La palma infettata di Piano Calarco |
di Roberto Palermo
È vero e proprio allarme punteruolo rosso per le
palme del centro storico e della città dei mosaici. Sono quattro gli alberi che
ad un controllo effettuato dall’ufficio Tecnico e dall’assessorato al Verde
pubblico sono risultati invasi e attaccati in modo ormai irreversibile dal
coleottero killer, il temuto insetto che dimostra forte resistenza agli
interventi disinfestanti e non lascia scampo. Le quattro palme dovranno essere
abbattute immediatamente, entro pochi giorni, per tentare di arginare il più
possibile il contagio verso le altre piante della stessa specie che potrebbe
essere in corso. Il vicesindaco Teodoro Ribilotta ha già firmato un’ordinanza
con la quale dispone l’abbattimento di quattro esemplari: la palma di via De
Assoro, accanto a piazza Duomo, in un giardino privato, quella di Piano
Calarco, in un terreno della Diocesi accanto alla chiesa e all’ex convento di
San Francesco, la palma della scuola per l’infanzia accanto al Comando
Compagnia dei carabinieri di via Gabriele D’Annunzio, e un esemplare presente alla
villa Garibaldi, dove si trovano anche palme secolari. Ma si teme che il
contagio...
possa continuare soprattutto nelle palme più vicine a quelle risultate già infettate. “Abbiamo deciso di provvedere fin da subito ad effettuare un trattamento preventivo antiparassitario per quelle palme che si trovano nelle vicinanze delle quattro che dovremo abbattere, per cercare di evitare che altre piante possano ammalarsi e fare la stessa fine”, spiega Ribilotta, titolare della delega al Verde pubblico. Tutte le palme del centro storico sono di fatto a forte rischio ed occorrerà un monitoraggio continuo, una potatura costante ed un ripetuto trattamento con prodotti adatti a sfavorire la formazione delle colonie del coleottero. Il punteruolo killer sarebbe stato visto a terra anche nell’atrio Fundrò, dove si trova una delle palme più importanti della città. Il parassita costituisce una minaccia mortale per le palme, dovuta alla deposizione delle uova all’interno del tronco centrale, da cui nascono le larve dell’insetto che si nutrono dei fasci vascolari costituenti il tessuto vegetale. Da tale azione distruttiva deriva il collasso vegetativo delle palme intaccate. Anche dopo la distruzione delle palme parassitate le larve completano la metamorfosi diventando insetti adulti, continuando così il ciclo distruttivo. Una coppia di punteruoli rossi produce 300 “figli” che si nutrono della linfa della palma, i figli diventati adulti si accoppiano ed ogni coppia produce altre 300 uova e cosi via. (Giornale di Sicilia - Edizione del 17 novembre 2012)
possa continuare soprattutto nelle palme più vicine a quelle risultate già infettate. “Abbiamo deciso di provvedere fin da subito ad effettuare un trattamento preventivo antiparassitario per quelle palme che si trovano nelle vicinanze delle quattro che dovremo abbattere, per cercare di evitare che altre piante possano ammalarsi e fare la stessa fine”, spiega Ribilotta, titolare della delega al Verde pubblico. Tutte le palme del centro storico sono di fatto a forte rischio ed occorrerà un monitoraggio continuo, una potatura costante ed un ripetuto trattamento con prodotti adatti a sfavorire la formazione delle colonie del coleottero. Il punteruolo killer sarebbe stato visto a terra anche nell’atrio Fundrò, dove si trova una delle palme più importanti della città. Il parassita costituisce una minaccia mortale per le palme, dovuta alla deposizione delle uova all’interno del tronco centrale, da cui nascono le larve dell’insetto che si nutrono dei fasci vascolari costituenti il tessuto vegetale. Da tale azione distruttiva deriva il collasso vegetativo delle palme intaccate. Anche dopo la distruzione delle palme parassitate le larve completano la metamorfosi diventando insetti adulti, continuando così il ciclo distruttivo. Una coppia di punteruoli rossi produce 300 “figli” che si nutrono della linfa della palma, i figli diventati adulti si accoppiano ed ogni coppia produce altre 300 uova e cosi via. (Giornale di Sicilia - Edizione del 17 novembre 2012)
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