Il Comune rischia concretamente il dissesto
finanziario dopo la diffida dell’assessorato regionale all’Energia a pagare
entro cinque giorni 4 milioni e 391 mila euro di debiti all’Ato Rifiuti. Il
ragioniere capo Alfonso Catalano lo ha scritto in una lunga e preoccupante nota
inviata al sindaco Carmelo Nigrelli, al presidente del consiglio comunale
Giuseppe Venezia e alla sezione regionale di controllo della Corte dei conti.
Diffida rigettata dal sindaco Nigrelli, il quale nel frattempo ha scritto
all’assessorato regionale riservandosi “di procedere per vie legali in sede
civile e penali nel caso di ulteriori immotivate richieste di somme” nei
confronti del Comune piazzese. “I presunti crediti vantati dall’Ato in parte
sono stati già contestati alla società da questo Comune nel 2010, restituendo
la fattura emessa senza che vi siano state dall’Ato ulteriori richieste”,
scrive il primo cittadino. “Per quanto riguarda presunte fatture da emettere
nel 2011, non si comprende a cosa facciano riferimento visto che non esiste
alcun Piano d’Ambito, ne alcun piano tecnico-economico condiviso relativo alla
città di Piazza che non può fare riferimento che ai costi oggetto di
transazione il 17 novembre del 2010”, dice Nigrelli. Una situazione
“precipitata”, come la definisce il ragioniere capo Catalano: “Come è possibile
diffidare...
a pagare una ingentissima somma quando la stessa Regione non effettua
i trasferimenti e quando sono scaduti i termini per gli aumenti tariffari?”. Il
servizio Economico finanziario dopo la diffida ha chiesto alla Regione un
elenco dettagliato dei debiti dei comuni soci e sarebbe arrivato dagli uffici
regionali una sorta di estratto conto. Il sindaco Nigrelli conta su una
rateizzazione del debito ai comuni e in un finanziamento del debito con fondi
regionali. Ma nel frattempo la Ragioneria deve attivare una serie di meccanismi
di legge previsti dal Tuel, cioè dal testo unico degli enti locali, quando si
riscontra il rischio concreto di uno squilibrio dei conti. Il consiglio
comunale adesso entro trenta gionri dovrà essere convocato e adottare le misure
necessarie a salvaguardare gli equilibri
di bilancio. Anche se appare chiaro che Piazza guarda verso Palermo, al nuovo
governo regionale, con la richiesta di sbrogliare la difficile matassa ed
evitare che i comuni dell’ennese possano finire in dissesto. Il ragioniere capo
ha anche scritto a tutti i dirigenti dei vari settori affinché ciascuno “possa
mettere la massima prudenza nel predisporre gli impegni di spesa” ed ha fatto
presente che “apporrà i visti e i pareri richiesti solo per le spese
fondamentali”. Un dato è sicuro, i soldi per pagare i debiti accumulati
dall’Ato non ci sono. Al 5 novembre 2012 il Comune poteva contare presso il
proprio Tesoriere, cioè il Credito Siciliano, su una disponibilità finanziaria
di 596 mila euro, un importo appena sufficiente a garantire una mensilità di
salario ai lavoratori dell’ente. Anche se con l’approvazione del bilancio la
situazione del pagamento degli stipendi non è più a rischio. (Giornale di Sicilia - Edizione del 13 novembre 2012)
Il blog di Roberto Palermo:
http://robertpalermo.blogspot.it/
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