Vito Mancuso
Credenti cattolici e atei razionalisti si sfidano a duello

"L'illusione di Dio", di Richard Dawkins

"L'illusione di Dio", di Richard Dawkins
Il biologo ed evoluzionista Richard Dawkins torna sul tema da sempre al centro dei propri studi: l’ateismo. E lo fa con un saggio dall’obiettivo esplicito: dimostrare l’inesistenza di quel Creatore a cui tutte le religioni, e in particolare i tre monoteismi, fanno riferimento. Già il provocatorio titolo, L’illusione di Dio, racchiude il nucleo delle argomentazioni di Dawkins: l’esistenza di un Creatore è un presupposto dogmatico, una verità indiscutibile in quanto “sacra”, ma non dimostrabile in alcun modo