di Roberto Palermo
I rifiuti di via Libero Grassi |
Piazza Armerina. Poco personale per istruire le pratiche ed
effettuare i sopralluoghi. Protezione civile comunale oberata dalle carte sulla
scrivania del dirigente responsabile e nell’impossibilità di poter dare
risposte immediate ai problemi del territorio. Le tonnellate di roba vecchia
abbandonate per strade, con ormai quattro discariche a cielo aperto in pieno
centro urbano, stanno facendo emergere le difficoltà operative vissute dal
settore guidato dal geologo Mauro Mirci. I rifiuti in giro per la città
rimangono al loro posto, nonostante segnalazioni continue dei cittadini. Almeno
tre tonnellate di pneumatici, elettrodomestici, water, vecchi mobili, materassi
e detriti scarti dell’edilizia, ma anche molti quintali di eternit che
richiederebbero l’intervento di una ditta specializzata. In via Giacinto Lo
Giudice, accanto al quartiere Castellina, in via Manzoni, all’ingresso sud
della città, e in via Libero Grassi, nel piazzale accanto ai cassonetti della
raccolta dei rifiuti solidi urbani. A queste si aggiunge anche la grande
quantità di rifiuti che si sta accumulando nella pineta di contrada Arenazzo. I
sopralluoghi, come conferma il dirigente, sono stati fatti, ma poi ci vuole
qualcuno che istruisce i fatti, mette nero su bianco le relazioni e fa scattare
le procedure previste dalla legge. Ma i fronti su cui lavorare ogni giorno
sarebbero troppi, mentre le mani e le teste con cui far quadrare tutte le
pratiche sarebbero troppo poche. Il pensionamento dalla guida del settore dell’ormai
ex dirigente Walter Procaccianti, uno dei più esperienti funzionari di vecchia
data della macchina comunale, ha di fatto moltiplicato i faldoni di documenti
depositati sulla scrivania del successore di Procaccianti, il geologo Mirci. Il
personale del settore non sempre avrebbe esperienza e competenza per affrontare
tutte le situazioni, inoltre una certa dose di comprensibile demotivazione
legata all’incertezza delle stabilizzazioni non aiuta di certo il momento. Il
dirigente Mirci non solleva alcuna polemica aperta, non punta il dito contro
nessuno, ma certo non sarebbe contento di una situazione di oggettiva
difficoltà a mandare avanti la mole di lavoro che si accumula nel suo ufficio,
al primo piano di via Generale Muscarà. Le piogge pesanti dei prossimi giorni,
in un territorio extraurbano che ogni anno manifesta diverse criticità con
tante piccole micro-frane sparse a macchia di leopardo, potrebbero metter in
ginocchio ancora di più la macchina della Protezione civile. (Giornale di Sicilia - Edizione 30 ottobre 2012)