mercoledì 21 novembre 2012

Piazza. Villa Romana, interviene Unitalsi: "Soddisfatti della visita, ma i pannelli impediscono visuale a chi sta su una sedia a rotelle"

Disabili alla Villa Romana
La Villa Romana del Casale è a misura di disabile? La recente visita al sito Unesco di un gruppo di 50 disabili in carrozzella ha provocato valutazioni contrastanti sull’abbattimento delle barriere architettoniche all’interno dell’area archeologica, di recente oggetto di un costoso restauro. Di “accessibilità garantita solo al 50 per cento”, parla il sito “Superabile Inail”, un portale di informazione e documentazione sulle tematiche della disabilità legato all’Inail. Soddisfazione, invece, è stata espressa dall’Unitalsi, l’unione nazionale italiana per il trasporto degli ammalati a Lourdes e santuari internazionali, pur con alcune riserve espresse sugli ostacoli anche visivi presenti per chi sta su una sedia a rotella. “Ai visitatori con disabilità è stato possibile fare vedere solo la metà delle stanze mosaicate, ci sono, infatti, molte scale e inoltre i pannelli che ricoprono le passerelle e permettono di affacciarsi per osservare i mosaici sono ricoperte...
da un materiale non trasparente che di fatto vieta la visibilità a chi è in sedia a rotelle”, spiega “Superabile Inail”, che parla anche “di disabili presi in braccio dagli accompagnatori per farli affacciare dalle passerelle”. Carlo Varvaro, presidente della sezione Sicilia Occidentale dell'Unitalsi, ha scritto alla direzione del Parco Archeologico, prendendo le distanze dalla presa di posizione arrivata dal sito internet vicino all’Inail. Non senza sottolineare, però, anche alcuni limiti offerti dal sito Unesco sul piano della fruibilità del bene culturale da parte dei disabili. “Debbo dire che sono rimasto molto sorpreso del contenuto dell’articolo pubblicato che certamente non rispecchia quello che è il pensiero dell'Unitalsi, e certamente non proviene dalla nostra associazione”, dice Varvaro. “Innanzitutto voglio ringraziarla per l’accoglienza, la visita si è svolta in modo soddisfacente per tutto il nostro gruppo e per i disabili che sono rimasti molto contenti dell'opportunità che è stata loro offerta”, dice il presidente dell’Unitalsi nella nota inviata all’architetto Guido Meli, direttore del Parco Archeologico. “Certamente occorre apportare alcune modifiche alla struttura per rendere il sito ancora più fruibile per i disabili e per permettere loro una visita più completa, come la modifica dei pannelli che allo stato impediscono una visuale per chi sta in sedia a rotella”, precisa Varvaro. “Devo dirle che il percorso allo stato realizzato per i disabili in carrozzina pur non completo è soddisfacente e che le passerelle completate dopo il mio primo sopralluogo hanno permesso una agevole visita”, conclude. Il direttore del Parco Meli ha sottolineato di “aver messo tutto il personale a disposizione del gruppo di disabili”, facendo il massimo per rendere gradevole la visita.  Roberto Palermo (Giornale di Sicilia - Edizione del 16 novembre 2012)

Blog di Roberto Palermo
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Dai rovi al museo

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Erano state arrotolate e gettate fuori dalla chiesa senza cornice, abbandonate tra i rovi. Adesso un restauro di 36 mila euro, durato ben 9 mesi, le ha riportate al loro originario splendore. Presentate dal settore Beni culturali della Diocesi quattro enormi tele appartenenti alla chiesa di Sant’Andrea, ritrovate cinque anni fa per caso dal parroco Enzo Ciulo. Si tratta di un “Sant’Andrea” del ‘600, “L’Immacolata”, datata 1603, e una “Deposizione”, anch’essa del XVII secolo, e un Sant’Andrea condotto al Martirio.

Sant'Andrea d'Avellino. Entro ottobre sarà restaurato con 10 mila euro delle casse comunali

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Sarà la società “Geraci Restauri” di Messina a procedere al restauro del quadro di Sant’Andrea di Avellino, la tela del XVIII secolo che presenta ai piedi del santo la raffigurazione della città, la prima vera fotografia storica del centro abitato piazzese, una sorta di mappa dell’originario agglomerato storico cittadino. La giunta ha affidato l’incarico per 10 mila euro, somma attinta dal fondo di riserva.

"Dio non è grande", il libro di Christopher Hitchens

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In nome della ragione, contro ogni intolleranza e fanatismo: un atto d’accusa, ma soprattutto un invito a riflettere.Hitchens affronta di petto le questioni e, analizzando lacune e incongruenze dei testi “sacri”, spiega ciò che è sotteso a norme e tabù, premi e castighi eterni, proponendo illuminanti esempi storici dai tempi più antichi a oggi. La sua è una serrata difesa della ragione e del laicismo contro la crudeltà resa legittima e “santa” in nome di una fede.

Corrado Augias e Vito Mancuso

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Credenti cattolici e atei razionalisti si sfidano a duello

"L'illusione di Dio", di Richard Dawkins

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Il biologo ed evoluzionista Richard Dawkins torna sul tema da sempre al centro dei propri studi: l’ateismo. E lo fa con un saggio dall’obiettivo esplicito: dimostrare l’inesistenza di quel Creatore a cui tutte le religioni, e in particolare i tre monoteismi, fanno riferimento. Già il provocatorio titolo, L’illusione di Dio, racchiude il nucleo delle argomentazioni di Dawkins: l’esistenza di un Creatore è un presupposto dogmatico, una verità indiscutibile in quanto “sacra”, ma non dimostrabile in alcun modo