giovedì 10 luglio 2014

Piazza. Rifiuti, l'assessore Oliveri: "Dimissioni di Mirci? Deplorevoli". Dura lettera dell'amministratore

Come amministrazione abbiamo ricevuto da un nostro funzionario una lettera in merito alla vicenda rifiuti, ritengo doveroso rispondere alla lettera che allego alla presente. Ritengo necessario, al fine di far comprendere meglio la tematica a chi “fortunatamente” non si occupa di tale servizio, fare delle premesse: il cittadino Piazzese ha il diritto di vivere la sua città senza dovere rivendicare continuamente il diritto all’ordinario, ovvero il diritto di avere quello che in qualunque altro posto, è un diritto sacrosanto, alludo alla pulizia e al decoro della Città. Sono evidenti le criticità della raccolta dei rifiuti, i ritardi e soprattutto l’inefficienza dovuta alla mancanza di mezzi e di un servizio che ha un costo esorbitante che incide in maniera pesantissima sulle finanze locali e soprattutto sulle tasche dei cittadini.


L’amministrazione è giornalmente in prima linea per risolvere sia il difficile passaggio dalla Ato EnnaEuno alla SRR di Gela sia per avere una normale gestione del servizio che attualmente viene  gestito dall’Ato EnnaEuno. Giustamente al cittadino che paga le tasse,  questo non  può interessare, e neanche al cittadino che, visti i tempi, non può pagare,  ed ha parimente il diritto di vivere in  un ambiente salubre. Al cittadino non interessa niente dei problemi dell’Ato EnnaEuno o della SRR di Gela, il cittadino vuole il risultato. Dal mese di ottobre dello scorso anno, l’Ato EnnaEuno non gestisce direttamente il servizio, anche se i dipendenti ed i mezzi sono dell’Ato;  essendo in regime di proroga, il servizio viene gestito da commissari regionali i quali, forse per dimostrare alla regione che loro gestiscono meglio il servizio,  incassano le somme dai Comuni, pagano gli stipendi e non fanno manutenzione ai mezzi né provvedono a pagare le riparazioni e tanto meno ad acquistarne di nuovi. Ogni Comune mensilmente, oltre a pagare la quota degli stipendi, paga anche delle somme per la gestione dei mezzi, che non vengono né riparati né manutentati. I Sindaci dei 20 comuni, dovendo risolvere il problema, (il tipo di lavoro che i mezzi devono giornalmente sostenere è usurante, aggravato dal lungo tragitto che  devono percorrere per conferire in discarica, richiede un’indispensabile e  continua manutenzione), nel corso di un’assemblea svoltasi all’Ato, hanno deciso di portare avanti  una convenzione tra l’Ato ed i Comuni che dia la possibilità ad essi di provvedere direttamente al pagamento delle spese di manutenzione dei mezzi e detrarre tali somme dal canone mensile che si versa all’Ato. In occasione del punto all’o.d.g. il sottoscritto nella qualità di delegato del Sindaco, pur essendo concorde con gli altri Sindaci per risolvere il problema, ha dichiarato che il Comune di Piazza Armerina non era interessato alla stipula di tale convenzione in quanto era prossimo il trasferimento alla SRR di Gela. Chiaramente non essendo interessato alla stipula della convenzione, non ha ritenuto parlarne ai funzionari del Comune. Da parecchi mesi un mini auto compattatore, ed esattamente quello che veniva utilizzato nei quartieri, già riparato, restava fermo presso un’officina di Piazza Armerina, a causa del mancato pagamento della fattura da parte dell’Ato EnnaEuno. Il servizio proseguiva, utilizzando un mezzo concesso in prestito dal Comune di Aidone; la scorsa settimana il mezzo di Aidone si guastava e pertanto non era possibile garantire il servizio. Parlando con il commissario liquidatore dell’Ato, lo stesso consigliava, così come in atto stavano facendo già  altri comuni, di pagare come Comune direttamente la fattura all’officina e di detrarre poi il relativo importo dalla fattura mensile; praticamente una partita di giro, in quanto il Comune avrebbe pagato sempre la stessa cifra, ma avrebbe risolto il problema. Appare chiaro che, non avendo il Comune di Piazza Armerina stipulato nessuna convenzione con l’Ato in merito a quanto sopradetto, diventava necessaria una preventiva autorizzazione che, pertanto, si richiedeva al Commissario. Il Commissario liquidatore aveva già inviato in data 24 giugno una nota con lo schema di convenzione che doveva essere approvato dai Comuni e nella stessa  si autorizzavano, nelle more della stipula della convenzione, a procedere secondo i patti e le condizioni presenti nella convenzione.

Sollecitato  dall’Amministrazione Comunale, il Commissario inviava, in data 26 giugno, un’ulteriore nota con la quale autorizzava il Comune a procedere al pagamento della fattura dell’officina, di ritirare il mezzo e detrarre la somma dal canone mensile. Giovedì, trovandosi già in emergenza, si sollecitava l’ufficio, a seguito della nota dell’Ato, ad emettere mandato di pagamento verso l’officina in modo da sbloccare il mezzo e poter raccogliere i rifiuti   già   maleodoranti. Tenuto conto che dal mandato sarebbe potuto passare qualche giorno  e l’officina, visti i problemi avuti con l’Ato, rifiutava la consegna  del mezzo, per velocizzare i tempi si era trovato un accordo con l’officina, secondo il quale, nelle more dell’accredito, il signor Libertino, responsabile del servizio, avrebbe emesso a garanzia, un assegno personale pur di garantire il servizio vista l’estrema emergenza. Il funzionario, informato e sollecitato telefonicamente dal Sindaco, rispondeva che avrebbe prima dovuto verificare la documentazione e poi avrebbe risposto tramite lettera. Chiaramente il Sindaco sollecitava una risposta immediata per risolvere il problema. Da diverse ore i cittadini o personalmente o tramite contatto telefonico chiedevano al Sindaco un immediato intervento e già giravano nel web foto di enormi cumuli di spazzatura. Il funzionario, telefonicamente, sosteneva che non si trattava di un nostro problema in quanto l’Ato viene pagata per svolgere tale servizio. Dal punto di vista di un Funzionario, il principio può essere condiviso; “noi non facciamo niente, la spazzatura si accumula, si crea l’emergenza sanitaria e si dimostra che l’Ato non svolge il servizio come dovrebbe.” Il funzionario non sa, evidentemente, che alla cittadinanza tutto questo non interessa, la cittadinanza vuole tolta la spazzatura e il Sindaco con l’assessore al ramo, devono prima risolvere il problema ed eventualmente in seguito fare le  dovute rimostranze. Giovedì pomeriggio abbiamo atteso invano questa lettera, venerdì mattina, sollecitato sia dai nostri operatori che dalla cittadinanza, ho telefonato al funzionario per avere notizie in merito; lo stesso mi ha risposto di avere inviato la lettera  e, non volendomi anticipare niente, mi ha riferito di leggerla una volta pervenutami, tramite PEC. Vista la “novità” della tipologia di comunicazione, mi sono recato al Comune e ho ritirato la lettera. Venerdì siamo riusciti, seppure in “prestito”, ad avere il mezzo per 4 ore per potere rimuovere la spazzatura da alcuni quartieri in cui la situazione era particolarmente critica. Sabato e domenica il mezzo è tornato ad essere indisponibile con il relativo aumento dell’accumulo della spazzatura. Lunedì mi sono recato ad  Enna e con  l’aiuto del Commissario liquidatore dell’Ato, con una serie di argomentazioni, sono riuscito ad ottenere che il Commissario regionale pagasse la fattura all’officina. Se avessi seguito il consiglio del funzionario non avrei dovuto fare niente se non aspettare l’arrivo dell’emergenza sanitaria e provvedere ad incaricare “un'altra ditta”  con costi aggiuntivi per il Comune per poi fare una “causa” all’Ato e  tra qualche anno avere qualche risultato. Un amministratore coscienzioso non agisce in questo modo; i  cittadini non lo meritano. Se lunedi il Commissario non avesse pagato la fattura non restavano che due alternative: provvedere con un nolo a caldo di un mezzo, del costo di circa 800,00 euro al giorno dare un assegno personale all’officina per potere sbloccare il mezzo. L’ipotesi del funzionario, ovvero di attendere l’emergenza sanitaria, non era tra le soluzioni possibili. Per il futuro, l’amministrazione intende, nelle more del transito tra Ato Enna e SRR Gela, per garantire il servizio di raccolta nel Comune, così come si sta facendo in altri Comuni, ogni qualvolta si guasta un mezzo, provvedere direttamente al pagamento e poi decurtare la somma dal canone mensile. Si ritiene che la Corte dei Conti non possa avere nulla da ridire in quanto, per il Comune il costo è identico, ma se anche trovasse da ridire, il sottoscritto si accollerebbe tutte le responsabilità, civili e penali, sicuro della motivazione che lo ha spinto ad agire in questo modo per evitare una seria emergenza sanitaria. Non sempre si può attendere. Stamattina la discarica di Gela impediva al nostro auto compattatore lo scarico in quanto l’autorizzazione regionale non era ancora pervenuta. L’alternativa “legale” era, che il nostro auto compattatore tornasse carico a Piazza Armerina e non potendo continuare il servizio, sarebbe iniziata un’ulteriore emergenza. Da funzionario, avrei dovuto far tornare indietro l’auto compattatore, scrivere una lettera, trasmetterla tramite PEC alla discarica ed attendere, immobile,  l’evoluzione degli eventi. Alle ore 7,50 ho telefonato al commissario liquidatore dell’Ato CL2, che in atto gestisce la discarica,comunicando che se entro 30 minuti non avessere fatto scaricare l’auto compattatore, avrei obbligato l’autista, sotto la mia responsabilità, a scaricare i rifiuti davanti al cancello della discarica e tornare a Piazza Armerina a proseguire il servizio. Dopo circa 15 minuti mi telefonava il responsabile del nostro servizio per comunicarmi che lo scarico dell’auto compattatore era stato autorizzato. Nell’atrio della sede centrale, dell’IBM degli Stati Uniti vi è una citazione: "Se c'è un problema risolvilo, altrimenti il problema sei tu". In merito alla lettera inviata dal funzionario, si rappresenta quanto segue: il funzionario  aveva l’obbligo, morale prima di ogni cosa, di rispondere all’autorizzazione data dall’Ato EnnaEuno, e nello specifico “nelle more della firma della convenzione, alle stesse condizioni, ovvero art.4 …….il Comune provvederà al pagamento del corrispettivo direttamente ai fornitori indicati entri i successivi 15 giorni. Gli oneri in tal senso sostenuti direttamente dal Comune saranno rendicontati mensilmente alla Società EnnaEuno ed i relativi importi saranno scomputati dalle fatture che mensilmente la EnnaEuno emette nei confronti del Comune.”; piuttosto che dare un parere,  sulla stipula della convenzione. Nel dare tale parere, peraltro non richiesto, in considerazione del fatto che il Comune di Piazza Armerina, come comunicato all’assemblea dell’Ato, non intende stipulare la convenzione visto l’eminente passaggio alla Srr di Gela,  il funzionario si esprime in merito alle competenze del Sindaco e dei funzionari. All’assemblea  dell’Ato EnnaEuno, nella quale si è  parlato della convenzione, erano presenti i sindaci o loro delegati ma non era  presente alcun   funzionario. Leggendo la lettera, si evidenzia l’intromissione del funzionario nel ruolo che è proprio di un’amministrazione comunale, impegnata nella difficile risoluzione di un problema gestionale. All’interno della lettera, il funzionario prosegue sostenendo che, riguardo le informazioni in possesso dell’amministrazione e, quindi, del suo delegato, nonché il sottoscritto, esse si presentano  “..evidentemente, imprecise e deficitarie”. Si fa notare che il sottoscritto, che ha rispetto per il lavoro altrui e non si esprime incautamente sull’operato svolto dal personale, non vende damigiane di olio o lattughe al mercato, ma svolge, da vent’anni la professione di ingegnere, occupandosi, anche di gestione di mezzi per aziende proprie e di altri clienti, ritenendo non solo di essere in possesso  di informazioni chiare ma soprattutto, a differenza del funzionario, di avere anche la responsabilità della salute dei cittadini. Non intendo continuare nel commento del misero contenuto di tale lettera in quanto, si evince chiaramente, che l’obiettivo del funzionario non era quello di risolvere il problema ma, piuttosto, dando un giudizio non richiesto sull’ipotesi di convenzione, (ribadisco che il comune non intende stipulare tale convenzione), evitare di rispondere al vero quesito per incompetenza, oltre che a manifestare il suo ingiustificato malessere nei confronti dell’amministrazione con argomenti fuori luogo ed offensivi. Il ruolo dei funzionari è quello di avere la capacità di saper fronteggiare i problemi, non di crearli. Di certo è che, se l’amministrazione avesse seguito la posizione assunta dal funzionario, attraverso la lettera inviata, invece di risolvere il problema, avrebbe dovuto rispondere alla stessa e attendere la risposta con la medesima modalità; tutto questo mentre la spazzatura continuava ad accumularsi, la gente  continuava giustamente a lamentarsi e avremmo dovuto fronteggiare un’ emergenza sanitaria. I problemi si risolvono con coscienza, serietà, capacità d’iniziativa e spirito di collaborazione. Mi giunge voce che il funzionario abbia successivamente all’invio della lettera, presentato le dimissioni da dirigente; tutto ciò sarebbe deplorevole, sia per l’evidente sottrazione alle proprie responsabilità, sia, perchè, in riferimento ai contenuti offensivi presenti nella lettera, sarebbe dovuta essere l’amministrazione a prendere provvedimenti. Al di là delle proprie capacità ognuno ha dei ruoli ed è giusto mantenerli con un serio senso di responsabilità. Mi è piaciuto il finale della lettera, pertanto lo riporto! …”Tanto si ritiene di formalizzare, in scienza e coscienza”

Piazza Armerina - 2 luglio 2014 -

Dai rovi al museo

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Erano state arrotolate e gettate fuori dalla chiesa senza cornice, abbandonate tra i rovi. Adesso un restauro di 36 mila euro, durato ben 9 mesi, le ha riportate al loro originario splendore. Presentate dal settore Beni culturali della Diocesi quattro enormi tele appartenenti alla chiesa di Sant’Andrea, ritrovate cinque anni fa per caso dal parroco Enzo Ciulo. Si tratta di un “Sant’Andrea” del ‘600, “L’Immacolata”, datata 1603, e una “Deposizione”, anch’essa del XVII secolo, e un Sant’Andrea condotto al Martirio.

Sant'Andrea d'Avellino. Entro ottobre sarà restaurato con 10 mila euro delle casse comunali

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Sarà la società “Geraci Restauri” di Messina a procedere al restauro del quadro di Sant’Andrea di Avellino, la tela del XVIII secolo che presenta ai piedi del santo la raffigurazione della città, la prima vera fotografia storica del centro abitato piazzese, una sorta di mappa dell’originario agglomerato storico cittadino. La giunta ha affidato l’incarico per 10 mila euro, somma attinta dal fondo di riserva.

"Dio non è grande", il libro di Christopher Hitchens

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In nome della ragione, contro ogni intolleranza e fanatismo: un atto d’accusa, ma soprattutto un invito a riflettere.Hitchens affronta di petto le questioni e, analizzando lacune e incongruenze dei testi “sacri”, spiega ciò che è sotteso a norme e tabù, premi e castighi eterni, proponendo illuminanti esempi storici dai tempi più antichi a oggi. La sua è una serrata difesa della ragione e del laicismo contro la crudeltà resa legittima e “santa” in nome di una fede.

Corrado Augias e Vito Mancuso

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Credenti cattolici e atei razionalisti si sfidano a duello

"L'illusione di Dio", di Richard Dawkins

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Il biologo ed evoluzionista Richard Dawkins torna sul tema da sempre al centro dei propri studi: l’ateismo. E lo fa con un saggio dall’obiettivo esplicito: dimostrare l’inesistenza di quel Creatore a cui tutte le religioni, e in particolare i tre monoteismi, fanno riferimento. Già il provocatorio titolo, L’illusione di Dio, racchiude il nucleo delle argomentazioni di Dawkins: l’esistenza di un Creatore è un presupposto dogmatico, una verità indiscutibile in quanto “sacra”, ma non dimostrabile in alcun modo