Nuova tegola sui conti comunali. La Regione
Siciliana con una nota ha diffidato il Comune a pagare entro cinque giorni 4
milioni e 391 mila euro all’Ato Rifiuti, pena l’invio nella città dei mosaici
di un commissario ad acta che dovrà prelevare d’imperio la somma e trasferirla
alle casse regionali. Ci sarebbe infatti un debito accumulato dall’Ato Rifiuti
da ripianare per gli anni trascorsi, una somma che dovrebbe essere pagata pro
quota dai comuni dell’ennese soci della società d’ambito. Un credito vantato
verso le casse comunali sul quale va fatta subito chiarezza perché metterebbe
in ginocchio il bilancio comunale, facendo sprofondare nel dissesto finanziario...
il comune armerino e gli altri enti locali della provincia. Di fatto si tratta
di un credito verso le casse comunali non inserito nel bilancio all’esame
dell’aula, quindi andrebbe registrato come un mega-debito fuori bilancio che
avrebbe bisogno del via libera dell’aula per essere pagato. Il problema di
fondo è che questi soldi il Comune non li ha e non li potrà avere in futuro,
almeno in un’unica soluzione. Il sindaco Carmelo Nigrelli non l’ha presa molto
bene, ha già contattato il nuovo governo regionale e nelle prossime ore
dovrebbe essere a Palermo per sondare il terreno e chiedere conto
dell’iniziativa pesante e inattesa per i già difficili equilibri finanziari
comunali. Una fatto conosciuto quello del debito Ato da pagare, ma sul quale in
molti spingevano per una rateizzazione ventennale per evitare un impatto
finanziario insostenibile per le casse dei comuni. Fibrillazione anche tra i
gruppi consiliari che vorrebbero un maggiore coinvolgimento dell’assemblea per
leggere bene le carte, avere un confronto con l’amministrazione comunale e i
dirigenti interessati dal provvedimento. Soprattutto per capire in che modo si
sia formato questo debito e la sua entità. Insomma vorrebbero conoscere nel
dettaglio la diffida e poter avere voce in capitolo. Il ragioniere capo Alfonso
Catalano nel frattempo starebbe preparando una relazione da inviare agli uffici
regionali. (Giornale di Sicilia - Edizione del 6 novembre 2012)