Nuovi tour operator pronti a rinunciare a visitare la Villa Romana del Casale dopo l’introduzione del biglietto unico obbligatorio a 14 euro Villa-Aidone-Morgantina. Il ticket cumulativo viene considerato troppo costoso e fa storcere il naso ad alcuni professionisti delle visite organizzate. “Ragioni di competitività con altri prodotti simili al tour di Sicilia ci spingono ad escludere dal nostro giro la tappa di Piazza Armerina, il costo del biglietto a 14 euro è troppo caro!”, scrive un tour operator ad una società di servizi turistici della città dei mosaici, la Sts. “Il sito museale non deve puntare a sostenere direttamente i costi della pubblica amministrazione, ma deve essere un mezzo per creare occasioni di turismo per il territorio, ed il territorio ripagherà indirettamente tutti i costi, creando un diffuso benessere e quindi minori costi per lo Stato”, spiega il tour operator, invitando gli imprenditori locali a chiedere alle istituzioni...
un abbassamento del prezzo del ticket, fino allo scorso ottobre fissato a 10 euro per i mosaici e senza cumulo con gli altri due siti aidonesi. Non è la prima volta che l’introduzione del ticket unico a 14 euro provoca l’annunciata rinuncia da parte delle aziende di viaggio del settore. Le prime reazioni negative degli operatori turistici al ticket obbligatorio, che non lascia libertà di scelta ai turisti, imponendo loro la visita dei tre siti, si erano avute già tra ottobre e novembre. Una società di servizi turistici di Palermo aveva scritto agli uffici della Regione Siciliana e annunciato di dover bypassare il sito Unesco. “A queste condizioni non saremo più nelle condizioni di inserire nei nostri tour la visita alla Villa del Casale”, aveva scritto, spiegando il perché della decisione: “Pur non ignorando la bellezza e unicità degli altri siti visitabili con il nuovo biglietto cumulativo, facciamo presente che i nostri gruppi visitano esclusivamente la Villa Romana, anche per questioni di tempo, e che chiedere loro di pagare tale somma per la sola Villa Romana è improponibile, ne tantomeno possiamo assorbirla noi tra i nostri costi”. Il rischio concreto potrebbe essere quello di una ricaduta negativa sugli ingressi che erano in risalita negli ultimi due anni.
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