Il sindaco Filippo Miroddi |
"Nonostante le recenti informazioni di alcuni giornalisti, assolutamente di parte e fuorvianti, credo che la cosa più giusta, sia quella di comprendere come la legge sui liberi consorzi verrà applicata e se verrà applicata.
Altra cosa da capire è rappresentata dalle competenze che verranno assegnate ai consorzi; a quel punto bisognerà fare una scelta oculata. Oggi non sappiamo nulla di tutto questo.
La questione relativa a quale Consorzio dei comuni debba aderire Piazza Armerina non può e non deve essere trattata con leggerezza o, peggio, manipolata ricorrendo a beceri dualismi campanilistici o a letture in cui superficialità e faziosità sono le cifre dominanti.
Il tema, in altre parole, non può essere ricondotto alla risoluzione di annose "querelles" o dispute campanilistiche, ma unicamente muovendo dalle concrete possibilità di crescita e di sviluppo, civile, economico e sociale che la scelta di un consorzio piuttosto che un altro offre alla nostra comunità.
Sotto questo profilo è mia opinione che il principio di rappresentanza, posto a base del presidio dell'istituzione comunale, pur rimanendo l'architrave su cui poggia...
l'attività politica ed amministrativa, su un tema così dirimente per il futuro della comunità piazzese, da solo non può essere sufficiente per garantire una consapevole e ampia condivisione da parte della cittadinanza. La decisione non può essere assunta per partenogenesi o peggio sulla base di interessi particolari ma, al contrario, deve discendere da un'ampia consultazione che coinvolga tutti i soggetti che, a diverso titolo, operano nel territorio cittadino e hanno a cuore il divenire e lo sviluppo di Piazza Armerina.
Considero mio dovere di sindaco promuovere e favorire tale consultazione al fine di essere il garante di un'ipotesi orientativa da proporre alle istituzioni ed alla cittadinanza, avendo come bussola soltanto il divenire della città, che è obiettivo raggiungibile unicamente sulla base di valutazioni oggettive che devono discendere da un'attenta valutazione che una scelta piuttosto che un'altra comporta in termini di costi e benefici e non da ipotesi preordinate e, per loro stessa natura, strumentali.
Comunque sia, questa deve essere una scelta assolutamente attenta da parte del primo cittadino, per evitare di sbagliare in questa opportunità.
Proprio per tale motivo, mi sembra giusto ascoltare le associazioni, i sindacati, le istituzioni, la Chiesa che con il suo Vescovo, fa parte integrante della nostra città.
Non ho nessuna remora ad aderire al libero consorzio di Catania o di Caltagirone, però, voglio ricordare a me stesso, che in campagna elettorale si parlò del libero consorzio di Gela in cui Piazza Armerina avrebbe rappresentato il comune capofila; oggi invece aderendo a Catania, rappresenteremo, forse, il decimo o undicesimo comune. E questa non è cosa da poco.
Mi corre l’obbligo di rammentare che questa amministrazione, da me guidata, non ha preso impegni con nessuno, quindi siamo in condizione di scegliere ciò che è più giusto per il nostro comune, facendo in modo che i cittadini decidano in piena libertà il futuro proprio e quello di Piazza Armerina, almeno per i prossimi 50 anni.
Certamente dovunque andremo, non commetteremo più gli errori del passato: non ci auto-isoleremo dagli altri comuni, anzi creeremo dei rapporti che potranno rafforzare la nostra rappresentanza.
L’ex Provincia di Enna ci ha fatto subire tante angherie e non solo per la volontà propria, ma anche per la connivenza di alcuni amministratori locali.
Pertanto, auspico che qualunque sia la scelta, l’interesse di noi tutti, venga rappresentato dal bene di Piazza Armerina.
E’ chiaro che i partiti che mi sostengono, discutano e decidano al loro interno sul da farsi: l’importante è che alla fine prevalga l’unità"
Filippo Miroddi
Altra cosa da capire è rappresentata dalle competenze che verranno assegnate ai consorzi; a quel punto bisognerà fare una scelta oculata. Oggi non sappiamo nulla di tutto questo.
La questione relativa a quale Consorzio dei comuni debba aderire Piazza Armerina non può e non deve essere trattata con leggerezza o, peggio, manipolata ricorrendo a beceri dualismi campanilistici o a letture in cui superficialità e faziosità sono le cifre dominanti.
Il tema, in altre parole, non può essere ricondotto alla risoluzione di annose "querelles" o dispute campanilistiche, ma unicamente muovendo dalle concrete possibilità di crescita e di sviluppo, civile, economico e sociale che la scelta di un consorzio piuttosto che un altro offre alla nostra comunità.
Sotto questo profilo è mia opinione che il principio di rappresentanza, posto a base del presidio dell'istituzione comunale, pur rimanendo l'architrave su cui poggia...
l'attività politica ed amministrativa, su un tema così dirimente per il futuro della comunità piazzese, da solo non può essere sufficiente per garantire una consapevole e ampia condivisione da parte della cittadinanza. La decisione non può essere assunta per partenogenesi o peggio sulla base di interessi particolari ma, al contrario, deve discendere da un'ampia consultazione che coinvolga tutti i soggetti che, a diverso titolo, operano nel territorio cittadino e hanno a cuore il divenire e lo sviluppo di Piazza Armerina.
Considero mio dovere di sindaco promuovere e favorire tale consultazione al fine di essere il garante di un'ipotesi orientativa da proporre alle istituzioni ed alla cittadinanza, avendo come bussola soltanto il divenire della città, che è obiettivo raggiungibile unicamente sulla base di valutazioni oggettive che devono discendere da un'attenta valutazione che una scelta piuttosto che un'altra comporta in termini di costi e benefici e non da ipotesi preordinate e, per loro stessa natura, strumentali.
Comunque sia, questa deve essere una scelta assolutamente attenta da parte del primo cittadino, per evitare di sbagliare in questa opportunità.
Proprio per tale motivo, mi sembra giusto ascoltare le associazioni, i sindacati, le istituzioni, la Chiesa che con il suo Vescovo, fa parte integrante della nostra città.
Non ho nessuna remora ad aderire al libero consorzio di Catania o di Caltagirone, però, voglio ricordare a me stesso, che in campagna elettorale si parlò del libero consorzio di Gela in cui Piazza Armerina avrebbe rappresentato il comune capofila; oggi invece aderendo a Catania, rappresenteremo, forse, il decimo o undicesimo comune. E questa non è cosa da poco.
Mi corre l’obbligo di rammentare che questa amministrazione, da me guidata, non ha preso impegni con nessuno, quindi siamo in condizione di scegliere ciò che è più giusto per il nostro comune, facendo in modo che i cittadini decidano in piena libertà il futuro proprio e quello di Piazza Armerina, almeno per i prossimi 50 anni.
Certamente dovunque andremo, non commetteremo più gli errori del passato: non ci auto-isoleremo dagli altri comuni, anzi creeremo dei rapporti che potranno rafforzare la nostra rappresentanza.
L’ex Provincia di Enna ci ha fatto subire tante angherie e non solo per la volontà propria, ma anche per la connivenza di alcuni amministratori locali.
Pertanto, auspico che qualunque sia la scelta, l’interesse di noi tutti, venga rappresentato dal bene di Piazza Armerina.
E’ chiaro che i partiti che mi sostengono, discutano e decidano al loro interno sul da farsi: l’importante è che alla fine prevalga l’unità"
Filippo Miroddi
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