di Roberto Palermo
PIAZZA ARMERINA. Convocato il 5 novembre il
consiglio “anti-scioglimento” che riporterà il bilancio in aula a pochi giorni
di distanza dalla sua bocciatura da parte del centrodestra. Un consiglio
riparatore il cui obiettivo principale sembra essere quello di evitare ai venti
consiglieri di andare a casa in anticipo rispetto alla conclusione del mandato,
oltre che di restituire ritrovata normalità al quadro contabile comunale.
Un’iniziativa politica assunta dal gruppo consiliare del Partito democratico e
passata in conferenza dei capigruppo consiliari. “Nessuno si è opposto
all’iniziativa”, ha detto il presidente dell’aula, Giuseppe Venezia. Tra i
banchi di via Cavour tornerà nella sostanza lo stesso bilancio presentato dalla
giunta ad inizio settembre e poi silurato lo scorso 23 ottobre da otto
consiglieri di centrodestra. Una sorta di seduta consiliare “fotocopia”, un
remake, con gli stessi attori e la stessa trama, ma con un finale che si
preannuncia diverso.
Questa volta, a prescindere dalle forti critiche e riserve
espresse dall’opposizione, si dovrebbe andare verso una votazione controllata e
senza sorprese. Il gruppo consiliare del Pd è minoranza in via Cavour, può
contare solo su sette consiglieri sui venti dell’assemblea. Se vorrà portare a
casa il via libera ai conti proposti da Sala delle Luci in prima convocazione,
quando servono 11 consiglieri presenti per la validità della seduta, dovrà
sperare nella decisione di una parte del centrodestra di lasciare i banchi poco
prima del voto, per permettere un quorum adattato ai numeri del Pd. In pratica quattro esponenti dell’opposizione
potrebbero rimanere in aula al momento del voto, votando contro per coerenza
rispetto alla votazione del 23 ottobre scorso, ma con la consapevolezza di
consentire agli uomini di Nigrelli di portare a casa il bilancio di Previsione
con sette voti.
La convocazione della seduta del prossimo lunedì è stata già
comunicata all’assessorato regionale agli Enti locali, agli stessi uffici regionali
ai quali era stata notificata la notizia della bocciatura del documento di
programmazione economico-finanziaria. Facile ipotizzare che quindi l’iter del
commissariamento verrà di fatto congelato fino a quella data e fino all’esito
della nuova votazione. Qualche giorno di ritardo rispetto al termine ultimo del
31 ottobre viene tollerato. Anche alcuni consiglieri del centrodestra avevano,
in realtà, scritto al presidente Giuseppe Venezia, qualche giorno dopo la
bocciatura del 23 ottobre, chiedendo un ritorno in aula del bilancio con una
modifica legata ad un canale di finanziamento. Un clima sicuramente rasserenato
rispetto ai veleni dei giorni scorsi, quando tra centrodestra e centrosinistra,
ma anche all’interno della stessa opposizione, si erano scatenati numerosi attacchi
incrociati, con vibranti scambi di accuse tra i due schieramenti. (Giornale di Sicilia - Edizione 1 Novembre 2012)